Ricerca: in autoritratto El Greco segni di ictus 14 anni prima della sua morte
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Milano, 16 dic. (AdnKronos Salute) - Un autoritratto talmente realistico da permettere a un team di scienziati di identificare i segni dell'ictus che avrebbe portato alla morte il pittore El Greco 14 anni dopo. La scoperta è del Dipartimento di scienze della sanità pubblica e pediatriche (Dsspp) dell'università degli Studi di Torino, in collaborazione con l'università Autonoma di Madrid e un centro di ricerca del New Mexico. I ricercatori hanno dimostrato che a volte i quadri parlano e possono raccontare molto dei protagonisti che vengono ritratti. Nello studio, pubblicato sul 'Journal of the Neurological Sciences', gli esperti analizzano il celebre autoritratto 'Portrait of an Old Man' che il pittore dipinse tra il 1595 e il 1600 (l'unico lasciato dall'artista, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York). Attraverso l'iconodiagnostica, disciplina che applica la diagnosi medica allo studio delle opere d'arte, Raffaella Bianucci, paleopatologa e antropologa dell'università di Torino (Sezione di medicina legale), Otto Appenzeller, neurologo (New Mexico Health Enhancement and Marathon Clinics Research Foundation), e lo storico dell'arte e biografo del pittore Fernando Marìas (università Autonoma di Madrid) hanno identificato i segni di un ictus a livello del lobo parietale destro. Nel dettaglio, studiando il dipinto i ricercatori sono arrivati a ipotizzare la condizione neurologica del celebre pittore. Hanno identificato una malformazione oculare, l'enoftalmo congenito, che può occorrere in seguito a uno scorretto sviluppo all'interno dell'utero. Si manifesta con una deformità superficiale, che porta a un'asimmetria nella posizione dei due occhi. Nei ritratti i pittori utilizzano puntini bianchi per conferire all'occhio caratteristiche di vitalità: seguendo la posizione di questi punti bianchi nella cornea come guida, il gruppo di ricerca ha osservato che le pupille di El Greco non sono parallele: una condizione che corrisponde allo strabismo. Gli autori sono arrivati a ipotizzare che El Greco soffrisse di ambliopia o occhio pigro - un calo unilaterale o bilaterale della vista in uno o entrambi gli occhi - che nei pazienti moderni è una conseguenza comune dello strabismo. La fronte sinistra meno corrugata, l'orecchio più grande e di forma diversa, il muscolo temporale sinistro e la guancia atrofici e le pieghe naso-labiali più profonde, l'angolo sinistro della bocca leggermente incurvato, i peli dei baffi del lato sinistro più lunghi e la barba lunga, a suggerire un'impossibilità di pettinare la parte sinistra del suo volto: questi segnali letti insieme possono rappresentare i sintomi di una possibile lesione parietale destra con una conseguente perdita parziale di consapevolezza del lato sinistro del volto. Di conseguenza, il team di ricerca conclude che il pittore soffrì di un 'left sided neglect' o eminegligenza spaziale unilaterale, un disturbo della cognizione spaziale in cui, a seguito di una lesione cerebrale, il paziente ha difficoltà a esplorare lo spazio controlaterale alla lesione e non è consapevole degli stimoli presenti in quella porzione di spazio esterno o corporeo e dei relativi disordini funzionali. El Greco si riprese piuttosto bene da questo primo evento che non compromise le sue capacità motorie e riprese a dipingere. Nel 1608, fu colpito da un secondo ictus risultante in un'agrafia, un evento associato a una lesione corticale sinistra. Due anni dopo recuperò parzialmente la capacità di scrivere ma nel 1614, anno della sua morte, la sua firma risultava completamente irriconoscibile. In assenza di fonti documentarie che riguardino le condizioni di salute del pittore nel periodo precedente il 1608, lo studio condotto - segnalano gli esperti - dimostra che El Greco soffrì di una serie di eventi ischemici che ebbero inizio all'incirca 14 anni prima che si manifestasse l'ultimo episodio che lo condusse a morte.