Esplode la psicosi della meningite, appello dei medici: 'Il vaccino a chi serve'
Per società scientifiche e sindacati la situazione è come negli anni passati ma le vendite di vaccini sono triplicate
“Nessun allarme meningite”, continuano ad affermare medici ed istituzioni sanitarie, ma di fronte alle notizie di nuovi casi, quasi quotidiani, la paura ha portato a una reazione scomposta della massa impaurita e alla corsa indiscriminata al vaccino. L’Ufficio di prevenzione della Regione Lombardia, ad esempio, fa sapere che tra gennaio e novembre 2016 sono state comprate oltre settemila confezioni del farmaco contro la meningite di ceppo B contro i quasi duemila dell’anno precedente. I dati raccolti da Federfarma nelle ultime ore, su richiesta del Corriere della Sera, registrano un fenomeno senza precedenti con le vendite delle farmacie più che triplicate.
Vaccino a chi serve
Per gli addetti ai lavori però serve privilegiare le categorie più a rischio: è questo l’appello firmato da quattro grandi categorie mediche. La Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (SItI), la Società Italiana di Pediatria (SIP), la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e la Federazione Italiana dei Medici Pediatri (FIMP) affermano che la situazione epidemiologica ''è nel nostro Paese in linea con la consueta incidenza della malattia, tranne che per la Regione Toscana dove le autorità sanitarie hanno intrapreso interventi straordinari di prevenzione''.
Seguire le campagne di immunizzazione previste
I medici ribadiscono la necessità di aderire alle normali campagne di immunizzazione previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale rivolte a bambini e adolescenti che rappresentano le categorie più a rischio, ''mentre per gli adulti va evitato un indiscriminato ricorso ai centri vaccinali, ma vanno seguite le indicazioni delle strutture sanitarie locali e vanno eventualmente effettuate valutazioni caso per caso con il proprio medico di fiducia in funzione di particolari esposizioni''.
Il nuovo calendario vaccinale
I medici infine auspicano che le Regioni ''provvedano rapidamente a investire risorse umane nelle aziende sanitarie per fornire un servizio adeguato ai cittadini soprattutto in previsione dell'imminente implementazione del nuovo calendario vaccinale nazionale che rappresenta un elemento fondamentale per la protezione della salute dei cittadini''.