Pediatria: Terre des Hommes, in un quinquennio 3000 bimbi vittime di violenze
Leggi più veloce
Torino, 15 nov. (Adnkronos Salute) - La violenza sui bambini e le sue conseguenze mediche e sociali devono essere riconosciute quale problema che attiene alla sfera della salute pubblica e come tale deve essere indagato e diagnosticato. Inoltre, i bambini che ne sono vittime devono essere assistiti con strumentazioni all’avanguardia e metodologie evolute, come quelle usate per le altre patologie pediatriche gravi. E il messaggio lanciato da Terre des Hommes insieme all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, all'azienda ospedaliero-universitaria Ospedaliero Mayer di Firenze, alla clinica Mangiagalli di Milano, all'azienda ospedaliera universitaria di Padova e all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari che, riuniti nella prima Rete Nazionale di eccellenze ospedaliere per il contrasto della violenza sui bambini, hanno presentato oggi un'indagine su maltrattamenti e abusi su minori. L’indagine, che ha toccato un bacino di utenza pari a 4,4 milioni di minori, ha evidenziato che nell'ultimo quinquennio sono stati circa 3.000 i bambini vittime di violenza intercettati dai 5 Centri e a vario titolo presi in cura. Le vittime sono in maggioranza bambine, l’età media dei casi trattati è di circa 7 anni e i maltrattamenti vanno da quello fisico alla trascuratezza grave, dall'abuso sessuale alla sindrome di Munchausen per procura, dall' abuso psicoemozionale alla violenza assistita, al bambino conteso. Il maltrattamento è stato rilevato in tutte le fasce di età e spesso è contemporaneamente presente in forme diverse, il maltrattamento multiplo infatti raggiunge circa il 30% delle vittime intercettate dai Centri negli anni. Oltre alle forme di maltrattamento più comuni, inoltre, l’indagine ha permesso di far emergere forme di violenza pressoché sconosciute ai non addetti ai lavori, come il chemical abuse e la shaken baby syndrome che colpiscono proprio i bambini in tenerissima età. Di qui le 4 raccomandazioni chiave formulate dalla Rete per Regioni, Ospedali, Università e Governo. Oltre a chiedere che ogni Regione disponga di un centro ospedaliero pediatrico specializzato nel maltrattamento, dotato di equipe multidisciplinari ed attrezzature che permettano una diagnosi differenziale completa, la nuova Rete auspica che la diagnostica del child abuse diventi materia universitaria e che il maltrattamento sui bambini venga inserito nel Piano nazionale di prevenzione sanitaria. 'L’impegno di Terre des Hommes nel contrasto della violenza sui bambini segna oggi un importante passo in avanti, grazie alla preziosa partnership con queste eccellenze ospedaliere - ha sottolineato Federica Giannotta - Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes - dopo le indagini per quantificare il numero di minori maltrattati in Italia presi in carico dai servizi sociali ed il costo sociale della mancata prevenzione della violenza, questo nuovo lavoro torna a confermare l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del maltrattamento in un’ottica specificamente sanitaria'. 'Vogliamo portare all’attenzione delle istituzioni - ha aggiunto - il prezioso lavoro che viene quotidianamente svolto da strutture in prima linea nella diagnostica del maltrattamento e favorire la condivisione delle loro metodologie nel resto d’Italia'. 'La nostra esperienza ci conferma che il lavoro multidisciplinare, in questo campo, è importante per individuare e gestire i casi in modo più efficiente - hanno aggiunto Luca Gastaldo, dirigente medico, e Antonio Urbino, direttore dell’ambulatorio Bambi di Torino - altro aspetto fondamentale è la precocità della diagnosi di maltrattamento, che ci permette di interrompere meccanismi dannosi dal punto di vista fisico, come ad esempio nella Shaken Baby Syndrome, e psicologico sul bambino, prevenendone le gravi conseguenze che ne possono derivare in futuro. Resta inoltre fondamentale l’immediata tutela dell’integrità fisica e della sicurezza del minore, mediante interventi in urgenza'