Farmaci: Sifo, 7-8 furti negli ospedali l'anno, aggiornate linee guida
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Roma, 14 ott. (AdnKronos Salute) - Il rischio dei furti di farmaci negli ospedali italiani esiste, 'anche se con tutto il lavoro già fatto sui vari fronti il fenomeno è stato già molto ridimensionato: di fatto siamo a 7-8 furti censiti (di cui 3 piccoli) in un anno'. Lo sottolinea la Sifo (Società dei farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie), che aggiorna le linee guida ad hoc e annuncia un 'certificato' di eccellenza per gli ospedali che rispondono ai più stringenti requisiti anti-furto (valevole per ottenere uno 'sconto' dalle assicurazioni), consulenze per le strutture che ancora non sono a un livello di sicurezza ottimale e uno studio ad hoc - con relativo programma di messa a norma - per tre nosocomi maggiormente esposti al rischio di furti di medicinali. La Sifo torna a occuparsi della sicurezza delle farmacie ospedaliere e della piaga dei furti di farmaci in ospedale. Annunciando alcune delle novità che arriveranno con Padlock 2.0, prosecuzione del progetto Padlock con cui due anni fa i farmacisti ospedalieri si sono rimboccati le maniche per mettere a punto le linee guida e migliorare la sicurezza delle farmacie ospedaliere. 'Al danno economico talvolta ingente provocato da questi 'colpi' - rileva la società - si aggiunge il fenomeno del commercio illegale di medicinali e, di conseguenza, la questione della sicurezza dei pazienti'. Con Padlock, tra il 2014 e il 2015 Sifo ha promosso la prevenzione del fenomeno e la messa in sicurezza delle farmacie ospedaliere. Il progetto che adesso riprende con una seconda fase, avvalendosi del contributo incondizionato di Roche, è stato ribattezzato Padlock 2.0. E si è ampliato: hanno deciso di aderire e prendere parte alla seconda fase di lavoro Fiaso (Federazione italiana di Asl e ospedali), Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Nas, Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) e Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazione e riassicurazione). Ma cosa prevede nello specifico la seconda 'puntata' del progetto? Prima di tutto l'aggiornamento delle linee guida: le prime arrivavano a fronte di uno studio analitico effettuato su un campione di 30 farmacie ospedaliere distribuite su tutto il territorio nazionale. Ora la 'platea' verrà ampliata estendendo gli audit a ulteriori 20 centri. In questo modo si consolideranno il campione e anche i risultati del 2014-2015, che tracciavano un panorama non proprio rassicurante. Quando l'analisi era ormai a buon punto, infatti, lo scenario che emergeva era questo: tre sole farmacie ospedaliere, su 21, risultavano sicure; altre 12 avevano lacune da colmare e sei erano totalmente inadeguate dal punto di vista della sicurezza. Per sviluppare l'analisi dei nuovi centri, Sifo costituirà un comitato tecnico-scientifico multidisciplinare, a cui spetterà il compito di realizzare un documento contenente i requisiti per l'Excellence contro i furti nelle farmacie ospedaliere: criteri di sicurezza, che saranno condivisi da tutti i partner di Padlock 2.0. Questi requisiti daranno la possibilità alle strutture che li possiedono di accedere a una idoneità di Excellence, riconosciuta da Ania e Aiba, che renderà possibile una rinegoziazione delle condizioni assicurative grazie all'abbattimento del rischio di furti nella struttura. Non è tutto. Il progetto Padlock 2.0 prevede anche che 10 farmacie ospedaliere, all'interno delle 50 esaminate dall'inizio del progetto, possano accedere a una consulenza per raggiungere l'idoneità di Excellence Padlock. Infine, è prevista la selezione dei tre centri maggiormente esposti al rischio di furti, che saranno oggetto di uno studio personalizzato per migliorare la prevenzione anche con un programma di messa a norma.