Farmaci: indagine Aifa, un italiano su 4 li ha acquistati su web
Roma, 23 mag. (AdnKronos Salute) - 'Il 25% degli intervistati ha comprato o consigliato di acquistare farmaci online, mentre la percentuale dei non acquirenti è al 74%, veramente bassa a nostro parere. I numeri non sono proporzionati al nostro Paese, che non ha certo una tradizione di farmacie online come il Regno Unito'. Così Domenico Di Giorgio, direttore dell'Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), presentando i risultati di un'indagine condotta con l'Università Sapienza di Roma su 1.000 internauti italiani. La percentuale del 25% di acquirenti rilevata nel campione, ha spiegato Di Giorgio in una conferenza oggi a Roma per presentare una nuova campagna di comunicazione contro l'acquisto di farmaci online, 'corrisponde al 2-4% della popolazione generale, quantità comunque sottostimata perché su internet spesso si compra e si ridistribuisce a persone che non hanno nemmeno la percezione di aver usato il web per procurarsi i medicinali'. In generale oltre il 40% degli intervistati valuta positivamente l'acquisto di farmaci su internet. 'L'indagine - ha illustrato Di Giorgio - ha messo in evidenza che il 97% ha fatto almeno un acquisto online in generale, il 65% di frequente. Quasi la metà valuta il procurarsi farmaci su internet come positivo e un ulteriore 25% non lo giudica né positivamente né negativamente. Solo il 18%, inoltre, ricorda il caso eclatante della donna morta a Barletta per aver assunto un farmaco acquistato sul web. Occorre far arrivare un messaggio chiaro a chi si rivolge a questi canali, che spesso non ha la percezione del rischio, ma dell'illegalità. Su internet il 99% dell'offerta è illegale'. La campagna mira 'non a 'spaventare' come si è fatto in passato, bensì a utilizzare storie vere per sensibilizzare e informare sui rischi legati all'acquisto di farmaci attraverso siti illegali'. 'Malgrado le iniziative di contrasto portate avanti da autorità sanitarie e forze di polizia - ha aggiunto il direttore generale dell'Aifa, Luca Pani - è evidente l'impossibilità di un controllo totale di internet. E' altrettanto evidente la necessità di intervenire in modo incisivo sul lato della domanda, agendo su una variabile fondamentale, quella della percezione del rischio, ancora purtroppo scarsa nel nostro paese. La recente regolamentazione della vendita online di medicinali senza obbligo di prescrizione rappresenta un cambiamento significativo'. Pani ha però avvertito: anche con i farmaci da banco occorre cautela. 'Sì possono tranquillamente avere effetti collaterali con gli analgesici, credo che fra prendere male un medicinale e non prenderlo, a volte è meglio quest'ultima ipotesi'. La campagna di comunicazione ideata nell'ambito del progetto europeo Fakeshare, co-finanziato dal Programma 'Prevenzione e lotta contro la criminalità' della Commissione europea, verrà diffusa sul web, con il racconto di storie vere di danni, o anche morti, per l'assunzione di medicinali acquistati su internet, sia in Italia che all'estero.