Farmaci: anche gli animali sono preda dei supermicrobi

di Adnkronos

Berna, 27 dic. (AdnKronos Salute/Ats) - Anche gli animali rischiano di essere una 'preda' per i supermicrobi invulnerabili ai farmaci. In cavalli e piccoli ruminanti si sviluppano sempre più spesso parassiti resistenti ad antibiotici prima efficaci. Per alcune specie la situazione è 'drammatica', avverte dalla Svizzera Caroline Frey, responsabile di Diagnostica veterinaria all'Istituto di parassitologia di Berna, intervistata dall'agenzia stampa elvetica Ats. E a preoccupare sono pure i primi episodi di resistenza fra i pet, cani in particolare. Certe greggi di capre e pecore presentano tassi di antibioticoresistenza dell'80-90% e le conseguenze possono risultare fatali, dice l'esperta. In Australia e Nuova Zelanda sono state decimate intere greggi e vari allevatori sono stati costretti a chiudere la loro attività. L'industria farmaceutica ha sviluppato un medicinale di riserva che permette di combattere i parassiti resistenti, ma per gli specialisti si tratta soltanto di una soluzione momentanea, prima che questi agenti patogeni sviluppino resistenza anche al nuovo preparato. Come si spiega il fenomeno? Gli esperti citano il caso di cavalli sottoposti negli anni a cure antiparassitarie inadeguate, magari per la somministrazione di dosaggi errati di farmaco. E così, ad esempio, i prodotti finora utilizzati contro lo strongilo (un parassita intestinale del colon) si rivelano improvvisamente inefficaci. Per i veterinari della Facoltà Vetsuisse delle università di Berna e Zurigo, tutto il trattamento vermifugo deve essere ripensato per evitare che si creino nuove resistenze. Un consiglio è di trattare la razza equina solo se davvero necessario. Si suggerisce quindi di rimuovere dal pascolo, almeno una volta alla settimana, gli escrementi degli animali per ridurre il rischio di infezioni. E prima di decidere di somministrare l'antibiotico a un animale sano e adulto, è opportuno analizzare le feci per determinare la specie e il numero di uova deposte dai parassiti. Lo strongilo non colpisce solo gli equini, ma anche grandi ruminanti come le mucche. Le prime resistenze sono state rilevate anche nei cani, mentre nei gatti il fenomeno è più raro.