Efpia, Europa che invecchia enorme sfida per la sostenibilità delle cure
Roma, 7 mar. (AdnKronos Salute) - Il Vecchio continente ingrigisce. E proprio l'invecchiamento della popolazione rappresenta un'enorme sfida 'per la sostenibilità della sanità e delle cure a lungo termine', se non si intraprenderanno in questi anni interventi mirati e per così dire 'chirurgici'. Lo sottolinea l'Efpia (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), dopo la recente pubblicazione da parte della Commissione europea dei Country Reports. I report descrivono una popolazione che invecchia: il 24% degli europei ha più di 60 anni, e nel 2050 questo dato arriverà al 34%. Ad accomunare diversi Paesi, secondo l'Associazione delle industrie farmaceutiche europee, è la necessità di ridurre l'ospedalizzazione per ridurre i costi, e passare da un sistema ospedalocentrico a uno più centrato sul territorio. Per affrontare il crescente onere per i sistemi sanitari rappresentato dalle malattie croniche, occorrono modelli di cura più integrati e centrati sul paziente, in grado di ridurre le barriere tra i servizi di assistenza primaria e secondaria, nonché quelli di assistenza sociale. 'La frammentazione in termini di responsabilità, sistemi informativi e modelli di pagamento sono ostacoli al raggiungimento dei migliori risultati per i pazienti, in particolare per quelli con malattie croniche e co-morbidità'. Efpia afferma che, in aggiunta a tali cambiamenti strutturali, è importante implementare le linee guida cliniche e i percorsi assistenziali ottimali, sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche e cliniche. C'è poi il nodo dei finanziamenti. 'Come mostra il rapporto, alcuni Paesi, soprattutto nell'Europa centro-orientale, hanno sistemi sanitari sottofinanziati, con problemi di accesso alle cure, alti livelli di co-pagamento, pochi operatori sanitari e risultati più bassi rispetto alla media Ue. Questi Paesi dovrebbero spendere di più per la salute, e per la prevenzione'. Ma 'anche i sistemi sanitari che si trovano ad affrontare sfide meno pressanti, dovranno investire in vista del futuro', afferma l'Efpia. Non solo. Se l'Europa non è unita quanto a performance dei singoli Paesi, i dati mostrano che vi sono differenze sostanziali nei risultati di salute anche all'interno dei vari Stati membri, sottolinea l'Associazione. Differenze 'che non possono essere spiegate da diversi livelli di finanziamento, ma piuttosto in termini di ciò per cui il denaro viene speso'. Cartelle cliniche elettroniche e registri per la raccolta di dati sui risultati di salute hanno dunque 'un ruolo importante da giocare' nel prossimo futuro, 'per ottimizzare la spesa in sanità e poter prendere decisioni migliori'.