Come sopravvivere ai capricci dei bambini, una guida e 3 consigli
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Roma, 8 feb. (AdnKronos Salute) - Urla acutissime, pianti, strepiti, con i piccoli diavoletti che si gettano a terra prendendo a calci l'aria. Le sfuriate dei bambini sono un problema sempre più diffuso, che lascia spesso i genitori in preda ai sensi di colpa, disorientati e impotenti. Ebbene, la cattiva notizia è che non esiste un antidoto, ma la buona è che a queste scene madri si può, anzi si deve sopravvivere. 'L'aspetto fondamentale è mantenere la calma e vedere le cose nella giusta prospettiva, evitando di farsi mettere in crisi come genitore', dice all'AdnKronos Salute Francesca Broccoli, mamma di un bimbo di 20 mesi ('che inizia a manifestare i suoi momenti di protesta e opposizione') e autrice di 'Lascia che si arrabbi. Capire e affrontare la rabbia di tuo figlio dai 3 ai 13 anni' (Sperling & Kupfer), in libreria dal 9 febbraio. Una sorta di mini-guida per genitori, scritta da una psicologa e psicoterapeuta di Bologna che, oltre a svolgere percorsi clinici con individui, coppie e famiglie, offre consulenze sul sonno dei bambini e si occupa del trattamento dei disagi emotivi infantili, con corsi specifici sulla gestione della rabbia infantile rivolti in particolare a genitori e insegnanti. Ma queste scenate sono una caratteristica recente, o ci sono sempre state? 'Secondo me i bambini le hanno sempre fatte, soprattutto in alcune fasi dello sviluppo, tipo i 2-3 anni: la famosa 'fase del no', in cui il bambino deve attraversare un momento di opposizione, che fa parte della sua crescita. Poi magari - aggiunge Broccoli - in epoche diverse i genitori si facevano meno domande'. Invece oggi ci sono persone che 'vengono messe in crisi, si sentono azzerate o si mettono in discussione moltissimo a causa degli attacchi di rabbia dei piccoli. Anche se sono genitori attenti e sensibili'. La guida aiutare a sdrammatizzare chi vive tutto ciò con un fallimento personale. 'Anche perché il no del bambino, o la sua sfuriata - dice la psicoterapeuta - non deve essere un fallimento del genitore'.
Ma quali sono le possibili cause di questi scatti? Un'educazione troppo severa o permissiva, eventi traumatici, cambiamenti improvvisi, stress, tensioni famigliari, modelli comportamentali contraddittori, con tante manifestazioni che cambiano anche in base alla fascia di età: dall'irritabilità ai dispetti, dagli sbalzi d'umore ai disturbi del sonno.
Cosa fare allora? 'Mai reprimere d'autorità', raccomanda Broccoli. La rabbia è un'emozione fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale dei più piccoli, che sono i primi a spaventarsi per quel grumo di malessere - un mostro che li invade - e devono riuscire a comunicarlo. Ma nel modo giusto. Partendo dai casi reali incontrati nella sua esperienza e nei suoi corsi, l'esperta mostra come interpretare i segnali dei bambini e capire le ragioni del loro disagio, dà suggerimenti pratici sulla risposta più opportuna e aiuta a spiegare anche ai piccole come capire, conoscere e gestire la rabbia.
Per imparare a gestire le sfuriate, ecco i consigli dell'esperta:
1) Avere una visione della rabbia del proprio figlio non come un qualcosa di distruttivo, ma come un segnale comunicativo del bambino, una delle modalità con cui sta comunicando;
2) Restare calmi, anche se è difficile. 'Non si pretende un atteggiamento zen - precisa Broccoli - ma può aiutare partire dal presupposto che il bambino assorbe e imita ciò che vede intorno a lui: se ci percepiamo snervati, nervosi e irritabili, è naturale che i bimbi agiscano con la stessa irruenza';
3) Siamo umani e possiamo sbagliare: episodi di rabbia possono capitare anche a noi, basta che poi recuperiamo. E non ci facciamo schiacciare da questa emozione.