Cervicale: come prevenire il dolore quando ci si mette alla guida

di Go Salute

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Nuova immagine bitmap (2)Mettersi alla guida, per effettuare gare, ma anche in caso di frequenti spostamenti obbligati dall’attività lavorativa, espone la persona al rischio di cervicalgia. Questo disturbo che può diventare altamente invalidante, è classificato come una delle  cause più frequenti di perdita di giornate lavorative. Alla base del disturbo vi è il mantenimento della stessa postura e della stessa regolazione dell’altezza del sedile al posto guida durante tutto il tempo di percorrenza. Non è dunque causato esclusivamente dalla postura scorretta. Il consiglio migliore è di fermarsi dopo due ore di guida ininterrotta per almeno 15 minuti. Di scende e camminare oltre che eseguire esercizi per il rachide cervicale, ma non solo. Tra le cautele consigliate per coloro che si metteranno alla guida ci sono almeno tre categorie di esercizi:

A) Esercizi di stretching;

B) Mobilizzazione attiva;

C) Rinforzo muscolo-scheletrico;

Per i primi, che vanno effettuati in modo graduale senza provocare dolore, l’obbiettivo è  ottenere il limite massimo di allungamento muscolare per poi poi mantenerlo almeno 5 secondi, quindi ripetere detto esercizio per 10 volte.

La mobilizzazione attiva serve a  raggiungere e mantenere una certa fluidità nel movimento articolare per quanto attiene la regione del collo; i movimenti vanno eseguiti gradualmente e molto lentamenteper la durata della corsa senza indurre  alcun  dolore; in tal caso   l’esercizio va interrotto immediatamente. L’obbiettivo è arrivare ad eseguire 3 serie da 5 ripetizioni per ciascun movimento.

Infine, gli esercizi di rinforzo muscolare, vanno eseguiti con  uno sforzo di tipo isometrico, ricercando come risultato ,la determinazioni  di una contrazione muscolare senza movimento (esercizi isometrici) posizionando  le mani in modo da  impedire il movimento del collo. Tale gesto di spinta deve essere mantenuto non più di 10 secondi eseguendo allo stesso tempo una pausa della stessa durata. Anche in questi esercizi bisogna aumentare gradualmente il carico di lavoro.

Dott.Giovanni Tanzi

Medico-Chirurgo

Medico di Medicina Generale ULSS Belluno

Medicina Interna/Nutrizione Clinica

doc.giotanzi@gmail.com

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