Aumenta la quota a carico dei cittadini

di Adnkronos

Roma, 4 feb. (AdnKronos Salute) - Nel 2014 è cresciuto in Italia il consumo di farmaci per patologie cardiovascolari, colesterolo, diabete e depressione. Rispetto al 2000, il trend di consumo farmaceutico degli antipertensivi ha registrato significativi aumenti, con una media di 392 assunzioni ogni mille abitanti (+74,2% rispetto al 2000); così come quello dei farmaci anticolesterolo, (+183,9%), antidiabetici (+57,1%) e antidepressivi (+68%). L'Italia si colloca al di sotto della media europea nel consumo dei suddetti farmaci, a eccezione di quelli antipertensivi. E' quanto emerge dal Compendio 'Sic Sanità in cifre 2014', presentato oggi a Roma al ministero della Salute da Federanziani. Il report registra un incremento nel numero delle ricette di 'classe A', con 2 milioni di prescrizioni in più dal 2013 al 2014. Nel 2014 le ricette prescritte sono state circa 609 milioni, circa 10 ricette per ciascun cittadino, in linea rispetto agli anni scorsi, mentre il numero di confezioni erogate, anch'esso in aumento, ha superato il miliardo e 100 milioni di pezzi. Ogni cittadino ha utilizzato in media circa 18,6 confezioni di farmaci. Secondo il rapporto, inoltre, aumenta la quota dei farmaci a carico dei cittadini. Sebbene tra il 2012 e il 2014 la spesa pubblica di 'classe A-Ssn' registri una diminuzione di circa il 4,4% - evidenzia il documento - appare evidente che durante questo arco temporale la quota di spesa di classe A-Ssn imputata direttamente ai cittadini aumenti: la quota del Servizio sanitario nazionale diminuisce del 4,3%, mentre quella imputabile ai cittadini aumenta dell'8,1%. Ogni cittadino mediamente spende di tasca propria 110 euro ogni anno per l'acquisto di farmaci (acquisto privato fascia A, C, Sop e Otc), pari a un +2,7% tra il 2013 e il 2014. Nel 2014 - conclude il report - il consumo di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentato il 63,8% dei consumi a carico del Ssn. Riguardo ai bilanci delle Asl e delle aziende ospedaliere, che appaiono in asse, bisogna considerare che risultano in pareggio conseguentemente al fatto che le Regioni hanno aumentato il tasso dell'addizionale Irpef.