Congedo mestruale in arrivo: tre giorni a casa senza perdere lo stipendio
Alle donne che soffrono di dismenorrea, spiega la proposta di legge, sarà dovuta un'indennità pari al 100% della retribuzione giornaliera
Leggi più veloce
Tre giorni al mese di riposo durante il ciclo mestruale. È quanto prevede la proposta di legge presentata alla Camera lo scorso 27 aprile e attualmente all'esame della Commissione lavoro che mira all'istituzione del 'congedo per le donne che soffrono di dismenorrea'. 'In Italia i dati sulla dismenorrea sono allarmanti', si legge nel testo di legge, 'dal 60% al 90% delle donne soffrono durante il ciclo mestruale e questo causa tassi dal 13% al 51% di assenteismo a scuola e dal 5% al 15% di assenteismo nel lavoro'.
Tre giorni a casa senza diminuzione di stipendio
Da qui la proposta, firmata dalle deputate Pd Romina Mura, Daniela Sbrollini, Maria Iacono e Simonetta Rubinato, che introduce il diritto per la donna lavoratrice che soffre di mestruazioni dolorose di astenersi dal lavoro per un massimo di tre giorni al mese senza riduzione dello stipendio. Alle donne che soffrono di dismenorrea infatti, spiega l'unico articolo della proposta di legge, è dovuta un'indennità pari al 100 per cento della retribuzione giornaliera.
Ci vuole un certificato apposito
Il cosiddetto congedo mestruale inoltre, si legge sulla proposta di legge, 'non può essere equiparato alle altre cause di impossibilità della prestazione lavorativa e la relativa indennità che spetta alla donna lavoratrice non può essere computata economicamente, né a fini retributivi né contributivi, all'indennità per malattia'. L'emendamento specifica anche che la donna che intende usufruire del congedo dovrà presentare al datore di lavoro una certificazione medica specialistica da rinnovare entro il 31 dicembre di ogni anno.
I precedenti
In Italia il dibattito sul tema si è riacceso dopo che la Coexist, un'azienda di Bristol, ha deciso di inserire nel codice di condotta l'esenzione dal lavoro per le impiegate con il ciclo mestruale. Esistono però alcuni precedenti: in Giappone sin dal 1947 alcune aziende hanno adottato il “seirikyuuka”, cioè il congedo, mentre un anno dopo è stato introdotto in Indonesia. La Nike invece ha inserito il congedo mestruale nel 2007 mentre, più recentemente, la pratica è stata adottata anche in Sud Corea (nel 2001) e a Taiwan (nel 2013)