Governo e M5s litigano pure sul morbillo. Ministero della Salute conferma: boom per calo vaccini
In Italia la malattia esantematica fa +230% di casi dall’inizio dell’anno. La replica ai deputati 5 Stelle che parlavano di andamento ciclico
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Che nel Movimento 5 stelle fosse diffusa una certa filosofia anti vaccini era noto, ma che si arrivasse a un botta e risposta ufficiale col Ministero della Salute forse non era prevedibile. ''Dire che è normale che si generino epidemie di morbillo in cicli pluriennali è una sciocchezza. Nessuna epidemia dovrebbe manifestarsi al raggiungimento delle soglie di copertura indicate dal piano nazionale. Quanto sta accadendo è dovuto all'abbassamento delle stesse. Non c'è che un modo per prevenirle, ed è vaccinarsi tutti'. Questa la spiegazione che ha dovuto dare il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Ranieri Guerra, in replica ad una nota dal Movimento 5 Stelle sull'aumento dei casi morbillo in Italia.
La richiesta M5s
I deputati M5s in commissione Affari Sociali e il presidente del Gruppo Camera, Andrea Cecconi avevano chiesto al ministro di escludere ''prima che si ingeneri una situazione di panico, che i casi che stanno avvenendo in questi giorni siano discordanti rispetto al ciclo dei picchi di questa malattia. Questo al fine di meglio circostanziare la situazione di allarme che si sta venendo a determinare che la stessa Lorenzin non sta contribuendo a circoscrivere'. I parlamentari citavano i dati degli anni precedenti pubblicati sul sito del ministero dove si spiegava che il morbillo è una malattia endemo-epidemica che presenta 'picchi epidemici ogni 3-4 anni'.
La risposta del ministero
La risposta del ministro attraverso il direttore Ranieri Guerra è stata questa: 'L'andamento del morbillo nella popolazione con copertura vaccinale insufficiente a fermarne la trasmissione, come accade purtroppo in Italia (e per questo l'OMS ci tiene sotto osservazione da due anni) è infatti a cicli, determinati dall'accumularsi di un numero sufficiente di soggetti non immunizzati e quindi suscettibili. Quando questo numero diventa abbastanza elevato da permettere la circolazione del virus, il contagio si espande finché non viene circoscritto dalle barriere immunitarie di coloro che sono stati vaccinati''. E la soglia di copertura del 95% è appunto il limite di equilibrio che impedisce la diffusione del virus.
I dati
Il temuto ritorno delle vecchie malattie si sta avverando, con un vero e proprio boom di casi: nei primi mesi dell'anno è stato registrato un 'preoccupante' - a definirlo cosi è il Ministero della Salute - aumento di morbillo in Italia. A fronte degli 844 casi segnalati nel 2016, dall'inizio dell'anno sono già stati registrati più di 700 casi, un incremento di oltre il 230% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui se ne erano verificati 220.
Dove colpisce di più
Le regioni più colpite sono il Piemonte, il Lazio, la Lombardia e la Toscana. Più della metà dei malati sono fra i 15 e i 39 anni. E' la conseguenza dell'abbandono della vaccinazione da parte di genitori che sempre di più respingono l'offerta vaccinale, nonostante gli allarmi e la mancanza di qualsiasi prova scientifica sui presunti rischi. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che rende noti i dati, parla di urgenza: 'Serve applicare subito il nuovo piano vaccinale'. E dall'ospedale Bambino Gesù di Roma arriva la conferma di un forte aumento dei ricoveri anche fra i più piccoli, anche con gravi complicanze.
Copertura sotto la soglia di sicurezza
'Il Ministero attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni', avverte il ministro della Salute. Il morbillo, secondo i dati Unicef, uccide ogni anno circa 132.000 bambini: 15 all'ora, ogni ora di ogni giorno dell'anno. Nonostante il Piano di eliminazione della malattia sia partito nel 2005 e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell'85,3% (con il valore più basso, pari al 68%, registrato nella PA di Bolzano, e quello più alto in Lombardia, con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione, riferisce il ministro.
Rischio complicanze letali
Il Ministero della Salute è preoccupato anche per i casi 'a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari'. Pochi mesi fa uno studio americano dell'Università della California (Ucla), che ha utilizzato i dati di una grande epidemia di morbillo avvenuta in California intorno al 1990, aveva svelato un volto particolarmente aggressivo del virus, considerato a torto una semplice malattia dell'infanzia. Il morbillo è infatti più pericoloso di quanto già si sapesse. Encefaliti croniche e letali dovute a questa patologia sono più frequenti di quanto finora ritenuto, al punto che tra i bimbi che contraggono la malattia sotto i sei mesi possono verificarsi in un caso su 600. 'Se la copertura vaccinale continuerà a calare - spiega Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia - c'è il rischio concreto di tornare a vedere nel nostro paese scene che speravamo di avere scacciato per sempre: famiglie che piangono la scomparsa di un figlio. Non esiste una medicina specifica per combatterlo, e nei bambini più piccoli e con difese immunitarie più fragili, può avere complicanze letali'.