Dolores O'Riordan trovata morta nella vasca a 46 anni: il destino nel nome della Madonna dei 7 dolori

di Daniela Amenta

Sono rare le foto in cui Dolores O'Riordan sorride. Le poche in cui sembra felice sono quelle "rubate" alla sua vita privata: il giorno del matrimonio con Don Burton, allora manager dei Duran Duran, ad esempio. Era il 18 luglio del 1994. Ecco, in quello scatto, lei con il suo bouquet di rose appare davvero radiosa. Radiosa come quando tenevano per mano i figli Taylor, Molly e Dakota . In un'intervista lo disse, disse: "Io sono in pace con me stesso solo quando ho accanto la mia famiglia che è il mio mondo". Ai palcoscenici, agli applausi preferiva i campi verdi di Ballybricken, contea di Limerick, Irlanda dove era nata il 6 settembre 1971, la più giovane di nove figli di Terence O'Riordan, un ex bracciante agricolo, e di Eileen, la amata madre, cattolicissima, che la a chiamò Dolores per omaggiare la Madonna dei sette dolori . Come è strano il destino, a volte, come può essere racchiuso in un semplice nome. Dolores, Addolorata dunque, che nel 1990 entra come cantante e compositrice nella band di due ragazzi del paese, Noel e Mike Hogan. Si chiamavano The Cranberries, i mirtilli.

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Il successo dei Cranberries: 32 case discografiche se li contendevano

E la star era proprio lei, una ragazzina minuta dal viso bellissimo, occhi verdi di foglia intensi e adulti, capelli corti, una piccola ribelle con gli anfibi o le scarpe toste e dure di Dr. Martens, le magliette e le calze strappate, una punk di campagna con una voce semplice ma potente, pulita ma venata da una costante inquietudine, uno spleen malinconico, un timbro obliquo, ossessivo a tratti, assolutamente inusuale che però dritto arrivato nel cuore della generazione degli anni Novanta così simile a lei. Poche certezze nel futuro, molta paura nell'affrontare il domani. Forse fu un miracolo della Madonna dei dolori, ma i Cranberries vennero notati nella miriade dei gruppi dell'epoca, tra le smancerie deliziose del Brit Pop o la rabbia del grunge, ea partire dal 1993 - anno del loro esordio - diventarono i Re Mida dell 'epoca: milioni di copie vendute, in testa a ogni classifica, concerti sold out mentre 32 case discografiche se li contendevano a suon di contratti da capogiro.

L'infanzia passata a sotterrare bambole in giardino

Se ne innamorò anche il pubblico americano, del gruppo certo, ma soprattutto di Dolores, lontana da ogni modello di diva, quella giovane donna che aveva passato l'infanzia a sotterrare le bambole nel giardino di casa a Limerick, cresciuta suonando l'organo in chiesa e ascoltando l'heavy metal con i fratelli maggiori, sconvolta da quel successo improvviso che le impediva perfino di uscire dall'albergo durante i tour. Ci vuole equilibrio per gestire la fama, ci vogliono spalle dritte e guide giuste. I conti in banca dei Cranberries e di Dolores crescono a dismisura, tanto che a un certo punto lei entra nel novero delle donne più ricche d’Irlanda ma in parallelo aumenta anche il disagio dell’artista. In un'intervista al Guardian raccontò di un senso di sgomento costante, una specie di paranoia che non l'abbandonava neppure di notte.

"Mi sentivo guardata da tutti. Era molto brutto"

 "Quando iniziammo a suonare nelle grandi arene o nei palazzetti mi sentivo guardata da tutti. È stato davvero brutto, come nel film ‘Allucinazione perversa’. Mi sembrava che la gente mi osservasse continuamente, anche quando mi rifugiavo nella stanza di un hotel. Vedevo volti, facce, che mi perseguitavano, non mi davano tregua. La musica è fatta per essere ascoltata, non guardata. Ecco perché io indosso questi enormi abiti quando sono sul palco. Ripensandoci, penso di essere davvero impazzita per un po’ di tempo". Nonostante il dolore, i primi veri segnali di difficoltà psicologica Dolores scrive canzoni che diventano hit, come Linger, Just My Imagination, e soprattutto Zombie, un inno contro "la disumanità del mondo". Zombie è la risposta  viscerale alla morte di due bambini in un attentato dell'IRA nella città di Warrington. Il brano fu pubblicato nel 1994, ed è un urlo doloroso che entra in testa e lì rimane. In quell'attentato insulso, inutile morirono un bambino di tre anni e un ragazzino di 12. Riordan fu accusata di non essere in grado di districarsi in una questione molto più grande di lei. La risposta: " A me non interessano le vostre beghe storiche tra protestanti e cattolici, mi spezza il cuore vedere l'indifferenza con cui ammazzate la gente".

L'esaurimento, l'anoressia e l'abuso nell'infanzia

Non sono anni semplici nonostante il successo, lei sempre più magra e affaticata, entrata in un loop ossessivo in cui confessò prima un esaurimento, poi una forma di anoressia, poi raccontò un abuso infantile da parte di una persona adulta che frequentava la sua famiglia. Nel 2003 si sciolgono i Cranberries che si riformano a stento nel 2009 con un tour in mezzo mondo e un nuovo disco intitolato Roses del 2011, come le rose del suo bouquet, in parallelo lei cerca di rilanciarsi tra mille timori con una carriera da solista purtroppo molto discontinuo. Un percorso simile, maledettamente simile a quello di un'altra artista irlandese, Sinéad O'Connor, la cantante preferita di Dolores. Nel 2013 O'Riordan tenta il suicidio e si salva per puro caso, le viene diagnosticato un disturbo bipolare, ritorna ad essere una notizia per i media ma per un episodio sgradevole: viene arrestata dopo aver preso a calci una hostess sul volo che da New York la riporta in Irlanda perché non intende spegnere il cellulare durante le operazioni di atterraggio "Sono la regina di Limerick e non prendo ordini", disse agli agenti. Sempre nel 2014 il divorzio con il marito Don Burton. Ora non è più la ragazzina punk, è una donna che si fa crescere i capelli, se li tinge di ogni colore, collabora con molti musicisti: solo in Italia con Zucchero, i Negroamaro e grazie all'amicizia con Angelo Badalamenti entra in contatto con il regista David Grieco.

La morte tragica nella vasca da bagno

 Nel 2018 è pronta per registrare una nuova versione di Zombie con i Bad Wolves, arriva a Londra, Hotel Park Hilton, stanza 2005. Viene trovata morta, annegata, nella vasca da bagno da una cameriera il 15 gennaio 2018. Secondo le valutazioni del coroner fu un drammatico incidente, forse aveva bevuto troppo, forse un mix con i farmaci che prendeva per controllarsi. Fine della storia a soli 46 anni. Fine della parabola della ragazza che si chiamava come la Madonna dei sette dolori.