Stephanie di Monaco e la scelta controcorrente: "Il circo può essere solo con gli animali"
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Lo dice senza tentennamenti la\\u0026nbsp;\\u003Cstrong\\u003Eprincipessa St\\u0026eacute;phanie di Monaco\\u003C\\\/strong\\u003E\\u0026nbsp;in una intervista esclusiva\\u0026nbsp; pubblicata sul numero speciale della rivista \\u0027Circo\\u0027, semestrale edito dall\\u0027Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che \\u0026ldquo;\\u0026egrave; stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell\\u0026rsquo;esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali\\u0026rdquo;. \\u003Cstrong\\u003EE il Festival di cui parla \\u0026egrave; ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell\\u0027arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivr\\u0026agrave; la sua 43esima edizione.\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026egrave; la mia malattia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa\\u0026nbsp;passione per il circo, spiega, \\u0026egrave; \\u0026ldquo;la malattia pi\\u0026ugrave; bella del mondo: per me \\u0026egrave; un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo.\\u003C\\\/strong\\u003E \\u0026Egrave; qualcosa che mi tocca profondamente\\u0026rdquo;. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano \\u0026ldquo;non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano.\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati\\u003C\\\/strong\\u003E. Al circo tutto \\u0026egrave; controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perch\\u0026eacute; vivi per gli animali, perch\\u0026eacute; trascorri con loro ventiquattr\\u0026rsquo;ore su ventiquattro, perch\\u0026eacute; non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei gi\\u0026agrave; in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: \\u0026egrave; solo cos\\u0026igrave; che puoi ottenere dei risultati\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa principessa, che ha studiato arti circensi all\\u0026rsquo;Accademia di Annie Fratellini a Parigi, \\u0026egrave; ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare \\u0026ldquo;situazioni superate\\u0026rdquo;\\u003C\\\/strong\\u003E come quelle di vestire gli animali \\u0026ldquo;con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina\\u0026rdquo;. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. 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Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono pi\\u0026ugrave; contente di quando erano entrate\\u0026rdquo;, aggiunge St\\u0026eacute;phanie di Monaco.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026ldquo;\\u0026egrave; qualcosa da difendere e salvaguardare\\u0026rdquo; in quanto \\u0026ldquo;tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo.\\u003C\\\/strong\\u003E Il circo \\u0026egrave; uno spettacolo unico, il pi\\u0026ugrave; bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E\\u0027 il solo posto in cui non \\u0026egrave; possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo \\u0026egrave; professionalit\\u0026agrave;, fatica, sudore. \\u0026Egrave; verit\\u0026agrave;. Ma soprattutto \\u0026egrave; generosit\\u0026agrave;: la generosit\\u0026agrave; della gente del circo che dona s\\u0026eacute; stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosit\\u0026agrave; da condividere con gli altri a far andare avanti il circo\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EIl circo dei sogni di St\\u0026eacute;phanie di Monaco \\u0026egrave; caratterizzato dall\\u0027aggettivo tradizionale \\u0026ldquo;con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi\\u0026rdquo;. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace \\u0026ldquo;che utilizzino il nome circo per avere un po\\u0026rsquo; di notoriet\\u0026agrave;. E che siano cos\\u0026igrave; ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli\\u0026rdquo;. Mentre apprezza \\u0026ldquo;l\\u0026rsquo;impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl suo \\u0026egrave; un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l\\u0026rsquo;impiego degli animali nel circo. \\u0026ldquo;Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti.\\u003C\\\/strong\\u003E Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo\\u0026rdquo;, premette. \\u0026ldquo;Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, \\u0026egrave; un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non \\u0026egrave; democratico in un Paese civile. C\\u0026rsquo;\\u0026egrave; una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno pu\\u0026ograve; e deve impedirglielo\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003E\\u0022Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di pi\\u0026ugrave;, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali.\\u003C\\\/strong\\u003E Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo pu\\u0026ograve; cambiare canale. Ma non pu\\u0026ograve; impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere\\u0026rdquo;. La reazione del mondo del circo deve essere quella di \\u0026ldquo;continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E2 \\\/ 12\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759761_bb246f682b\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022507\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759761_bb246f682b\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Stephanie di Monaco e la scelta controcorrente Il circo puo essere solo con gli animali\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022507\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003E\\u0026ldquo;\\u003Cstrong\\u003ESenza animali il circo chiude\\u0026rdquo; e gli animalisti non dovrebbero \\u0022imporre la propria opinione agli altri\\u0022\\u003C\\\/strong\\u003E. 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E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano \\u0026ldquo;non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano.\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati\\u003C\\\/strong\\u003E. Al circo tutto \\u0026egrave; controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perch\\u0026eacute; vivi per gli animali, perch\\u0026eacute; trascorri con loro ventiquattr\\u0026rsquo;ore su ventiquattro, perch\\u0026eacute; non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei gi\\u0026agrave; in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: \\u0026egrave; solo cos\\u0026igrave; che puoi ottenere dei risultati\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa principessa, che ha studiato arti circensi all\\u0026rsquo;Accademia di Annie Fratellini a Parigi, \\u0026egrave; ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare \\u0026ldquo;situazioni superate\\u0026rdquo;\\u003C\\\/strong\\u003E come quelle di vestire gli animali \\u0026ldquo;con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina\\u0026rdquo;. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. 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Il circo \\u0026egrave; professionalit\\u0026agrave;, fatica, sudore. \\u0026Egrave; verit\\u0026agrave;. Ma soprattutto \\u0026egrave; generosit\\u0026agrave;: la generosit\\u0026agrave; della gente del circo che dona s\\u0026eacute; stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosit\\u0026agrave; da condividere con gli altri a far andare avanti il circo\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EIl circo dei sogni di St\\u0026eacute;phanie di Monaco \\u0026egrave; caratterizzato dall\\u0027aggettivo tradizionale \\u0026ldquo;con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi\\u0026rdquo;. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace \\u0026ldquo;che utilizzino il nome circo per avere un po\\u0026rsquo; di notoriet\\u0026agrave;. E che siano cos\\u0026igrave; ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli\\u0026rdquo;. Mentre apprezza \\u0026ldquo;l\\u0026rsquo;impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl suo \\u0026egrave; un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l\\u0026rsquo;impiego degli animali nel circo. \\u0026ldquo;Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti.\\u003C\\\/strong\\u003E Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo\\u0026rdquo;, premette. \\u0026ldquo;Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, \\u0026egrave; un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non \\u0026egrave; democratico in un Paese civile. C\\u0026rsquo;\\u0026egrave; una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno pu\\u0026ograve; e deve impedirglielo\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003E\\u0022Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di pi\\u0026ugrave;, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali.\\u003C\\\/strong\\u003E Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo pu\\u0026ograve; cambiare canale. Ma non pu\\u0026ograve; impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere\\u0026rdquo;. La reazione del mondo del circo deve essere quella di \\u0026ldquo;continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E4 \\\/ 12\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759779_104ba03a97\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759779_104ba03a97\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Stephanie di Monaco e la scelta controcorrente Il circo puo essere solo con gli animali\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003E\\u0026ldquo;\\u003Cstrong\\u003ESenza animali il circo chiude\\u0026rdquo; e gli animalisti non dovrebbero \\u0022imporre la propria opinione agli altri\\u0022\\u003C\\\/strong\\u003E. 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Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali\\u0026rdquo;. \\u003Cstrong\\u003EE il Festival di cui parla \\u0026egrave; ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell\\u0027arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivr\\u0026agrave; la sua 43esima edizione.\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026egrave; la mia malattia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa\\u0026nbsp;passione per il circo, spiega, \\u0026egrave; \\u0026ldquo;la malattia pi\\u0026ugrave; bella del mondo: per me \\u0026egrave; un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo.\\u003C\\\/strong\\u003E \\u0026Egrave; qualcosa che mi tocca profondamente\\u0026rdquo;. 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Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perch\\u0026eacute; vivi per gli animali, perch\\u0026eacute; trascorri con loro ventiquattr\\u0026rsquo;ore su ventiquattro, perch\\u0026eacute; non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei gi\\u0026agrave; in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. 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La reazione del mondo del circo deve essere quella di \\u0026ldquo;continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E10 \\\/ 12\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759758_28053dd0f5\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022507\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759758_28053dd0f5\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Stephanie di Monaco e la scelta controcorrente Il circo puo essere solo con gli animali\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022507\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003E\\u0026ldquo;\\u003Cstrong\\u003ESenza animali il circo chiude\\u0026rdquo; e gli animalisti non dovrebbero \\u0022imporre la propria opinione agli altri\\u0022\\u003C\\\/strong\\u003E. 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Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali\\u0026rdquo;. \\u003Cstrong\\u003EE il Festival di cui parla \\u0026egrave; ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell\\u0027arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivr\\u0026agrave; la sua 43esima edizione.\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026egrave; la mia malattia\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa\\u0026nbsp;passione per il circo, spiega, \\u0026egrave; \\u0026ldquo;la malattia pi\\u0026ugrave; bella del mondo: per me \\u0026egrave; un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo.\\u003C\\\/strong\\u003E \\u0026Egrave; qualcosa che mi tocca profondamente\\u0026rdquo;. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano \\u0026ldquo;non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano.\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati\\u003C\\\/strong\\u003E. Al circo tutto \\u0026egrave; controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. 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Il circo \\u0026egrave; uno spettacolo ancora attuale \\u0026ldquo;perch\\u0026eacute; i numeri tradizionali vengono rivisitati dall\\u0026rsquo;immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo \\u0026egrave; magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono pi\\u0026ugrave; contente di quando erano entrate\\u0026rdquo;, aggiunge St\\u0026eacute;phanie di Monaco.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026ldquo;\\u0026egrave; qualcosa da difendere e salvaguardare\\u0026rdquo; in quanto \\u0026ldquo;tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo.\\u003C\\\/strong\\u003E Il circo \\u0026egrave; uno spettacolo unico, il pi\\u0026ugrave; bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E\\u0027 il solo posto in cui non \\u0026egrave; possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo \\u0026egrave; professionalit\\u0026agrave;, fatica, sudore. \\u0026Egrave; verit\\u0026agrave;. Ma soprattutto \\u0026egrave; generosit\\u0026agrave;: la generosit\\u0026agrave; della gente del circo che dona s\\u0026eacute; stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosit\\u0026agrave; da condividere con gli altri a far andare avanti il circo\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EIl circo dei sogni di St\\u0026eacute;phanie di Monaco \\u0026egrave; caratterizzato dall\\u0027aggettivo tradizionale \\u0026ldquo;con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi\\u0026rdquo;. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace \\u0026ldquo;che utilizzino il nome circo per avere un po\\u0026rsquo; di notoriet\\u0026agrave;. E che siano cos\\u0026igrave; ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli\\u0026rdquo;. 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La reazione del mondo del circo deve essere quella di \\u0026ldquo;continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E12 \\\/ 12\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759749_c07b1dd43a\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022503\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1759749_c07b1dd43a\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Stephanie di Monaco e la scelta controcorrente Il circo puo essere solo con gli animali\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022503\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003E\\u0026ldquo;\\u003Cstrong\\u003ESenza animali il circo chiude\\u0026rdquo; e gli animalisti non dovrebbero \\u0022imporre la propria opinione agli altri\\u0022\\u003C\\\/strong\\u003E. 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E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano \\u0026ldquo;non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano.\\u003Cstrong\\u003E\\u0026nbsp;Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati\\u003C\\\/strong\\u003E. Al circo tutto \\u0026egrave; controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perch\\u0026eacute; vivi per gli animali, perch\\u0026eacute; trascorri con loro ventiquattr\\u0026rsquo;ore su ventiquattro, perch\\u0026eacute; non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei gi\\u0026agrave; in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: \\u0026egrave; solo cos\\u0026igrave; che puoi ottenere dei risultati\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022centrato\\u0022\\u003E \\u003Cdiv class=\\u0022VideoCarousel\\u0022\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa principessa, che ha studiato arti circensi all\\u0026rsquo;Accademia di Annie Fratellini a Parigi, \\u0026egrave; ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare \\u0026ldquo;situazioni superate\\u0026rdquo;\\u003C\\\/strong\\u003E come quelle di vestire gli animali \\u0026ldquo;con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina\\u0026rdquo;. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo \\u0026egrave; uno spettacolo ancora attuale \\u0026ldquo;perch\\u0026eacute; i numeri tradizionali vengono rivisitati dall\\u0026rsquo;immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo \\u0026egrave; magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono pi\\u0026ugrave; contente di quando erano entrate\\u0026rdquo;, aggiunge St\\u0026eacute;phanie di Monaco.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl circo \\u0026ldquo;\\u0026egrave; qualcosa da difendere e salvaguardare\\u0026rdquo; in quanto \\u0026ldquo;tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo.\\u003C\\\/strong\\u003E Il circo \\u0026egrave; uno spettacolo unico, il pi\\u0026ugrave; bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E\\u0027 il solo posto in cui non \\u0026egrave; possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo \\u0026egrave; professionalit\\u0026agrave;, fatica, sudore. \\u0026Egrave; verit\\u0026agrave;. Ma soprattutto \\u0026egrave; generosit\\u0026agrave;: la generosit\\u0026agrave; della gente del circo che dona s\\u0026eacute; stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosit\\u0026agrave; da condividere con gli altri a far andare avanti il circo\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EIl circo dei sogni di St\\u0026eacute;phanie di Monaco \\u0026egrave; caratterizzato dall\\u0027aggettivo tradizionale \\u0026ldquo;con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi\\u0026rdquo;. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace \\u0026ldquo;che utilizzino il nome circo per avere un po\\u0026rsquo; di notoriet\\u0026agrave;. E che siano cos\\u0026igrave; ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli\\u0026rdquo;. Mentre apprezza \\u0026ldquo;l\\u0026rsquo;impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EIl suo \\u0026egrave; un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l\\u0026rsquo;impiego degli animali nel circo. \\u0026ldquo;Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti.\\u003C\\\/strong\\u003E Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo\\u0026rdquo;, premette. \\u0026ldquo;Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, \\u0026egrave; un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non \\u0026egrave; democratico in un Paese civile. C\\u0026rsquo;\\u0026egrave; una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno pu\\u0026ograve; e deve impedirglielo\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003E\\u0022Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di pi\\u0026ugrave;, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali.\\u003C\\\/strong\\u003E Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo pu\\u0026ograve; cambiare canale. Ma non pu\\u0026ograve; impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere\\u0026rdquo;. La reazione del mondo del circo deve essere quella di \\u0026ldquo;continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose\\u0026rdquo;.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E \\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022]')
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
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“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
“Senza animali il circo chiude” e gli animalisti non dovrebbero "imporre la propria opinione agli altri". Lo dice senza tentennamenti la principessa Stéphanie di Monaco in una intervista esclusiva pubblicata sul numero speciale della rivista 'Circo', semestrale edito dall'Ente nazionale Circhi in uscita in questi giorni. Parlando del padre, il principe Ranieri di Monaco, sostiene che “è stato il primo animalista, prima ancora che si sapesse dell’esistenza degli animalisti. Qui al Festival abbiamo sempre preteso condizioni molto severe sul trattamento degli animali”. E il Festival di cui parla è ovviamente la prestigiosa vetrina mondiale del meglio dell'arte circense che si tiene nel principato di Monaco e che dal 17 al 27 gennaio prossimi vivrà la sua 43esima edizione.
Il circo è la mia malattia
La passione per il circo, spiega, è “la malattia più bella del mondo: per me è un grande onore sentirmi dire dalla gente del circo che appartengo alla grande famiglia del circo. È qualcosa che mi tocca profondamente”. E a chi sostiene che nel circo gli animali stanno male, la principessa risponde che quanti lo affermano “non sanno nulla: gli animali vengono sterminati dai bracconieri nelle foreste e gli animalisti non se ne occupano. Nel circo sono artisti a tutti gli effetti, fanno parte della troupe, e sono trattati con il rispetto dovuto a tutti gli artisti. Sono amati, trattati bene, nutriti e curati. Al circo tutto è controllato. E poi agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista. Per non parlare dei loro educatori. Sono persone meravigliose, che dedicano la loro vita agli animali. Lavorare con loro comporta molti sacrifici, perché vivi per gli animali, perché trascorri con loro ventiquattr’ore su ventiquattro, perché non puoi mai permetterti un giorno di ferie, e alle sette del mattino sei già in piedi accanto a loro, mentre gli altri artisti sono ancora in caravan che dormono. Questa si chiama educazione: è solo così che puoi ottenere dei risultati”.
La principessa, che ha studiato arti circensi all’Accademia di Annie Fratellini a Parigi, è ugualmente ferma sul fatto che la presentazione degli animali in pista debba completamente abbandonare “situazioni superate” come quelle di vestire gli animali “con abiti ridicoli o far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina”. Pratiche che in Italia sono state abbandonate da anni. Il circo è uno spettacolo ancora attuale “perché i numeri tradizionali vengono rivisitati dall’immaginazione degli artisti e le coreografie, le luci, e i costumi cambiano, si rinnovano. E questo è magico. Inoltre ti regala un sorriso che ti fa stare bene: se guardi le persone che escono da uno spettacolo di circo, vedi che sono più contente di quando erano entrate”, aggiunge Stéphanie di Monaco.
Il circo “è qualcosa da difendere e salvaguardare” in quanto “tradizione che rappresenta, anche rispetto a un mondo ormai troppo virtuale, un importante valore culturale europeo. Il circo è uno spettacolo unico, il più bello del mondo, uno spettacolo familiare in cui, diversamente da altri, tutti si possono ritrovare, dai bisnonni ai nipotini, e sia gli uni che gli altri lo possono apprezzare. E' il solo posto in cui non è possibile mentire. Ogni sera devi mostrare quello che sai fare davvero, prendendoti a volte anche dei rischi. Il circo è professionalità, fatica, sudore. È verità. Ma soprattutto è generosità: la generosità della gente del circo che dona sé stessa agli altri per regalare dei sogni. Credo sia proprio questa generosità da condividere con gli altri a far andare avanti il circo”.
Il circo dei sogni di Stéphanie di Monaco è caratterizzato dall'aggettivo tradizionale “con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi”. Mentre, a proposito di quello contemporaneo, non le piace “che utilizzino il nome circo per avere un po’ di notorietà. E che siano così ostili e contrari al circo tradizionale. Salvo poi prendere gli artisti del circo tradizionale per i loro spettacoli”. Mentre apprezza “l’impatto molto forte di alcuni numeri. La planche coreana, per esempio. Poi qualche idea, qualche coreografia, le musiche moderne, lo spazio dato ad alcuni giovani artisti”.
Il suo è un messaggio chiaro anche nei confronti di quelle associazioni animaliste che chiedono leggi per vietare l’impiego degli animali nel circo. “Ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione, e vanno rispettate le opinioni di tutti. Del resto, non sarebbe normale, e nemmeno giusto, che la pensassimo tutti allo stesso modo”, premette. “Ma nessuno ha il diritto di imporre la propria opinione agli altri. Allo stesso modo, è un diritto sacrosanto di ciascuno andare a vedere gli spettacoli che preferisce. Non esiste che una minoranza di persone tenti di imporre il proprio modo di pensare. Non è democratico in un Paese civile. C’è una grande maggioranza di persone a cui piace andare a vedere il circo con gli animali, e nessuno può e deve impedirglielo".
"Purtroppo invece -osserva- vengono spesso ascoltate di più, anche su internet, le voci di protesta, che spesso sono false e offensive e rasentano il fanatismo. Siamo arrivati al punto che la televisione tedesca ci ha chiesto di montare il filmato del Festival senza i numeri con gli animali. Eh no! Ci siamo rifiutati. Ciascuno a casa ha il suo telecomando e se non vuole vedere gli animali al circo può cambiare canale. Ma non può impedirlo a tutti quelli che invece li vogliono vedere”. La reazione del mondo del circo deve essere quella di “continuare a fare bene il proprio mestiere, ben sapendo che non sono quelli che stanno a protestare davanti agli chapiteau ad avere ragione, ed aprendo le porte dei circhi, per far vedere alla gente come stanno davvero le cose”.
08/11/2022
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