“La stoccata vincente”, Vassallo “Storia di riscatto e sacrificio”

ROMA (ITALPRESS) – Il 12 ottobre 2011, nella sua Catania, Paolo Pizzo diventava per la prima volta campione del mondo di scherma nella specialità della spada. La prima vera vittoria, però, l’aveva avuta molto tempo prima quando era guarito da un tumore al cervello che lo aveva colpito a soli 12 anni. La sua storia, raccontata nel libro “La stoccata vincente” scritto con Maurizio Nicita, rivive adesso in tv nel film omonimo di Nicola Campiotti che Raiuno propone in prima serata domenica 24 settembre. Nei panni di Pizzo c’è Alessio Vassallo mentre Flavio Insinna è suo padre Piero, suo primo insegnante di scherma ma, soprattutto, la persona che gli è sempre stata più vicina e che lo ha aiutato nella dolorosa esperienza della malattia. “Quella di Pizzo è un’avventura umana e sportiva, un romanzo di formazione con cui apriamo una stagione che immaginiamo magnifica” osserva la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. Con lei, la produttrice Gloria Giorgianni (che con Anele, insieme a Rai Fiction, ha prodotto il film) che parla di “valori legati allo sport» ma anche, «da siciliana, di un racconto della Sicilia che vale e che non deve necessariamente parlare di mafia. Il sud è fatto di gente che lavora e si impegna. Inoltre, la storia di Paolo Pizzo ci aiuterà a far capire ai giovani che esistono storie di grande tenacia». Come si augura il regista: «Si tratta del sogno di un bambino che, nonostante tutte le difficoltà, ce la fa. E’ un film che immagino per i ragazzi”.
Paolo Pizzo conferma: “La mia famiglia mi ha insegnato ogni giorno cosa significa lottare sul campo. Sono ostinato, convinto di portare valori enormi che, grazie al film, potranno arrivare a tutti gli italiani”. E ammette: “Pensavo di non emozionarmi e, invece, il film è stato la liberazione definitiva dopo che il libro mi aveva già fatto capire quanto la malattia e il bisturi mi avessero lasciato traballante. Ho visto il film piangendo senza freni”. Dal vero Pizzo a quello scenico, Alessio Vassallo parla di «”una storia che rimane sulla mia pelle, anche perchè ho avuto la fortuna di avere sul set il personaggio che dovevo interpretare. Alla fine di ogni scena, prima ancora del regista, guardavo Paolo per capire com’era andata”. Per l’attore palermitano “il tema centrale del film è la caduta. E su questo Paolo mi ha detto una cosa importante: nella vita si cade ma non è vero che ci si rialza sempre. A volte si rimane per terra e si guarda il mondo da una prospettiva diversa finchè arriva una mano che ti tira su. Qui parliamo di malattia ma ognuno ha le sue cadute e dobbiamo riappropriarci dei nostri inciampi e non vergognarcene in questo mondo performativo in cui viviamo”.
Vassallo conclude: “Questa è la Sicilia che mi rappresenta, una storia di riscatto e di sacrificio. Non voglio fare polemiche ma, da spettatore e da siciliano, sono stanco di vedere rappresentata la mia terra solo con picciotti, piccioli e traditori”. Sul tema della caduta e della mano che aiuta interviene Flavio Insinna per il quale “da soli non si va proprio da nessuna parte» e «questo film ha finalmente aggirato la retorica del guerriero: sembra che il malato che non ce la fa non ha lottato». Inoltre, «dobbiamo dire ai giovani che noi non siamo solo i risultati che otteniamo altrimenti pensano che con i like siamo fighi e senza non lo siamo”. Nel cast de “La stoccata vincente” ci sono anche, tra gli altri, Elena Funari, Chiara Cavaliere, Mario Ermito, Samuele Carrino e Maciej Robakiewicz.

foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).

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