Gli 80 anni di Bruno Vespa tra interviste a grandi leader e al Papa

PALERMO (ITALPRESS) – Bruno Vespa compirà 80 anni il 27 maggio. Giornalista, conduttore televisivo e scrittore è uno dei volti più noti dell’informazione politica italiana. Apprezzato dal grande pubblico non solo per la sua cultura e grande competenza che lo hanno portato ad intervistare i personaggi politici più importanti su scala mondiale, ma soprattutto per il modo semplice e chiaro di condurre le sue interviste, rendendole accessibili a tutti. Un compleanno importante che arriva a pochi giorni dal
mancato faccia a faccia in Tv del 23 maggio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein in vista delle elezioni europee, che avrebbe fatto il paio con quello del 6 aprile del 2009 tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
Il suo talk show “Porta a Porta”, in onda in seconda serata su Rai 1 e in prima in caso di eventi importanti, entra nelle case degli italiani dal 27 gennaio del 1996, un appuntamento fisso con protagonisti politici, esperti e personaggi famosi che si confrontano su alcune importanti tematiche che arrivano giornalmente in particolare dalla cronaca parlamentare. Gli ospiti del programma definito ironicamente da Giulio Andreotti “la terza Camera dello Stato” entrano in studio, uno per volta, attraverso una porta aperta dall’attore Paolo Baroni, che interpreta la figura del maggiordomo, sulle note della sigla, la colonna sonora del film “Via col Vento”, arrangiata più volte nel corso degli anni.
Bruno Paolo Vespa nasce a L’Aquila il 27 maggio del 1944. Nel 1968 si laurea in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. La sua carriera giornalistica comincia molto presto e già a 16 anni è autore di articoli sportivi per il quotidiano “Il tempo”. Vince un concorso nazionale per radiocronisti e viene assegnato alla redazione del Telegiornale unificato, per poi diventare inviato speciale del Tg1. Tra le sue interviste più famose quella del 1977 all’allora Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che l’anno successivo sarebbe diventato Papa Giovanni Paolo II e che nel 1998, in occasione della puntata di Porta a Porta dedicata al ventennale del suo pontificato gli telefonò in diretta. Nel 1990 è l’unico giornalista italiano ad intervistare il dittatore iracheno Saddam Hussein, nonostante il parere contrario del Governo. E in seguito all’invasione russa dell’Ucraina del 2022 intervista per ben tre volte il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy: la prima in collegamento da Kiev, in occasione della seconda Vespa si reca personalmente in Ucraina e la terza viene realizzata in occasione della visita ufficiale in Italia del leader ucraino.
Dalla voce di Bruno Vespa vengono comunicate al pubblico per la prima volta alcune tragedie vissute dal nostro Paese, come il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro il 9 maggio del 1978 in una edizione straordinaria del Tg1 e il 2 agosto del 1980 fu il primo a comunicare che la strage alla stazione di Bologna non era stato frutto di un incidente ma di un attentato con una bomba. Alla vigilia delle elezioni del 2001 Silvio Berlusconi sceglie proprio lo studio di Porta a Porta per firmare il cosiddetto “contratto con gli italiani”. E in vista delle elezioni europee del 2014 anche Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle, sceglie il programma di Vespa e torna dopo 21 anni in uno studio Rai.
Dal 1990 al 1993 Bruno Vespa diventa direttore del Tg1. Nel 2011 conduce con Pippo Baudo il varietà “Centocinquanta”, dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Dal 2014 al 1019 è il direttore di QN-Quotidiano Nazionale ed è editorialista de “Il Mattino” e “IL Gazzettino”. Nel 2023 l’ultima novità televisiva è “Cinque minuti”, in onda su Rai 1 dopo il Tg delle 20, dove approfondisce con ospiti un tema di attualità ma con un ritmo veloce e incalzante, appunto per soli 5 minuti.
Nella vita privata Bruno Vespa è sposato dal 1975 con il magistrato Augusta Iannini e ha due figli Federico e Alessandro. Diversi i premi prestigiosi ottenuti come “Il Bancarella”, “Saint-Vincent per la televisione” e nel 2011 quello alla Carriera. Numerosi i libri pubblicati, a cadenza quasi annuale: gli ultimi due lavori “Kennedy. Fu vera gloria? Amori e potere di un mito” e “Il rancore e la speranza. Ritratto di una nazione dal dopoguerra a Giorgia Meloni, in un mondo macchiato di sangue”.
80 anni e ancora tanta voglia di fare. E a chi lo interroga sulla data del suo ritiro al Corriere della Sera Vespa ha risposto così: “Il giornalismo si fa con la testa, che ancora funziona bene. Il ritiro lo deciderà il mio editore di riferimento: il Padreterno”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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