Da Cortellesi a Cecchettin, il libro dell’anno Treccani compie 25 anni

ROMA (ITALPRESS) – Il libro dell’anno della Treccani è giunto alla 25^ edizione. Il volume dedicato al 2024 è stato presentato a Roma da Giuliano Amato e Marcello Sorgi, che ne è il direttore, moderati dalla giornalista Alessandra Sardoni. “Il libro dell’anno è una strana creatura”, ha detto Amato, all’interno della sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana. Sfogliando il libro, ha spiegato l’ex presidente del Consiglio, si ha l’idea di sapere tutto sull’anno appena passato, poi andando all’indice “è come un rifiorire di cose di cui in realtà con il passare del tempo è rimasta una traccia esile in testa. In questo libro c’è tutto: ci sono le persone che non ci sono più, i fatti importanti. Persone che hanno vissuto eventi importanti. Poi ci sono le pagine che una volta non c’erano. Treccani è diventata ancora più celebrata per i neologismi e il libro dell’anno li registra”.
Il libro dell’anno Treccani 2024, dunque, ricostruisce, anche in maniera “accattivante” – termine usato da Amato – i 365 giorni appena trascorsi: dalla cronaca alla politica, ricordando le conquiste della scienza e della tecnologia, i Nobel assegnati, gli appuntamenti dell’arte, della musica e del cinema a tutti i protagonisti dello scenario nazionale e internazionale. Il testo, dunque, racconta gli episodi che hanno segnato il 2024, come per esempio: il grande successo alla regia di Paola Cortellesi, la tragedia di Giulia Cecchettin, i trionfi della cantante statunitense Taylor Swift, personaggio dell’Anno per Time, così come lo è stato Sophia Loren per la Treccani. Storie di donne, alcune drammatiche, che hanno caratterizzato il 2024 assieme al prestigio internazionale di Giorgia Meloni, prima presidente del Consiglio in Italia. Un racconto reso possibile attraverso 1040 approfondimenti, 90 articoli di grandi firme del giornalismo, della cultura e dell’economia, 74 box redazionali, 100 grafici e mappe e 487 immagini.
Ma soprattutto viene dedicato ampio spazio all’America: “Il volume non cerca di rendere attraente anche Trump. C’è un limite anche alla capacità di Marcello Sorgi. E’ attraente ciò che ne parla. La spiegazione su Trump con il passare del tempo è sempre più diversa. C’è qualcosa di più in lui, che spiega il fascino che riesce a esercitare a prescindere da quello che fa. Trovo straordinaria la sua capacità di realizzare un risultato attraverso il solo uso delle parole e del simbolismo anche della mimica fisica. Caccerà gli immigrati ma non riuscirà mai a cacciarne 11 milioni e 500 mila anche per le conseguenze negative che avrebbe sull’economia americana”, ha detto Amato riflettendo sul Presidente americano. “Lancia questi messaggi forti che serviranno a mantenere il consenso, anche quando apparirà che una buona parte di ciò che ha detto non è in condizione di farlo. Bisogna vedere quanto reggerà. Lui ha un’arma in più che cambierà gli studi sul populismo. Perchè è un vero leader populista nell’uso della parola. L’avvicinamento alla democratura comincia ad esserci nei suoi rituali”. Parlando del rapporto di Trump con la folla “Mi ricorda scene di un passato lontano di regimi ben più autoritari”, ha evidenziato Amato.
“L’America ci ha accompagnato per tutto l’anno – ha dichiarato Sorgi – Abbiamo spostato la chiusura per mettere il risultato delle elezioni”. E’ stato un anno “pieno di colpi di scena. L’attentato, trascurato dai democratici, ha segnato una spinta definitiva per la vittoria di Trump che ha saputo farlo fruttare con l’argomento Dio mi ha salvato”.
Tra gli eventi principali, oltre alla questione americana, Sorgi ha citato le due guerre e ha rivelato la presenza di due articoli scritti da Cecilia Sala: “Uno è a Gaza ed è la storia di ragazze che vanno a partorire e dopo le buttano fuori dall’ospedale perchè non c’è posto. L’altro è la storia di alcuni ragazzi di vent’anni che fanno la guerra come giocassero a un video gioco. Sono talmente bravi con la tastiera del computer che attraverso questa guidano droni ed aerei che sganciano le bombe e tra di loro ne parlano quasi come se fosse un video gioco”. Dunque per Sorgi “I binari di quest’anno sono stati l’America e la Guerra”.

– foto xl5/Italpress –
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