PALERMO (ITALPRESS) - Ogni suo brano è accolto da un'ovazione, ogni sua riflessione sulla vita vissuta e sulla concezione della musica ipnotizza il pubblico di Palermo. Palazzo Reale rimane ammaliato dinanzi a Giovanni Allevi, che ha accompagnato il tramonto palermitano con le sue composizioni e le narrazioni di un'esistenza attraversata dalle gioie di una carriera folgorante e dai dolori di una malattia che negli ultimi anni lo ha accompagnato in modo pervasivo. A febbraio aveva raccontato al Festival di Sanremo la malattia, commuovendo tutti con il suo desiderio di ripartire e di incantare ancora il pubblico, stavolta il suo dialogo con la giornalista Hoara Borselli e con alcuni tra i presenti è attraversato da pensieri e note musicali. "In questi due anni ho conosciuto il mondo della sofferenza e dentro di me ho sentito uno spostamento degli orizzonti, passando da una frenesia narrativa a un profondo desiderio di silenzio e luce - sottolinea - L'esperienza della malattia mi ha insegnato che il mio futuro non può spingersi troppo oltre, quindi il domani per me è un presente allargato: io sono ansioso per natura e ho sempre avuto un rapporto difficile con passato e presente. Ho sempre avuto la sensazione di aver commesso errori o mancanze, ora la malattia mi ha catapultato nel presente facendomi prendere le distanze sia dal futuro che dal passato: posso dire che non si sta poi così male",
(ITALPRESS). (xd8/col3)
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