'La modella è troppo magra', la Gran Bretagna vieta lo spot Gucci
Avery Blanchard, 16 anni, per l'Advertising Standards Authority è 'magra in modo non sano'. Non mancano i precedenti, in molte case di moda
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La modella è "magra in modo non sano": questa la motivazione con la quale la Gran Bretagna ha deciso di vietare la campagna pubblicitaria di Gucci che in un video e in alcuni scatti promuove la collezione Cruise 2016 della griffe fiorentina. L'accusa è mossa dall'Asa, l'Advertising Standards Authority, l'autorità inglese che monitora lo standard delle campagne pubblicitarie per la quale, come scrive il Guardian, l'immagine nella quale campeggia la giovane modella sarebbe “irresponsabile”.
Lo spot - La top in questione è la statunitense Avery Blanchard, 16 anni, tra i volti emergenti della IMG Models, e già presente sulle passerelle delle maison più blasonate come Christopher Kane, Prada, Fendi, Jil Sander, Coach e Tommy Hilfiger. Dal canto suo Gucci ha fatto sapere che lo spot, un video girato da Glen Luchford in una villa fiorentina, e apparso sul sito del Times era diretto a un pubblico "più adulto e sofisticato" come quello del quotidiano britannico e che le modelle avevano sì una "corporatura magra" ma che non erano "magre in modo malato".
L’accusa e la difesa - Per la casa di moda, le immagini della campagna sono state scattate in modo da non mostrare mai le ossa delle modelle che ne avrebbero accentuato la magrezza, così come il trucco utilizzato, espressamente leggero per evitare di mettere in evidenza le loro forme emaciate. Ma l'Asa non è d'accordo e ha replicato alla maison satellite del gruppo Kering che lo spot è irresponsabile poiché propone come modello un corpo sproporzionato e troppo sottile.
Le richieste dell'Authority - "Inoltre - ha aggiunto l'Asa - la posa allungata del busto accentua il punto vita, che sembra essere molto piccolo. Abbiamo anche notato che l'espressione del viso è cupa e il trucco scuro, in particolare attorno agli occhi, facendo sembrare il volto scarno". L'Authority ha quindi invitato l'azienda di moda ad assicurarsi di usare immagini responsabili di modelli nelle prossime campagne pubblicitarie. A dire il vero tutto lo spot è animato da modelli, uomini e donne, magrissimi e Avery Blanchard sarà forse la più emaciata ma è in buona compagnia.
I precedenti - Non è la prima volta, del resto, che l'industria del fashion finisce sotto accusa per via della magrezza eccessiva delle sue top model, un modello femminile che spesso sfiora i limiti dell'anoressia. Il mese scorso era toccato a Saint Laurent finire al centro delle polemiche, per via delle mannequin magrissime ingaggiate per la collezione dedicata al prossimo autunno inverno mentre nell'ottobre scorso, a suscitare un polverone social era stata una copertina di Marie Claire in cui appariva una modella magrissima.
La modella è "magra in modo non sano": questa la motivazione con la quale la Gran Bretagna ha deciso di vietare la campagna pubblicitaria di Gucci che in un video e in alcuni scatti promuove la collezione Cruise 2016 della griffe fiorentina. L'accusa è mossa dall'Asa, l'Advertising Standards Authority, l'autorità inglese che monitora lo standard delle campagne pubblicitarie per la quale, come scrive il Guardian, l'immagine nella quale campeggia la giovane modella sarebbe “irresponsabile”.
Lo spot - La top in questione è la statunitense Avery Blanchard, 16 anni, tra i volti emergenti della IMG Models, e già presente sulle passerelle delle maison più blasonate come Christopher Kane, Prada, Fendi, Jil Sander, Coach e Tommy Hilfiger. Dal canto suo Gucci ha fatto sapere che lo spot, un video girato da Glen Luchford in una villa fiorentina, e apparso sul sito del Times era diretto a un pubblico "più adulto e sofisticato" come quello del quotidiano britannico e che le modelle avevano sì una "corporatura magra" ma che non erano "magre in modo malato".
L’accusa e la difesa - Per la casa di moda, le immagini della campagna sono state scattate in modo da non mostrare mai le ossa delle modelle che ne avrebbero accentuato la magrezza, così come il trucco utilizzato, espressamente leggero per evitare di mettere in evidenza le loro forme emaciate. Ma l'Asa non è d'accordo e ha replicato alla maison satellite del gruppo Kering che lo spot è irresponsabile poiché propone come modello un corpo sproporzionato e troppo sottile.
Le richieste dell'Authority - "Inoltre - ha aggiunto l'Asa - la posa allungata del busto accentua il punto vita, che sembra essere molto piccolo. Abbiamo anche notato che l'espressione del viso è cupa e il trucco scuro, in particolare attorno agli occhi, facendo sembrare il volto scarno". L'Authority ha quindi invitato l'azienda di moda ad assicurarsi di usare immagini responsabili di modelli nelle prossime campagne pubblicitarie. A dire il vero tutto lo spot è animato da modelli, uomini e donne, magrissimi e Avery Blanchard sarà forse la più emaciata ma è in buona compagnia.
I precedenti - Non è la prima volta, del resto, che l'industria del fashion finisce sotto accusa per via della magrezza eccessiva delle sue top model, un modello femminile che spesso sfiora i limiti dell'anoressia. Il mese scorso era toccato a Saint Laurent finire al centro delle polemiche, per via delle mannequin magrissime ingaggiate per la collezione dedicata al prossimo autunno inverno mentre nell'ottobre scorso, a suscitare un polverone social era stata una copertina di Marie Claire in cui appariva una modella magrissima.