Cibi difficili, come comportarsi per non fare gaffe

Durante le feste capita di partecipare a pranzi e cene più impegnativi del solito e in queste occasioni è sempre dietro l'angolo la possibilità di compiere qualche gaffe a tavola. Proprio per questo motivo oggi vi propongo alcuni spunti e consigli per affrontare al meglio i cosiddetti 'cibi difficili' ovvero tutti quegli alimenti e quelle pietanze che possono creare qualche incertezza o problema nel loro consumo.

di Bonton

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Quando si partecipa a pranzi e cene più impegnativi del solito è sempre dietro l'angolo la possibilità di compiere qualche gaffe a tavola. Proprio per questo motivo oggi vi propongo alcuni spunti e consigli per affrontare al meglio i cosiddetti 'cibi difficili' ovvero tutti quegli alimenti e quelle pietanze che possono creare qualche incertezza o problema nel loro consumo.

Dal salato al dolce, dalla frutta alla verdura, dalla carne al pesce tantissimi cibi presentano delle difficoltà nel loro consumo 'a prova di galateo'. Ecco come comportarsi p er non sfigurare nemmeno nei contesti alcuni cibi presentano delle particolari difficoltà e suscitano spesso dubbi per come mangiarli. Analizziamoli nel dettaglio:

Pane. Il pane, ed i prodotti da forno in genere ad esclusione della pizza, si spezzano con le mani in piccoli bocconi da portare alla bocca uno per volta evitando di creare troppe briciole sul piatto e sulla tovaglia.

Carciofi. I carciofi se serviti all'interno di una preparazione utilizzandone solo il cuore si mangiano utilizzando le posate, altrimenti, se serviti interi è necessario l'utilizzo delle mani. Proprio per questo motivo difficilmente verranno proposti interi in contesti molto formali.

Lumache. Questo alimento, baluardo della cucina francese, è considerato spesso un cibo molto raffinato per cui potrebbe capitare con grande facilità di trovarlo proposto in contesti molto formali. Per evitare gaffe le lumache andranno mangiate con molta cura e delicatezza utilizzando delle posate apposite: una pinza con cui tenere il guscio ed una forchettina per estrarre la lumaca.

Volatili. I volatili, di ogni genere e dimensione, si mangiano utilizzando coltello e forchetta e mai le mani; proprio per questo motivo in contesti molto formali è meglio evitare quelli di piccole dimensioni estremamente difficili da scarnire con le posate.

Aragosta e crostacei. Le parti più ostiche come le chele e la coda nell'aragosta, la conchiglia o la corazza negli altri crostacei vanno rimossi utilizzando le dita mentre con le apposite posate si raccoglie la polpa per mangiarla. I residui più ostici da estrarre possono essere, in via eccezionale e possibilmente in contesti non troppo formali, succhiati con discrezione avendo comunque cura di non emettere suoni inopportuni. Al termine della consumazione ci si ripulirà le dita utilizzando apposite coppette contenenti acqua e talvolta anche limone; non è inusuale che ai giorni d'oggi al posto delle ciotole con l'acqua vengano servite anche delle salviette specifiche per questo scopo.

Frutti di mare. Con l'aiuto del coltello, o se non sono particolarmente unti, delle mani si tengono ben saldi i gusci mentre con la forchetta si stacca la parte edibile. Tutti gli scarti vanno deposti in un apposito piatto che dovrebbe essere servito insieme alla portata. 

Ostriche. Per le ostriche si utilizza una speciale forchetta a tre denti che va apparecchiata alla destra anziché alla sinistra del piatto. Per consumarle è bene spruzzare sopra prima un po'di limone e poi mangiarle in un unico boccone tenendo fermo il guscio con la mano. Si servono a dozzine presentandole su piatti singoli per ogni commensale.

Formaggio. I formaggi, se accompagnati dal pane, possono essere tagliati, con il coltello e poi mangiati utilizzano le mani; altrimenti si userà la forchetta per portarne alla bocca piccoli bocconi, soprattutto in casa di formaggi a pasta morbida o cremosi. Per diversi formaggi esistono coltelli appositi per porzionarli come avviene ad esempio per il Grana e il Parmigiano che vanno scagliati e non tagliati con l'aiuto di un apposito strumento.

Dolci. Per le torte e i preparati con consistenza più importante si utilizza la forchetta mentre per tutti quelli morbidi o liquidi come mousse, creme, budini e simili si utilizza il cucchiaio da dolce e proprio in tal senso si definiscono dolci al cucchiaio. Per il gelato, servito in coppa, si utilizza l'apposito cucchiaino detto anche palettina.

Frutta. Tra gli alimenti notoriamente più difficili da consumare c'è certamente la frutta anche perché questa in molti casi viene presentata completa di buccia o involucro protettivo. Ecco come comportarsi i principali frutti: 

- Albicocca: si apre con le dita in due parti e si accompagna alla bocca con le mani

- Ananas: visto che per pulirlo sono necessari appositi attrezzi si porta in tavola in fettine o spicchi già privo di buccia, o al massimo disposto su essa utilizzata a scopo decorativo, e si consuma utilizzando le posate.

- Anguria: si serve tagliata a fette o spicchi e si mangia utilizzando le posate dopo aver rimosso, con l'aiuto delle stesse, i semi.

- Arancia, pompelmo e mandarino: gli agrumi si puliscono incidendo la buccia con il coltello formando prima due calotte e poi degli spicchi. L'interno va consumato a spicchi utilizzando le mani. Nel caso siano serviti sotto forma di insalata o macedonia si utilizzeranno le posate. Un attenzione speciale va data al pompelmo che va servito solo per la prima colazione e può essere mangiato o in spicchi o tagliato a metà e gustato con il cucchiaino.

- Avocado: spesso servito come antipasto, si taglia a metà nel senso della larghezza e si mangia con le posate.

- Banana: si sbuccia con coltello e forchetta e poi si taglia in pezzetti e si mangia con la forchetta

- Caco: si mangia sempre con il cucchiaino. Nel caso ci si trovi, invece davanti ad un cacomela ci si comporterà come se si stesse mangiando una frutto a polpa dura come la mela.

- Ciliege: si mangiano ad una ad una con le dita lasciando poi scivolare il nocciolo nel palmo della mano prima di riporlo delicatamente nel piatto.

- Dattero: si mangia con la forchetta.

- Fico: con le posate si taglia la buccia in quattro parti e poi si stacca la polpa da mangiare con la forchetta.

- Fragole: si mangiano con le mani, se intere, o con il cucchiaio se servite in coppetta, possibilmente in pezzi.

- Frutta cotta: si consuma sempre utilizzando le posate.

- Kiwi e Mango: si possono entrambi mangiare con il cucchiaino tagliandoli a metà e gustandone la polpa oppure sbucciandoli e tagliandoli in pezzi con coltello e forchetta.

- Frutti di bosco: si servono in coppette e si mangiano con il cucchiaino.

- Mela, pesca e pera: si tagliano a metà o in quattro spicchi., ogni parte andrà poi infilzata con la forchetta e sbucciata con il coltello prima di essere ridotta in parti più piccole e portata alla bocca con le posate.

- Melagrana: si taglia a metà e si gusta con il cucchiaino

- Melone: gustabile come antipasto, con il prosciutto, o come un classico frutto, va servito a fette e mangiato utilizzando le posate.

- Noce: si rompe con l’apposito schiaccianoci e si portano alla bocca i gherigli con le dita.

- Papaya: Se portata intera si sbuccia con coltello e forchetta e poi si divide a metà, orma in cui è solitamente proposta in tavola, e mangia scavandone la polpa con il cucchiaino.

- Prugna: se di grandi dimensioni si taglia con le posate, se no si porta alla bocca con le mani e si fa scivolare il nocciolo nella mano e poi sul piatto.

- Uva: tenendo fermo il grappolo con le mani se ne staccano gli acini uno per volta e si portano alla bocca con le mani. Eventuali semi e bucce  vanno posti sulla mano con discrezione e poi posati sul piatto.

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22/03/2016
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