Galateo del Rientro, 5 regole fondamentali per ripartire al meglio
Ecco come affrontare con educazione il ritorno alla vita di tutti i giorni
Settembre è arrivato e tutti, ormai, dobbiamo fare i conti con la fine delle vacanze e la ripresa della vita di tutti i giorni. Proprio per questo motivo voglio darvi alcune dritte sul galateo del rientro e raccontarvi quelle piccole accortezze che è bene avere, nei confronti degli altri, quando si riprende la routine ordinaria dopo le tante amate vacanze.
1. Le nostre vacanze non sono al centro del mondo
Per quanto siano state piacevoli, avventurose, particolari o entusiasmanti le nostre vacanze non sono la cosa più importante per il resto del mondo. Renderne partecipi a tutti i costi tutti quelli che si incontrano con i nostri racconti di viaggio, o peggio ancora ostentando foto, ricordi, abbronzatura o quant'altro è una cosa davvero poco educata. E questo vale anche per i social!
2. Se non ti interessa, non chiedere!
Per il principio di cui sopra è assolutamente vietato chiedere alle altre persone resoconti di vacanze se non si ha un reale interesse verso quello che ci racconteranno. Peggio ancora se la nostra domanda nasce solo dall'egocentrico intento di sommergere l'altro con un dettagliatissimo racconto delle nostre avventure di viaggio. Ascoltare gli altri con attenzione può essere, invece, un buon modo per viaggiare con la fantasia godendo dell'esperienza altrui e potrebbe anche rappresentare, per i più nostalgici, anche una buona terapia per combattere lo stress da rientro. Via libera, infine, ai consigli o ai commenti sinceri ma solo se esplicitamente richiesti.
3. Ogni abbigliamento ha il suo contesto d'uso
Se in spiaggia o in vacanza abbiamo scoperto di amare sandali e pantaloncini al rientro in città, e soprattutto al lavoro, dovremmo salutarli. In contesto urbano gli abiti si allungano, le spalle si coprono e i piedi vengono accolti da calzature più consone. Questo non significa indossare palandrane o soffrire il caldo presente ancora in molte città ma scegliere un abbigliamento più decoroso ed adatto alle consuete abitudini lavorative e sociali che abbiamo.
4. Niente piagnistei, per favore!
Parecchi studi dimostrano come la negatività attiri negatività e come le 'lagne' altrui compromettano l'umore e la produttività di chi li circonda. Quindi per il bene proprio e di chi ci circonda evitiamo le crisi da astinenza da vacanze e le scenette isteriche da rientro: tutti ameremmo di certo trascorrere la vita in vacanza ma purtroppo non si può. Inoltre basti pensare che per ogni persona che lavora ce n'è sempre una in ferie per forza di cose dunque come stareste se mentre voi vi godete bellamente il vostro relax il lavoratore di turno stia tutto il tempo a lamentarsi di quando vorrebbe essere al vostro posto?
5. Diamoci un tono
Lasciamo alle vacanze tutti quegli atteggiamenti, modi di essere e quant'altro sia prettamente informale e rilassato e rientriamo nei ranghi della quotidianità. E' vero sembra brutto a dirsi ma come accade per l'abbigliamento anche nei modi di fare dobbiamo ricordare che ci sono determinati comportamenti che non si addicono affatto alla vita di città. Sfoggiare acconciature eccentriche, mille braccialettini e monili, tatuaggi all'henné, manicure fluo o ancora abitudini troppo rilassate sono atteggiamenti piacevoli e divertenti in vacanza ma di certo non adatti al contesto lavorativo.
Consiglio bonus. La vacanza è uno stato mentale
Se ci riempiamo di negatività tutto l'anno pensando di essere felici solo in vacanza vivremo tutta la vita in attesa di un fugace periodo di ferie. Per vivere bene il rientro è importante pensare che le vacanze siano solo una piacevole parentesi che ci portano a vivere nuove esperienze e non a fuggire dalla vita quotidiana. Affrontare in modo positivo le nostre routine giornaliere, vivere con gentilezza e rispetto il rapporto con gli altri e approcciarci con atteggiamento propositivo al mondo lavorativo renderà le vacanze non un'ancora di salvezza ma una ciliegina sulla torta... e si sa bene che la ciliegina in questione sarebbe nulla senza la torta su cui poggia.