Dai riti vudù ai bordelli di Bahia, Teresa Batista Stanca di guerra: una storia infinita di lotta e di amori
Con uno stile torrenziale e travolgente Jorge Amado narra le vicende di Teresa, un’anima tenera eppure fortissima
Saranno anche belle le saghe nostrane, ma questa ti porta lontano, in Brasile, fra le pianure sterminate del Nordest, le scuole di samba, i riti vudu e le chiese barocche intitolate a Santa Rita, i mercanti di schiavi e i bordelli di Bahia. Una storia infinita di lotta e di amori, di impossibilità ad arrendersi, raccontata dal maggiore scrittore brasiliano, Jorge Amado, in “Teresa Batista stanca di guerra” (Einaudi, 1975).
Un successo mondiale
Tradotto in 13 lingue, la storia di questa ragazza bellissima, con la pelle colore del rame e il cuore di miele, orfana dei genitori, venduta giovanissima a un mercante di schiavi. Con uno stile torrenziale e travolgente Amado narra le vicende di un’anima tenera eppure fortissima. “Il difficile per Teresa è stato imparare a piangere, perché era nata per ridere e stare allegra. Non glielo hanno voluto permettere, ma lei ha tenuto duro, testarda.” Poverissima, prima prostituta e poi mantenuta, amante appassionata di amori che finiscono male, protettrice dei più deboli, fantastica danzatrice di samba, guaritrice, indomita combattente, fino alla fine, quando organizza uno sciopero delle prostitute. E’ amante appassionata. “Ma se non è possibile per sempre, sia almeno per un giorno soltanto, per un'ora, per un minuto. Un giorno, due giorni, meno di una settimana, ma per me quel giorno, quei due giorni, quella corta settimana, hanno la stessa misura della vita, moltiplicata per i secondi, per le ore, per i giorni d'amore, anche se dopo dovrò morir di nostalgia, di desiderio, di solitudine, e sognerò di te ogni notte fino alla dannazione dell'impossibile.”
Una storia vicina al cuore delle donne
Una storia lontanissima eppure vicinissima al cuore di tutte le donne, e quante ce ne sono, che sentono il peso della vita sulle loro spalle. Come la Sally di Vasco Rossi, anche Teresa “alla fine è stanca, e non ha più voglia di fare la guerra”. Ma non si arrende. “Odiava le chiassate e risse non ne provocava mai; però, certamente a causa di quello che le era successo da bambina, non sopportava di vedere un uomo picchiare una donna”. Alzi la mano chi fra di noi non è un pò Teresa Batista.