Il rapporto carnale e le bugie di un narcisista manipolatore: lo scandalo e il successo de "Il diavolo in corpo"
Lui la tiene in pugno: “Più sottomessa di una schiava, lei ripeteva quelle frasi incomprensibili per farmi piacere”. Ma la sottomissione non gli basta perché “chi ama irrita sempre chi non ama”: perché leggere il capolavoro di Raymond Radiguet
Chi è un narcisista manipolatore e come si comporta in un amore tossico e carnale? Ce lo racconta in prima persona Raymond Radiguet, con “Il diavolo in corpo” (1923, Feltrinelli), un romanzo semi-autobiografico che fu subito un grande scandalo e anche un enorme successo, tradotto in 28 lingue. Prima guerra mondiale: per un giovanissimo rampollo dell’alta borghesia francese si tratta di “quattro lunghi anni di vacanze”, in cui vive una relazione con una donna sposata con un soldato al fronte.
Con una prosa secca e magistrale Radiguet scrive un libro aspro, raccontando non solo il rapporto carnale, ma anche le bugie, i pensieri nascosti, le messe in scena di un narcisista assoluto, come tanti sono sempre in circolo. Si capisce già dall’inizio l’aria che tira: “E’ raro che un cataclisma non sia preceduto da avvisaglie.” E non si tratta solo di una questione metereologica ma di quello che sta per accadere. La loro è un’ossessione amorosa: “Ero come un fumatore avvezzo a una sola marca”.
Lei subisce il fascino di questo ragazzo così scapestrato, imprevedibile, travolgente, lo ama teneramente, lo asseconda nei suoi desideri. E lui sa come approfittarne. “Quando, dopo le crudeltà che le avevo inflitto, Marthe ebbe la sfortuna di dirmi: “Però come sei stato cattivo!”, mi adirai accusandola di mancare di generosità.” Lei resta incinta, e al marito, tornato dal fronte, dice che il figlio è suo. Chissà se è vero. Lui è dispiaciuto di non avere riconosciuta la sua paternità ma di certo preferisce evitare responsabilità e problemi sociali. Ci racconta come la tiene in pugno: “Più sottomessa di una schiava, lei ripeteva quelle frasi incomprensibili per farmi piacere”. Ma la sottomissione non gli basta perché “chi ama irrita sempre chi non ama”. E ancora: “A forza di orientare Marthe nella direzione a me conveniente, a poco a poco la plasmai a mia immagine”.
Il libro entra in quel mistero che è l’intesa tra carnefice e vittima. Radiguet ha scritto questo romanzo a soli 17 anni, come il protagonista. E’ morto a vent’anni.