È il momento del cambio di stagione: le 5 regole per un 'guardaroba capsula' puntando su ordine e risparmio

Obiettivo 30 pezzi pratici e versatili, armadio ordinato e pulito per un risparmio di tempo e di moneta

di Redazione

Il cambio di stagione è notoriamente il momento più opportuno per il famigerato cambio armadio e quest’anno abbiamo qualche motivo in più per farlo senza indugi. Se il proseguimento dell'allerta Covid non ci fa immaginare un futuro di prosperità economica, è meglio programmare una riduzione delle spese, quelle di abbigliamento innanzitutto. Anche perché, con le contromisure che si profilano all’orizzonte per limitare i contagi, pare che non avremo grandi occasioni per sfoggiare capi nuovi. Quindi è storicamente il periodo migliore per mettere in ordine il guardaroba: non un semplice cambio di stagione ma la creazione di quello che è noto come “capsule wardrobe”, ossia un'organizzazione pratica per mettere in ordine quello che abbiamo e che davvero ci piace: Il modo migliore per comprare poi poco e bene: solo quello che davvero manca o comunque dà soddisfazione.

Libri, blog e consigli

Le giovani generazioni già conoscono il concetto perché i blog sul tema sono molto diffusi e la domanda “come costruire un guardaroba a capsule” è un trend topic stabile, sono oltre 200 mila i video sull'argomento. Ci sono poi tanti libri - come 'Metti in ordine la tua vita' di Anna Newton appena uscito da Gribaudo con un lungo capitolo sul tema - e canali dedicati su YouTube come il Wonder Wardrobe di Daria Andronescu, la cosiddetta 'regina del guardaroba capsule' con oltre 40mila iscritti. Ultimamente anche molte pubblicità di e-commerce di abbigliamento strizzano l’occhio alla tendenza proponendo pochi pezzi scelti e coordinati. Nella scelta di realizzare un armadio a capsule, rientrano anche i principi legati alla sostenibilità ambientale e alla moda etica.

Se il guardaroba è stracolmo

In ogni caso l’intervento è improrogabile se per recuperare un vestito ci si deve fare largo tra capi accumulati e se per tirare fuori la camicia scelta per oggi ci si deve impegnare in un'impresa titanica con un risultato spiegazzato. Avere tutti gli abiti stipati, allunga poi i tempi di vestizione e non permette di scorgere i giusti abbinamenti.

Cos'è un guardaroba a capsula?

Il termine è stato coniato dall'icona della moda britannica Susie Faux negli anni '70 e si riferisce a una collezione di 30-40 capi di abbigliamento pratici e versatili messi insieme per creare un intero guardaroba stagionale. Anche se il concetto non è nuovo, nella nostra epoca di fast fashion rappresenta una variazione nel modo in cui indossiamo abiti che potrebbe ispirare un cambiamento importante nelle nostre abitudini di consumo. Insomma, la frase “non ho niente da mettermi” non dovrebbe più appartenerci.

Parola d’ordine: ridurre

Restringere il guardaroba a elementi essenziali e selezionati con cura consente di risparmiare sotto molti aspetti.  L'industria della moda è uno dei maggiori inquinatori al mondo, quindi cambiare le abitudini di abbigliamento non è solo una correzione dello stile di vita, ma anche un cambio di passo per contribuire alla salute del pianeta. Meglio puntare sulla qualità rispetto alla quantità, riducendo gli sprechi e risparmiando anche denaro. L'impresa potrebbe risultare ardua all'inizio ma il premio sarà la soddisfazione di poter infilare una mano fra un attaccapanni e l’altro senza che resti incastrata.

Riprogettare l'armadio

Costruire un guardaroba capsule significa scegliere una selezione logica di abbigliamento che non solo amiamo indossare, ma che sia pratico e versatile. L'idea è semplice: riconsiderare e riprogettare l'armadio a ogni cambio di stagione Dunque, quando cambia il tempo sarà il momento di svuotare il guardaroba, riappendere tutti i capi che vogliamo ancora usare, capi cross o da “mezza stagione”, mettere in un ripostiglio tutto il resto e aggiungere al guardaroba i capi d'abbigliamento che avevamo messo via e ora sono adatti alla stagione in arrivo. Così ci sarà sempre un mix di capi adatto tutto l'anno e capi specifici per la primavera, l'estate, l'autunno e l'inverno e non ci ritroveremo a scavare per cercare qualcosa in fondo a una scatola nel caso di una giornata di sole o di caldo improvvisi. E fin qui siamo al classico cambio di stagione.

Fuori tutto

Per procedere alla rivoluzione bisogna tirare fuori tutto dall'armadio, senza badare alle stagioni e fare il punto. L'ideale è avere uno spazio libero dove sarà più facile mettere ordine. Per iniziare è meglio concentrarsi sull'abbigliamento lasciando da parte accessori, pigiami e abbigliamento sportivo così l’impegno sembrerà meno scoraggiante. È anche l'occasione per dare una bella ripulita ora che ‘armadio è vuoto, in tempi Covid non guasta.

Domande difficili

Ora prendiamo ogni capo e passiamo alle domande alle quali bisogna rispondere onestamente e senza barare:

1) L'ho indossato nell'ultimo anno?

2) Si adatta al mio stile di vita quotidiano?

3) Lo posso abbinare con gli altri miei vestiti?

4) Lo metto poco ma lo adoro?

A seconda delle risposte date, si formeranno due pile:
1) Una per le cose non indossate nell'ultimo anno

2) Una per i capi che devono essere adattati o riparati.

3) Una per i capi che indossiamo spesso, ci stanno bene, ci fanno sentire a posto o amiamo.

La selezione

In un sacco infiliamo i contenuti della pila 1 e 2. Se ci sentiamo coraggiose diamoli via senza indugio, altrimenti diamogli un po' di tempo: se dopo ci capiterà di pensare che un certo capo lo avremmo voluto indossare o ci sarebbe servito ripeschiamolo. Ma se sono abiti che non ci sono mancati per niente ce ne possiamo disfare. Ora con quel che è rimasto - i puristi del tema parlano di 30 capi, i talebani di 10, ciascuno faccia quel che crede - bisogna andare avanti.

Dalla pila di vestiti che indossiamo spesso e stiamo conservando formiamone due: una di oggetti che non sono adatti alla stagione in corso o prossima e dunque devono essere risposti altrove. Un'altra con i capi che indossiamo attualmente o nei prossimi mesi: il guardaroba a capsule è fatto e può essere messo alla prova per veder se manca davvero qualcosa che deve essere acquistato. Dalla capsule possiamo escludere e conservare pochi pezzi: abiti firmati e costosi messi poche volte ma solo perché non ci sono tante occasioni, singoli oggetti che una volta indossati fanno la differenza, capi cui siamo particolarmente legati. Un armadio ridotto si presta ad aggiornamenti periodici, piccoli ritocchi ma sarà tutto più facile da gestire e in un'ottica di nuovi acquisti.