Quando l’amante è un predatore affascinante e manipolatore: la 'Passione semplice' di Annie Ernaux
La scrittrice e giornalista Gabriella Carmagnola ci illustra quali chiavi di lettura usare per approcciarsi al genio della neo premio Nobel per la letteratura
E’ fresca di Premio Nobel, Annie Ernaux, la scrittrice francese ottantenne che da cinquant’anni ci sbalordisce ad ogni nuovo romanzo.
Le motivazioni del Premio
“Per il coraggio e l'acutezza clinica attraverso cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale.”
E’ diventata quindi un classico, come lo è anche il tema del romanzo “Passione semplice”. Una passione, descritta in ogni dettaglio, nel prima e nel dopo, senza metafore, senza giudizi, un fatto asettico, un rapporto malsano che prende e distrugge. Attesa continua, pensiero ossessivo, dove tutto al confronto sbiadisce. “Ho misurato il tempo con il mio corpo. Ho scoperto di cosa si può essere capaci, cioè di tutto.”
La gabbia esistenziale
Quello che dapprima appare un semplice rapporto erotico invece è una gabbia esistenziale in cui la protagonista resta rinchiusa senza via di uscita, in un’attesa che è ruolo subalterno, di sudditanza, a cui è disposta a sacrificare figlio lavoro impegni quotidiani. Lei attende lui, che è sposato, irraggiungibile, straniero, che arriva quando gli pare, non bussa mai e la spoglia subito.
Vera e spietata
Una lettura vera e spietata, per vedere come da un gesto semplice, cioè un incontro che si crede solo carnale, si può invece mettere in gioco la propria intera esistenza. Consigliato a chi conosce questa agonia: capirà che è un male diffuso e grave, ma uscirne è possibile, se si ricorre alle proprie forze interiori. Per Ernaux sarà la scrittura. Un’esortazione a volersi più bene: le donne lo sanno che il predatore è affascinante e manipolatore ed è sempre in agguato. Non farsi preda, mai, a nessun costo.
Annie Ernaux, “Passione semplice”, Rizzoli 1991