Violante Placido, da Moana Pozzi a Orwell: "Ecco perché il sesso per una donna è sempre rivoluzionario"

di Redazione

Violante Placido ha 48 anni, ne sono passati 30 dal suo primo film, l'indimenticabile per la generazione dei millennials Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Ora è un'attrice di cinema e teatro affermata. Nella sua carriera ha intrapreso sfide coraggiose come quando interpretò nella serie Sky del 2009 Moana Pozzi: "Volevo attraversare anch’io, impersonandola, la parabola di chi visse una libertà che aveva avuto il suo prezzo.- ha raccontato a Repubblica qualche settimana fa- Ho assunto la pelle di chi non si fece mai incastrare da influenze sociali, sempre sincera e piena di dignità, molto professionista. Rispose di non voler fare la casalinga alle femministe denuncianti la sua condizione di donna oggetto. Un tema attuale, perché le figure femminili non sono ancora trattate alla pari, subiscono spesso altrui scelte e violenze, non sempre vantano una piena indipendenza. Facendo un viaggio dentro di lei, ho capito quanto l’intelligenza di Moana fosse oltre il porno”.

Oggi a Teatro con 1984 

Oggi la troviamo a teatro con 1984 tratto dal romanzo di George Orwell, dove interpreta, Giulia, una donna che, attraverso il sesso, si ribella alle regole: "Vive secondo le rigide regole del partito, fa parte della Lega giovanile anti-sesso, ma segretamente si ribella al sistema facendo sesso di nascosto. Di fatto è una rivoluzionaria che sovverte le regole". Su Donna Moderna spiega che: "Concordo con lei che fare l’amore sia il vero atto rivoluzionario e cerco anche io di pensare con la mia testa, specie in questo momento storico, in cui viviamo un clima di paura, di diffidenza, di timore di parlare, di rabbia diffusa anche sui social. Il testo di Orwell offre continui parallelismi con l’oggi, affronta senza filtri temi che ci riguardano direttamente, come la tecnologia che controlla l’individuo, e invita il pubblico ad avere uno spirito critico sulle cose, a non farsi manipolare".

La preoccupazione per il momento storico

"Sono preoccupata. Viviamo un'epoca in cui stiamo perdendo la nostra umanità, come vediamo tutti i giorni dalle terribili immagini di questa guerra atroce a Gaza. Ma anche restando nelle nostre case siamo travolti dalla velocità, dalle mille cose da fare, da una dedizione al lavoro che ci lascia stremati. Ci chiudiamo nel nostro microcosmo. Tutto questo si riflette inevitabilmente sui nostri figli, che si isolano al cellulare perché ci vedono continuamente assorbiti".

Essere madre di un figlio maschio, una grande responsabilità

Come crescere oggi un ragazzino nel rispetto delle donne? "L’esempio insegna più delle parole. Se dici a un ragazzo di rispettare le donne e tu, madre, non ti rispetti per prima, è difficile che possa comprendere davvero. Con mio figlio parlo sempre molto, cerco di avere un dialogo aperto, così che possa confidarmi anche le sue fragilità. Se c’è qualcosa che lo destabilizza ben venga il pianto, c’è tutto un lavoro culturale e sociale sul maschile che dovremmo fare. Noi donne ci stiamo riprendendo ciò che ci spetta, ci sono state tarpate le ali e ci hanno imposto per secoli di stare al nostro posto. Ma anche gli uomini sono stati vittime delle loro stesse imposizioni, compressi in un ideale maschile non naturale, con regole non scritte ma tramandate come “non piangere, non avere debolezze, abbi il controllo su tutto, ottieni il rispetto, il potere”. Tutto questo ha creato un malessere tra i generi, entrambi hanno una serie di fragilità e un bisogno di esprimersi e realizzarsi liberamente. Altrimenti si crea una corazza apparentemente forte, ma la repressione delle debolezze genera una violenza che può essere incontrollabile, lo sappiamo. Per questo le nostre figlie e i nostri figli vanno accolti e ascoltati".

Lo spettacolo

Acclamato dalla critica e dal pubblico a Londra e a Broadway, arriva anche a Roma, il nuovo adattamento di Robert Icke e Ducan Macmillan del romanzo di George Orwell 1984, un’esperienza teatrale pronta a lasciare il pubblico senza fiato: 101 minuti di adrenalina pura. Il capolavoro Orwelliano, ormai un classico contemporaneo, è diventato nel tempo il prototipo di ogni utopia negativa ed è probabilmente la rappresentazione più forte di ogni totalitarismo, oltre che uno dei libri più letti e amati della storia. Nella visione onirica e innovativa di Icke e Macmillan, 1984 mantiene intatta ancora oggi tutta la sua sconvolgente attualità, e si trasforma in un vero e proprio tour de force spettacolare, a metà fra thriller, storia romantica, grande letteratura e noir.

Sotto la guida del regista Giancarlo Nicoletti (vincitore del Premio Franco Enriquez 2023), Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri insieme a Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues, Chiara Sacco danno vita a uno spettacolo straordinario, per raccontare un modern classic della letteratura in maniera innovativa e inaspettata. La tournée si apre domani al Teatro Quirino di Roma dove replica fino a domenica 3 novembre per poi proseguire nelle principali città italiane.

1984 racconta di un gruppo di storici che, nel 2050, scoprono il diario del compagno 6709, Winston Smith, scritto appunto nel 1984, anno in cui il mondo è diviso in tre superstati in guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. L'Oceania, la cui capitale è Londra, è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Polizia del pensiero che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c'è legge scritta. Niente, apparentemente, è proibito. Tranne pensare. Tranne amare. Tranne divertirsi. Insomma: tranne vivere, se non secondo i dettami del Grande Fratello. Perfino i bambini sono diventati spie e così sono chiamati; la guerra è permanente, non importa contro quale nemico, e i teleschermi, insieme alle videocamere, controllano tutti. Winston, che ha acquistato un diario clandestino, è pronto a mettere a rischio la propria sopravvivenza quando si innamora di Julia, in un mondo in cui l’amore è proibito. Il libero pensiero della coppia, la loro presa di coscienza della verità del loro tempo e il desiderio di conservare un granello di umanità, li porteranno sull’orlo del baratro.

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