Sempre più donne diventano nomadi digitali: la scelta di Arianna tra lavoro da remoto e natura

Nuove frontiere

di Stefano Miliani

Digitali e nomadi, figure erranti nel mondo con computer in borsa e voglia di conoscere nel cuore: chi sono costoro? Forse ne avete letto o ne sentito parlare: sono quelle persone che abitano e lavorano in un luogo telematicamente ben connesso per periodi di lunghezza variabile conducendo una vita più rilassata e senza i ritmi frenetici delle città. Magari condividendo confortevoli spazi di vita e di lavoro con nuove conoscenze. Come ha sperimentato nel settembre scorso Arianna De Biasi a Vallo di Nera, incantevole borghetto arroccato tra i boschi e i monti della Valnerina in Umbria, a est di Spoleto: qui Riccardo Mattioli ha creato il progetto “Dolce vita coliving” che accoglie “nomadi digitali” in un ex convento e in case ristrutturate.

Arianna: “Mi occupo di moda sostenibile”

Emiliana, professionista della moda, Arianna Di Biasi vive e lavora a Roma. Al telefono appare palesemente appagata dall’esperienza umbra: “Da più di vent’anni mi occupo di moda sostenibile facendo consulenze per aziende in modo che introducano una maggior sostenibilità ambientale nella loro produzione, informando e divulgando la moda sostenibile oltre ad aver fatto un progetto ecologico”. Cosa è successo a Vallo di Nera? “Molto diffusi all’estero, i co-living e i co-working da noi non sono così frequenti. Nel borgo umbro con le esperienze di co-living e co-working si potevano fare trekking con il proprio cane con una guida e un’educatrice cinofila. Mi piaceva molto poter portare il mio cane Marvel e conciliare momenti di vita con altri”.

Molta flessibilità in un luogo stupendo

“Il contesto in mezzo alla natura è di uno splendore unico”, continua Arianna De Biasi. Tuttavia anche altro la attira: “Si condivide la quotidianità con persone di tanti paesi, nasce uno scambio culturale, e si conoscono quelle locali che aprono il cuore”. Ne parla con gioia. Non cerca l’isolamento. “Chi lavora da remoto spesso si trova da solo – constata la professionista - Nel mio lavoro ho contatti con i clienti e con chi collaboro, non ho una realtà aziendale con dei colleghi. A Vallo di Nera mi ha attirato anche che, a fine giornata, la sera si cena insieme, si chiacchiera, si scambiano opinioni, magari ci si supporta di fronte alle grane o si creano collaborazioni inaspettate. La mattina si pratica yoga e si fa colazione, in maniera libera però: non è un villaggio vacanze, esiste molta flessibilità e libertà, si sta in mezzo agli altri in modo armonioso avendo ognuno i propri spazi. Certo devi avere una buona dose di flessibilità e tolleranza. Sono stata fortunata, per esempio ho fatto amicizia con una ragazza russa che vive negli Stati Uniti e poi si è spostata in Egitto. Do un giudizio molto positivo”.

De Biasi: “Bisogna avere un equilibrio”

Arianna Di Biasi, che preferisce non rivelare l’età, ipotizza di ripetere esperienze simili. Forse in Portogallo o Spagna, dove può andare con il suo amico a quattro zampe senza dove volare, non troppo a lungo “anche per questioni familiari. Secondo me bisogna avere un equilibrio. Vengo da 18 anni in azienda con orari incredibili, senza confini tra vita lavorativa e privata. Da remoto si rischia di stare ore incollate allo schermo o al telefono senza contatti dal vivo: bisogna sempre mettere dei paletti. Il coworking permette un bilanciamento”.

Il fondatore Mattioli: è importante una connessione stabile

Mattioli ha fondato “Dolce vita coliving” “anche per ripopolare il borgo. Coliving vuol dire coabitare in una comunità di persone interessate a una vita lenta e di qualità”. Il fenomeno, specifica, è nato una dozzina di anni fa; dopo la pandemia “ha spopolato in Nord Europa mentre molti nordamericani vanno nel centro o su America. Il termine ‘nomade digitale’ prevede persone molto diverse tra loro”. Serve una connessione ultra-veloce? “Più che altro è importante che sia stabile: se stai cinque ore al computer la linea non deve cadere”, risponde Mattioli e precisa: Vallo di Nera è collegato con la fibra ottica. “Non ho avuto alcun problema né nello spazio comune di coworking né nella mia abitazione – commenta a sua volta Arianna - In contemporanea alla Fashion Week di Milano ho anche postato un video della Recycling Fashion Week sulle creazioni di un designer realizzato con altri collaboratori mentre ero lì”.

Quante donne sono nomadi digitali

“Dalla mia esperienza nelle Isole Canarie su 200-300 nomadi digitali direi che le donne erano poco più della metà: giovanissime, molte trentenni, cinquantenni, a volte sole con il cane o con il gatto. Ma non pensate solo a chi ha un computer – avvisa Mattioli -: c’è anche il desiderio di crescere a livello personale o professionale. Un’attrice di teatro giapponese, cinquantenne, ha lasciato Parigi ed è ancora in giro. Ci sono molte ragazze dell’est europeo che si occupano di benessere e approfittano di luoghi nel verde come Vallo di Nera per promuovere immagini e servizi”.

Spazi appositi

Romano di 46 anni, dopo aver vissuto a Berlino e alle Canarie Mattioli è approdato in Valnerina perché la conosce, da anni fa rafting, torrentismo, trekking, perché viaggia fin da piccolo. “Vivere in un borgo è stato sempre il mio sogno”. La sede può essere una grande casa rustica con varie camere oppure più appartamenti sparsi nel paese. Lavorare in uno spazio comune, qui un ex convento, può diventare difficile se qualcuno, per lavoro, deve parlare a lungo al telefono? “Chi ha un’esigenza del genere può avere altre stanze o confortevoli cabine telefoniche: negli spazi comuni di coworking si viene invitati al silenzio o a fare solo telefonate estremamente brevi”.

Il supporto della sindaca

Con gli edifici ristrutturati dopo il terremoto del 2016, dotato della bella chiesa medioevale di Santa Maria restaurata da pochi anni, ricca di avvincenti affreschi per lo più trecenteschi e quattrocenteschi, ha come sindaca Agnese Benedetti: per realizzare il progetto, rimarca Mattioli, il suo supporto è stato “fondamentale e di grandissimo aiuto. Ha riconosciuto l’esigenza di ripopolare il paese con un approccio molto pragmatico”.

Il sito web di Dolce Vita coliving

04/01/2025
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