Randi Ingerman 140 crisi di epilessia, dopo 8 anni la diagnosi

Era considerata troppo formosa negli Usa per fare la modella e la bellissima Randi Ingerman ha tentato la fortuna in Europa.
In Italia è bastata la sua comparsa nello spot di una vodka per farci innamorarsi di lei, il colpo di grazia ce l'ha dato con i 12 scatti sexy del calendario di Capital nel 2004.
Da anni, però, abbiamo perso ogni traccia di lei.

Alla soglia dei 50 anni, Randi ha ancora lo stesso fisico di 20 anni fa ma l'animo devastato dalla sofferenza scaturita dalla morte del padre, quella del fratello per overdose di antidepressivi, quella della nipotina allattata da una madre tossicodipendente e dall'impossibilità di diventare mamma, dopo tre aborti spontanei.  Ma a cambiare radicalmente la sua vita è stata la malattia. 

Randi confessa: "Ho avuto la prima crisi epilettica nel 2006 mentre partecipavo a un reality, e da allora ne ho avute oltre 140: in media, una al mese. Ho cercato per anni una terapia, girando le migliori cliniche e incontrando i migliori dottori. Qualcuno mi ha anche consigliato di rivolgermi a uno psichiatra. Ma solo dopo 8 anni di ricerche vane, una dottoressa ha trovato la diagnosi: epilessia causata da malformazione del lobo temporale sinistro".

Dopo la Giornata mondiale dell'epilessia (12 febbraio), racconta con coraggio la sua storia Randi Ingerman, che dil 14 febbraio a Milano sarà il volto noto protagonista del convegno 'Non c'è cura senza cultura', organizzato insieme alla Presidenza del Consiglio comunale dalla Fie, Federazione italiana epilessia, di cui l'attrice e modella americana è diventata Ambasciatrice.

 "Sensibilizzare la società civile sul tema dell'epilessia, favorire la conoscenza della malattia e adottare un linguaggio privo di accenti discriminatori" è l'appello della Fie, che ricorda come sulla patologia pesino "in modo importante, oltre all'assenza di cure efficaci per almeno una paziente su 3, una grave disinformazione che orienta in modo negativo l'atteggiamento sociale verso chi ne soffre".

Il problema è che, "nonostante si tratti di una sindrome neurologica molto diffusa - afferma l'avvocato Rosa Cervellione, presidente della Fie - l'epilessia è ancora scarsamente conosciuta. L'assenza di informazioni corrette sulla patologia, e sui fenomeni fisiopatologici dei quali le crisi epilettiche sono espressione, ha determinato un pregiudizio difficile da abbattere, che negli anni si è nutrito anche di un linguaggio errato e dispregiativo con il quale si parla di epilessia". Le terapie antiepilettiche disponibili risultano efficaci per circa il 70% delle persone con epilessia, evidenzia la Fie, mentre il restante 30% è di fatto privo di cura farmacologica. Gli investimenti pubblici e privati nella ricerca sull'epilessia - fa notare inoltre la Federazione - sono molto inferiori a quelli destinati alla ricerca su altre malattie neurologiche, altrettanto gravi ma meno diffuse. Proprio sul fronte della ricerca, la Fie è impegnata a raccogliere fondi per il progetto 

In una recente intervista rilasciata  Vanity Fair ha ammesso: «Fino a 40 anni mi sono sentita sul tetto del mondo. Ero sana, bellissima e innamorata. Qualche tempo dopo, mi sono ritrovata imbottita di medicinali, in preda alle paranoie, sola e costretta a stare in casa».
Il malore si è manifestato proprio mentre partecipava al reality "La Fattoria". Da allora centinaia di crisi epilettiche l'hanno tormentata per anni facendola passare dal pavimento di casa al letto d'ospedale.
Ora ha scoperto l'olio di canapa, poche gocce sotto la lingua le hanno restituito un po' di serenità.
Alcuni esperimenti avrebbero infatti provato che questa sostanza avrebbe un effetto positivo sui malati di epilessia ed effettivamente da quel momento non ha avuto più crisi.
Attualmente è impegnata nel lavoro: ha una sua linea di cosmetici e una di accessori per la cucina. Scrive, suona il flauto e ama cucinare. Ha ripreso a uscire e riscoperto il valore dell'amicizia, fa yoga, meditazione e pilates; mangia sano e fa massaggi thai.
Randi cerca di godere delle piccole cose e assaporare quelle briciole di felicità che la vita può ancora darle.

08/11/2022
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