Lo strano caso del principe Filippo venerato come una divinità: ecco dov’è nato il culto e perché
Per un uomo che in vita è stato considerato dai sudditi britannici meno cerimoniosi un razzista e un classista, è un bel risultato diventare il centro di un culto al pari di una divinità. È il primato, fra i tanti, che dobbiamo attribuire al principe Filippo, consorte della regina Elisabetta II. Ora che entrambi sono passati a miglior vita pare che il culto del principe si sia affievolito ma permane l’affetto di un popolo al suo principe delle montagne. Filippo era infatti considerato un dio dalla tribù del sud dell’Isola di Tanna, nell’arcipelago delle Vanuatu, nell’Oceano Pacifico e la popolazione ha dedicato un vero e proprio culto al duca, una religione chiamata “Prince Philip Movement”. Secondo la leggenda un uomo figlio del dio delle montagne sarebbe venuto a salvare queste genti e avrebbe sposato una donna potente, la regina Elisabetta, appunto.
Il "Prince Philip Movement"
Due villaggi dell’isola di Tanna, nello Stato di Vanuatu, lo hanno venerato quasi come fosse stato un dio e quando è morto, decine di membri della tribù si sono radunati per una cerimonia per commemorarlo. «Il legame tra la gente dell’isola di Tanna e il popolo inglese è molto forte, stiamo inviando messaggi di cordoglio alla famiglia reale e al popolo», disse Chief Yapa, il leader della tribù. Ci furono incontri e riti dedicati al principe, che loro, secondo quanto dice l’antropologo Kirk Huffmann che studiò le caratteristiche tribali, vedono come un «discendente di uno spirito o dio molto potente che vive su una delle loro montagne».
Com’è nato il culto del principe Filippo
Fu il popolo Kastom, che vive nelle aree del villaggio di Yaohnanenm, a creare una setta religiosa, quella del Movimento del Principe Filippo. Gli indigeni credono infatti che sia stato lui il figlio bianco dello spirito delle montagne a cui fa riferimento una loro leggenda. Tutto nacque tra gli anni ‘50 e ‘60 e poi, nel 1974, ebbe il suo momento più alto con la visita dei reali britannici a Vanuatu. Come scrive Wikipedia, allora il principe non era a conoscenza della presenza di un vero e proprio culto a lui dedicato. Il fatto gli venne rivelato da John Champion, l'allora Resident Commissioner britannico a Vanuatu tra il 1975 e il 1978 (al tempo, infatti, Vanuatu era un codominio anglo-francese con il nome di "Nuove Ebridi").
Il ritratto reliquia
Fu Champion a consigliare a Filippo di mandare un suo ritratto e il principe decise d’inviare una fotografia autografata. Gli isolani ringraziarono inviando a loro volta un nal-nal, una mazza tradizionale per l'uccisione del maiale. Altre due fotografie vennero spedite successivamente (l'ultima risale al 2000). Tutte e tre le fotografie sono attualmente conservate dal capo del Movimento, Jack Naiva.
L’aneddoto della papaya
Il 27 settembre 2007 cinque isolani di Tanna visitarono il Regno Unito. Durante la loro permanenza essi incontrarono il principe Filippo al quale, con la domanda: «La papaia è matura o no?» chiesero quando egli avrebbe fatto ritorno sull'isola, come previsto dalle profezie. A tale domanda Filippo rispose: «Che la papaia sia matura o meno, riferisci al capo Kawia che ora fa freddo, ma quando farà caldo invierò un messaggio», facendo capire che i tempi per una visita non erano ancora maturi. Il viaggio dei cinque isolani alla scoperta dell'Inghilterra è poi diventato un documentario "Selvaggio a chi?" (titolo originale "Meet The Natives") prodotto dall'emittente inglese Channel 4 e andato in onda su Rai 5 nel luglio 2012.
Prince Philip Movement e il sincretismo religioso
Il movimento del Principe Filippo è quello che viene definito un culto del cargo (la fede nell'avvento di navi o aerei da trasporto carichi di beni destinati agli indigeni) diffuso tra i membri della tribù Yaohnanen, nella parte meridionale dell'isola di Tanna, nello stato oceanico di Vanuatu, il quale considerava il defunto principe Filippo, Duca di Edimburgo e consorte della regina Elisabetta II, un essere divino. I seguaci ritengono che il principe Filippo sia stato il figlio bianco di uno spirito delle montagne di cui parlavano le loro antiche leggende. Sarebbe anche il fratello di Jon Frum, figura centrale di un altro culto del cargo diffuso sull'isola di Tanna, nello stato oceaniano di Vanuatu.
Foto Ansa