Nina Senicar: "Costretta a lasciare la mia casa. Nell’incendio di Los Angeles rivedo la guerra che ho vissuto”

Il racconto dell'attrice serba

"Ora è difficile immaginare il futuro, la città degli angeli non sarà più la stessa", dice Nina Senicar, attrice serba, che è stata costretta ad abbandonare la sua casa a Los Angeles perché le fiamme si stavano avvicinando troppo rapidamente. "Il fuoco ormai era visibile dalla porta di casa", racconta in un’intervista a Tgcom24 precisando che ora si trova a Palm Springs, nel deserto, a circa due ore da Los Angeles. “Mercoledì siamo stati costretti a evacuare, poiché l'incendio di Sunset Fire si stava avvicinando, arrivando a soli due isolati dalla nostra abitazione. In tutta fretta, abbiamo preso le cose più essenziali e le abbiamo riposte in due valigie”. E poi il ricordo della sua Serbia da bambina: “Anche se è completamente diverso, mi ricorda un po' la mia infanzia e le guerre che ho vissuto”.

C’è chi ha perso tutto

Ora che è salva, il suo pensiero va a chi sta peggio: “Purtroppo, molti dei miei amici hanno perso tutto ciò che avevano. La cosa che mi spaventa di più in questa situazione è l'imprevedibilità. Il fuoco può scoppiare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, sembra che non ci sia alcun controllo su qualcosa di così potente e incontrollabile. È come un brutto gioco di ruota della fortuna”.

Le cause dei roghi

Ma c’è da riflettere anche sulle cause di un tale disastro: non solo il cambiamento climatico: “Los Angeles è una città molto particolare, abituata a un clima stabile e soleggiato. Qualsiasi variazione climatica, anche una pioggia più intensa o un vento più forte, può causare disagi notevoli, che in altre città non si verificherebbero. Negli ultimi due anni, c'è stata una pioggia abbondante, che ha fatto crescere molta vegetazione. L'estate scorsa, poi, è stata particolarmente calda e secca, con il risultato che tutta quella vegetazione è diventata il carburante perfetto per gli incendi. Inoltre, la maggior parte della città ha linee elettriche sopraelevate, il che significa che con un vento anche moderatamente forte i fili possono rompersi e provocare piccoli incendi che si diffondono rapidamente. Non sono sicura che si potesse fare molto di più per prevenire questa tragedia, ma credo che sia necessario un cambiamento radicale nelle infrastrutture della città, per affrontare in modo più efficace queste emergenze”.

In rovina il simbolo del cinema

Dall’Italia, ci si immagina Hollywood e dintorni come il simbolo del cinema e del successo, colpisce molto realizzare che si tratti un contesto urbano tanto fragile: “Indubbiamente, Hollywood rappresenta un mondo magico ricco di celebrità. Ma è importante ricordare che Los Angeles non è solo una città per persone ricche e famose. Accoglie milioni di abitanti con storie diverse, e la maggior parte di essi non è sotto i riflettori. La tragedia che stiamo vivendo non riguarda solo le star. Se perdi la casa e non hai altre risorse, ti trovi in una condizione drammatica, soprattutto considerando che i tempi per ottenere i risarcimenti dall'assicurazione sono lunghissimi. Nel frattempo, devi comunque continuare a pagare il mutuo per una casa che non esiste più”.

Le cicatrici restano

Ma quando sarà finita, bisognerà ricominciare: “Dopo questa catastrofe, non so come sarà la vita. È difficile immaginare il futuro, perché la città degli angeli non sarà più la stessa. Le cicatrici lasciate da questa tragedia saranno visibili, sia nel paesaggio che nei cuori delle persone. In questo momento, il sentimento che prevale è la tristezza. Empatizzo profondamente con chi ha perso tutto”.

13/01/2025
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