Margot Sikabonyi: "Anni difficili a 'Un medico in famiglia'. Sermonti? Avrei voluto dargli capocciate"

Rivelazioni

Che fa oggi la Maria Martini di Un medico in famiglia, tanto amata dal pubblico di Rai1 per anni, da quando era appena una ragazzina? Dopo aver interpretato per nove stagioni il ruolo della primogenita di Giulio Scarpati, Margot Sikabonyi si è riconnessa con se stessa dopo un periodo non semplice. In un'intervista al Corriere della Sera, l'attrice della fiction Rai racconta il peso del successo: "Arrivavano offerte dal cinema, il salumiere sotto casa non mi faceva pagare più la merenda. Ma io non trovavo gioia in niente. Appena ho avuto 18 anni sono scappata, cercando qualcosa, non sapevo cosa". Oggi insegna yoga e sui social parla di centratura e massimi sistemi, ma non per questo rinuncia alla carriera da attrice: "Perché scegliere? Ogni attore deve fare un percorso olistico di centratura, se no, finisce in overdose in una stanza da solo". 

La relazione con Sermonti

Sul rapporto nato sul set con Pietro Sermonti, che vestiva i panni di Guido Zanin nella serie: "Con lui mi sono innamorata per la prima volta: sei anni tormentati, sul set e fuori. Giravo scene romantiche quando avrei voluto dargli capocciate".  Margot Sikabonyi e Pietro Sermonti si sono conosciuti sul set della terza stagione di Un medico in famiglia e la loro relazione è durata sei anni. Come raccontato dall'attrice, non sono mancati i momenti di crisi. L'attrice, successivamente, è stata legata sentimentalmente a Jacopo Lupi, dal quale ha avuto due figli: Bruno James, nato il 22 maggio 2015, e Leonardo, nato nel marzo 2017. In seguito si sono separati: "Il momento più duro della mia vita è stato il divorzio, il castello della famiglia che crolla, prendersi la responsabilità di non fingere che va tutto bene".

Il successo 

"Non mi sentivo all’altezza, avevo la sindrome dell’impostore. E non sempre volevo stare su quel set. Mio padre è morto mentre ero lì, avevo 15 anni, non vedevo gli amici perché non andavo a scuola e gli insegnanti venivano in camerino. Ad alcuni compagni ero diventata antipatica e altri, all’improvviso, volevano starmi intorno, ma in loro non sentivo verità".

Viaggiare come cura

Per salvarsi Sikabonji ha deciso di viaggiare in giro per il mondo e sperimentare pratiche olistiche, tra cui quella dello yoga: "Il percorso più importante è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii, ho incontrato i primi sciamani e, a Bali, ho fatto percorsi yoga che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro". I rimedi sperimentati per curare mente e corpo sono stati diversi per l'attrice: "Ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo".

La visione 

"Per quanto riguarda le visioni angeliche, tutto è cominciato nel periodo della separazione. Vivendo da sola in una Milano non mia con due bimbi, ho iniziato a entrare in chiesa, anche se non sono cattolica. Mi sedevo davanti alla Madonna, dicevo: tu hai sofferto, magari capisci la mia sofferenza. Ho iniziato a pregare senza sapere che stessi pregando, a mettermi in ginocchio perché non sapevo più stare in piedi. Una sera, uscita dalla chiesa, in cucina, ho sentito una presenza molto forte dietro di me. Mi viene da piangere a ricordarlo. Ho sentito un angelo che mi metteva le mani sulle spalle e mi proteggeva. Dopo, non sono più stata la stessa.

 

 

 

05/11/2024
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