Malgioglio: "Quella telefonata con Mina che mi cambiò la vita. Pensavo fosse uno scherzo"

di Redazione

Cristiano Malgioglio ha raccontato a Francesca Fialdini la telefonata che gli ha cambiato la vita. "Quando Mina mi ha chiamato per incidere la mia prima canzone, ero incredulo", ha spiegato Malgioglio. Inizialmente non credeva fosse lei all'altro capo del telefono: "Pensavo fosse uno scherzo. Mi aveva detto che le canzoni che le avevo proposto non erano adatte a lei". La cantante decise di interpretare L'importante è finire, trasformando quel brano in un successo e dando una svolta decisiva alla carriera di Malgioglio. "Quando lo raccontai a mia madre non ci credette nemmeno lei" ha aggiunto ricordando quel momento. "Con lei ogni parola acquista un significato nuovo, ogni emozione diventa universale" ha concluso.

Il racconto del primo incontro

Cristiano Malgioglio nell'introduzione al libro su Mina di Aldo Della Vecchia racconto il loro primo incontro: "Mi ricordo quando l’ho conosciuta, una mattina mentre stavo andando al lavoro in una casa discografica. Mi trovavo in via Senato a Milano, quando vidi un folto capannello di gente. Subito pensai che fosse successo qualcosa e provai il desiderio di allontanarmi. Ma vinse la curiosità, mi avvicinai, ed ebbi la folgorazione: quella donna altissima, bellissima, con la carnagione bianca come la panna montata, le mani pazzesche e un vestitino a fiori identico a quello che anni dopo avremmo visto indosso a Carolina di Monaco, era un sogno, era una dea: era Mina. Il cuore mi batteva all’impazzata, la testa mi girava, non avevo più sangue in corpo. Rimasi così sotto choc che mi buttai a terra e mi aggrappai alla sua gonna. Il suo autista tentò di trascinarmi via, ma lei lo fermò e mi disse: «Vieni che ti faccio l’autografo». «Ma io non voglio il tuo autografo! Voglio che ascolti le mie canzoni!». La nostra comune amica Dori Ghezzi, con cui giocava a carte, le aveva già parlato di me, ma io non ero ancora riuscito a incontrarla. E adesso Mina era lì, a pochi centimetri da me...

Nel destino di Malgioglio

Mi diede appuntamento il giorno dopo alle nove. Mentre mi preparavo per andare da lei ero fuori di me dall’eccitazione. La mia mamma adorata mi chiese: «Perché sei così agitato? Dove devi andare?». «Ho appuntamento con Mina». E lei: «Sì, certo. E io ho appuntamento con Sophia Loren!». Arrivai all’indirizzo alle nove e dieci. Mina mi aprì, e indicando il suo orologio mi disse: «Se vuoi fare questo lavoro devi essere puntuale». Poi mi chiese di ascoltare le mie canzoni. Io presi una chitarra in mano, ma era la prima volta che lo facevo. Provai a strimpellare, ma vennero fuori dei suoni incomprensibili. Lei allora scoppiò a ridere come se stesse vedendo un film di Mel Brooks. Ci rimasi male, ma non finì lì, perché Mina evidentemente era nel mio destino".

 

 

 

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