L'addio alle scene di Sylvie Vartan: il successo, l'amore folle per Johnny Halliday e l'incidente che le sfigurò il volto

Una vita da rock star

"E' arrivato il momento di calmarsi, l'ultima cosa che voglio fare è trascinarmi sul palco". Sylvie Vartan dopo una carriera sfavillante lunga 60 anni e 40 milioni di dischi venduti e una vita da film, all'età di 80 anni ha deciso di chiudere con la musica. Ancora sei concerti finali a Parigi, dall'8 al 10 novembre al Dôme de Paris e dal 24 al 26 gennaio al Palais des Congrès e poi più nulla. La regina dello yéyé, la prima rock girl francese che ebbe una grande fortuna anche in Italia, è ricordata non solo per la sua voce unica ma anche per quell'amore tormentato per Johnny Halliday, l'uomo che ha sposato, che l'ha resa madre e che guadava la macchina in un terribile incidente che le sfigurò il volto. Ma andiamo per ordine.

La fuga dalla Bulgaria comunista

Raccontò in una intervista su RollingStone: "Chi sono? È importante che sappiate da dove vengo. L’ultima immagine che mi viene sempre in mente, prima di chiudere gli occhi, è quella dei miei genitori, papà Georges e mamma Ilona, e mio fratello Eddie, di sette anni più grande, in stazione, sulla banchina dell’Orient Express, direzione Parigi. Avevo 6 anni, ed ero cresciuta in pieno regime comunista. Ero all’ultimo anno di asilo e mi rivedo indossare ancora uniforme e sciarpa rossa dei settembristi, le giovane legioni comuniste di zio Stalin, simili ai Balilla della vostra gioventù fascista. Ricordo papà e mamma sorridenti, felici, innamorati. Il fatto che papà avesse anche il passaporto francese fu determinante nel chiedere e ottenere i documenti per poter espatriare dalla Bulgaria e andare in Francia. Ci vollero due anni per averli, due anni di incubi che ricordo perfettamente. Ed eccomi sulla banchina intenta ad abbracciare zie e zii, cugini, nonni e amici. Fu in quell’istante, a 7 anni, che capendo dramma e serietà della situazione persi la mia infanzia, smisi di essere una bambina e divenni un’adulta. Sensazioni che porto ancora con me. La Francia è il mio Paese, ma la Bulgaria è il mio cuore, le mie radici, la mia melanconia".

La carriera scintillante

A Parigi arriva nel 1952. Impara la lingua francese e nel frattempo si appassiona alla musica grazie all’influenza di suo fratello Eddie che di lavoro fa il produttore musicale. "Grazie a mio fratello mi sono appassionata alla musica, lui suonava il corno e la tromba ed era produttore. Tutti in famiglia suonavano, poi la mia carriera è iniziata per caso". Inizia infatti nel 1962 con il singolo "Le Loco-Motion" che arrivò prima in classifica in Francia entrando nelle vette dell'hit-parade. Sbarcò anche in Italia con una cover di "Zum zum zum" di Mina. Nel nostro Paese il suo successo lo deve anche a tanti suoi fortunati brani tradotti in italiano: "Come un ragazzo", "Irresistibilmente", "Una cicala canta" e partecipando a show televisivi come "Doppia coppia", "Canzonissima", "Punto e basta", con Gino Bramieri, fino a uno show a lei dedicato, "Incontro con Sylvie Vartan". 

La storia d'amore più travagliata di Francia

Sylvie Vartan per tanti anni ha riempito le pagine dei giornali non soltanto con i successi musicali. La sua storia d'amore con l'altra grande rock star francese Johnny Halliday è stata a dir poco burrascosa e tormentata. Biondi, belli, giovani, i due si conoscono nel 1961, al teatro Olympia di Parigi e a presentarli fu il fratello di Sylvie, Eddie Vartan. Lei era ancora soltanto una promettente cantautrice, mentre lui era già una stella del rock in tutta la Francia. I due iniziarono presto a collaborare artisticamente insieme, rendendo sempre più palese la loro complicità. Racconterà: "Eravamo due ragazzi, avevamo molte cose in comune e ha chiesto al mio manager se mi interessava andare con lui in tour. Ci siamo innamorati, avevamo le stesse passioni". Nel 1963 recitarono nel film D’où viens-tu Johnny? come attori protagonisti registrando anche un duetto dal titolo A plein cœur. A metà anni Sessanta la loro relazione era ormai sotto gli occhi di tutti e i due al ritorno in Francia dopo una fuga d'amore, durante un’intervista, quando una giornalista domandò loro come bisognava rivolgersi ai due, entrambi risposero che ora potevano dirsi fidanzati. Si sposarono il 12 aprile 1965 e il 14 agosto 1966, nacque il loro unico figlio David. Ma non è tutto oro quel che luccica e nonostante l’amore e la musica, nonostante il matrimonio e David, le prime voci su una loro presunta separazione iniziarono a girare già nel 1967. Sylvie chiese il divorzio e per Johnny fu un colpo durissimo. Il divorzio imminente lo portò al tentare il suicidio. Fu trovato in fin di vita. Ricoverato, si salvò ed ebbe una seconda chance dalla moglie, che si fece forse intenerire dal gesto estremo compiuto da suo marito.

Il terribile incidente

Nonostante la loro complicità artistica era quella di sempre quella affettiva traballava. La vita di Johnny Hallyday era quella tipica di una rockstar che non riesce a trovare serenità. Un pesantissimo incidente in macchina – nel quale Sylvie rimase sfigurata e una relazione extraconiugale con una delle sue coriste risultò decisamente troppo perfino per due come loro. Nel 1980 Sylvie chiese nuovamente il divorzio e questa volta Johnny accettò la richiesta di separazione legale. "Ho avuto una vita felice, ma ci sono stati momenti difficili. Ho avuto due incidenti d'auto, perso persone a cui tenevo, ma anche i momenti duri arricchiscono bisogna prendere il meglio dalla vita". 

Il nuovo amore e la bimba adottata

I due comunque rimangono in ottimi rapporti, continuando quella collaborazione artistica per oltre vent’anni dopo quel 1980, fino al 5 dicembre 2017, anno in cui Johnny Hallyday muore, mettendo fine a una delle storie più romantiche e artistiche degli eleganti anni Settanta francesi. Successivamente Sylvie si lega all’attore Tony Scotti con il quale si unisce in matrimonio nel 1984. La coppia decide di adottare insieme una bambina di nome Darina. "È una fortuna trovare l'amore assoluto. Lui è un grande professionista siamo gemelli ci piacciono le stesse cose. Lui è stato attore, aveva la sua casa discografica quindi quando l'ho incontrato in Giappone sono stata folgorata da questo uomo. Anche il mio primo marito era straordinario. Johnny Hallyday è morto qualche anno fa ma siamo sempre rimasti amici, lui era amico anche del mio attuale marito perché Tony è una bravissima persona e poi lavora nel campo musicale e apprezzava il talento di Johnny. Io e Johnny amavamo le stesse cose ma ormai eravamo come fratello e sorella. Siamo stati insieme 20 anni e la nostra era una coppia molto amata, poi ci siamo lasciati nel 1981. Però quando si ama così non si dimentica non finisce l'amore poi è arrivata l'amicizia". Hallyday è morto nel 2017 a 74 anni dopo un tumore ai polmoni: "Johnny è stato vittima della vita che ha vissuto e scelto". 

Il rimpianto più grande

Sylvie Vartan ha anche svelato, a RollingStone,  quale sia stato il suo più grande rimpianto: "Non aver potuto girare un western con Sergio Leone. Sognavo di fare l’attrice ed ho anche fatto dei film Francia, ma non è la stessa cosa. Chissà cosa sarebbe stato di me".

 

Foto Ansa e Instagram

08/11/2024
logo tiscali tv