La magnifica storia della pugile che ha vinto l’oro alle Olimpiadi e ora tornerà a fare le pulizie in un ospedale

di Dal rifiuto perché donna al successo

La storia di Kellie Harrington è di quelle emblematiche per forza e tenacia. La pugile irlandese di 34 anni aveva già deciso di lasciare il pugilato prima del suo ultimo incontro e ora, a maggior ragione, lascia da vittoriosa. Dopo l’oro olimpico, il ritiro da campionessa: ha conquistato la medaglia più pregiata nella boxe categoria -60kg a Parigi 2024 battendo la cinese Wenlu Yang, replicando il trionfo di Tokyo 2020. Dopo le lacrime di gioia è arrivato l’annuncio: “Ho finito. Ho sempre detto che mi sarei ritirata da campionessa, questo è tutto. Non pensavo fosse possibile ripetersi. Questo è un bel modo per lasciare”.

Tornerà al suo lavoro

La sua passione per il pugilato è stata ostacolata in tanti modi ma alla fine ha vinto lei. Kellie Harrington fa l’addetta delle pulizie in Ospedale, e anche se in una notte è diventata leggenda nella boxe vincendo la sua seconda medaglia d’oro per l’Irlanda, ha deciso di tornare al suo lavoro. Chi la conosce dice che non hai mai cercato scorciatoie, non ha mai parlato più di tanto, né si è mai lamentata. Per salire su quel ring ha sacrificato “parte del suo guadagno economico, parte della sua vita privata e ha raggiunto il traguardo senza nessuno stipendio statale, senza gruppi sportivi, senza nessun premio, senza avere delle corsie preferenziali”, scrivono sul profilo facebook di Rumble Boxing Italia.

Rifiutata perché donna

All’età di 15 anni, quando iniziò la sua passione, “fu rifiutata dalla palestra St.Mary’s boxing club di Dublino, perché non allenavano ancora donne nei primi anni Duemila. Insistette così tanto che alla fine il suo impegno costante la rapida crescita pugilistica e la dedizione venne premiata dal maestro facendola entrare del club degli atleti agonisti”. In un’intervista durante la partenza per Parigi, aveva già dichiarato che intendeva tornare al suo lavoro part-time di addetta alle pulizie presso l'ospedale psichiatrico St Vincent di Dublino, indipendentemente dal risultato che avesse ottenuto alle Olimpiadi. Ora ci tornerà da campionessa nazionale, europea, del mondo, e due volte medaglia d’oro Olimpica dei pesi leggeri. Un vero esempio per ogni atleta. 

Foto Ansa