Keira Knightley: "Kate Middleton? È peggio di Harvey Weinstein"

Keira Knightley è sempre stata una ribelle e oggi ha qualcosa da dire fuori dal coro pure sul movimento #MeToo che secondo lei ha avuto il pregio di mettere in chiaro che, nelle società moderne, tutte le donne sono in qualche modo ancora soggette a sessismo e misoginia, se non a molestie. Ma l’attrice non se la prende troppo con gli uomini in generale («ne conosco alcuni adorabili») o con Harvey Weinstein, che secondo lei ha avuto il pregio di dare sostegno a un certo cinema indipendente pur definendolo un bullo.

Sotto silenzio

Come ha precisato in una recente intervista al Guardian, per l’attrice c’è un’altra lezione del movimento #MeToo: il fatto che troppo a lungo le storie delle donne sono passate sotto silenzio. Il concetto lo ha espresso anche in un saggio intitolato The Weaker Sex (Il sesso debole) pubblicato lo scorso ottobre nell’antologia Feminists Don’t Wear Pink and Other Lies.

Educazione

A differenza di altre donne del #MeToo, Knightley afferma che gli uomini a volte sono stati travolti ingiustamente dal movimento. «Non voglio crescere mia figlia con la paura dell’altra metà degli esseri umani. Ed è ugualmente importante crescere figli maschi capaci di capire l’esperienza femminile nella sua interezza, non soltanto un suo aspetto. Altrimenti come possono rispettarla?».

Le accuse a Kate

Non solo, Keira arriva ad essere più dura con Kate Middleton, alla quale rimprovera di aver messo in scena, subito dopo la nascita della secondogenita Charlotte, una sorta di immagine distorta della maternità. «Nascondi il dolore, il corpo che si spezza, il seno che gocciola, gli ormoni impazziti. Appari bella, alla moda, non mostrare il tuo campo di battaglia, Kate. Sette ore dopo la tua battaglia tra la vita e la morte, sette ore dopo che ti sei aperta e la vita insanguinata e urlante è venuta fuori da te, stai là, in piedi, con la tua bambina, a farti fotografare da un branco di paparazzi».

Foto Ansa

08/11/2022
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