Isabella Ferrari: “Quando il regista mi urlava ‘sei la più cagna’. Vi spiego perché lasciai Distretto di Polizia”

La confessione

Isabella Ferrari ha compiuto 61 anni il 31 marzo e ne ha da raccontare. Lo ha fatto in un’intervista a La Stampa ripercorrendo gli anni della sua lunga carriera di attrice. “Se ripenso a quel passato mi sento una sopravvissuta, e anche molto bene”, dice evocando gli anni più difficili. Fra i suoi ricordi più angoscianti, ma anche stimolanti, c’è quello legato a Dino Risi sul set di “Dagobert“: “Urlava con il megafono ‘sei la più cagna’ e poi, un attimo dopo, ‘sei la più bella’. Tornavo a casa e soffrivo un sacco, però quelli sono stati incontri stimolanti, soprattutto se li paragoniamo ai nostri giorni, ai set in cui bisogna stare attenti a tutto quello che si dice, in cui si gira con l’intimacy coordinator”.

La dolcezza di Ettore Scola

Pezzi di storia del cinema italiano di cui fa parte anche la dolcezza paterna di Ettore Scola che sul set di “Romanzo di un giovane povero” l’aiuto così: “Ricordo ancora quando, prima che iniziassi a recitare un lungo monologo che mi spaventava molto, mi mise una mano sulla spalla dicendo ‘parti da te stessa, pensa a tua madre'”.

L’addio a “Distretto di Polizia”

Fra le decisioni difficile ci fu pure quella di lasciare un ruolo iconico come quello del commissario Giovanna Scalise in “Distretto di Polizia” dopo solo due stagioni, nonostante l’enorme popolarità del personaggio: “Passavo [in aeroporto] e mi salutavano ‘Commissario'”, ricorda. Ma Ferrari voleva cambiare e cambiò: “Se avessi continuato mi sarei arricchita, ma a quel punto avevo di nuovo voglia di un’altra pelle. Non volevo diventare il commissario d’Italia, anche se mi sono divertita tanto e ho lavorato con attori stupendi. Magari un altro anno avrei potuto pure farlo”.

I momenti di difficoltà

Ma non sono sempre stati successi e popolarità: l’attrice racconta di un periodo, circa dieci anni fa, in cui le offerte di lavoro mancavano: “Non mi arrivavano più offerte, per un attore è complicato, si vive sempre in attesa della prossima parte… forse ero cambiata, forse ero invecchiata, non ero più la donna seduttiva di certe storie”. Una considerazione amara che la porta a riflettere su come “noi donne in questo cinema dobbiamo sempre fare i conti con l’età”. Soprattutto dopo un esordio in cui i suoi personaggi erano quelli della bellissima e giovanissima: esperienza che le lasciò addosso un’etichetta dalla quale ha sempre cercato di smarcarsi: “Ho cercato di staccarmene, facendo altro. E ci sono sempre riuscita, interpretando film o serie tv che mi allontanavano da quel tipo di rappresentazione”.

Foto Ansa e Instagram

04/04/2025
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