Giusy Versace: "Prima avevo gambe bellissime ma ora ne ho 15 paia per ogni occasione"

Giusy Versace è tantissime cose, atleta paraolimpica, conduttrice tv, oggi senatrice della Repubblica, dieci anni fa vincitrice di Ballando con le stelle. Ma il suo sogno da ragazza era quello di fare la pilota di aerei. Il corso però costava tantissimo e all'epoca aveva litigato con suo padre Alfredo, cugino degli stilisti Santo, Donatella e Gianni Versace. Al Corriere della Sera Versace ha ricordato la sua infanzia, soprattutto la dolorosa separazione dei suoi genitori. "Oggi è una cosa comune, ma ai tempi no. A Reggio Calabria, io e mio fratello eravamo gli unici della scuola con i genitori separati. Mio fratello è diventato la persona più importante per me, senza nulla togliere a mio padre e a mia madre. Per le sue fidanzate ero un incubo, a tutte facevo la radiografia. Oggi sta con una donna molto intelligente e rispettosa del nostro legame...". Riguardo poi al desiderio di maternità Giusy Versace ammette di non averlo mai avuto: "Non l’ho mai desiderata. Nemmeno Antonio, il mio compagno. Forse tra qualche anno me ne pentirò. Ma sono una donna di fede. E avendo visto la morte in faccia ho quasi paura di non avere tempo per fare tutto quello che vorrei".

L'amore per il compagno

Un amore quello con Antonio Magra che dura da 15 anni. "Mi ha corteggiato fino allo sfinimento. All’inizio non ne volevo sentir parlare: ma dove andiamo, che facciamo una gamba in due? Poi una mia amica mi ha fatto notare che lui non si poneva proprio il problema che io non avessi due gambe". Per Giusy, Antonio è "l’autore della mia vita. Dietro tutte le mie esperienze più importanti c’è lui, che ha sempre mille idee e non le realizza. Poi quando ci riesco io non si ingelosisce, è felice". 

L'incidente nel 2005

Sull'incidente ha raccontato che ogni anno ringrazia due persone. Una si chiama Salvatore, ed è l’operatore dell’Anas che si fermò a soccorrerla nel 2005. L'altra è Michele, il volontario del 118 che le tenne la mano fino all’arrivo dell’elisoccorso: "Il 22 agosto di ogni anno mando un messaggio con un cuore, una mia foto e un grazie a loro due e ai poliziotti che sono intervenuti".

Chiamarmi Versace è stato un problema

Anche Giusy come i suoi parenti famosi prima dell'incidente lavorava nel mondo della moda. Ma non nell'azienda di famiglia. "Forse da piccola avrei desiderato lavorare con loro, ma poi sono stata felice di essermi affermata nello stesso campo da sola, con le mie forze. Anzi, chiamarmi Versace è stato più un problema, perché molte aziende temevano che volessi fare spionaggio e mi scartavano a priori". Di suo zio Santo racconta  che "mi ha insegnato tutto quello che dovevo sapere per costruire la mia carriera. Poi, dopo l’incidente, mi è stato vicino come un padre". Donatella invece non la frequenta, "però è molto generosa con me. Mi veste sempre per le grandi occasioni. Anche per la tournée teatrale".

"Ho 15 paia di gambe"

Anche con quindici paia di gambe a casa, Giusy si sente femminile lo stesso. "Avevo gambe bellissime, prima. Però, no, non mi sento meno femminile. Mi vesto in modo diverso, ma riesco ancora a fare uno stacco di gambe come la Parietti insegna. E poi, se voglio sentirmi più sexy, metto un push up".

07/01/2025
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