Francesca Barra, le frasi dette in tv e le minacce di stupro alle figlie: "Ora basta, denuncio"

di Redazione

“Lasciate in pace le mie bambine!”. E' accorato l'appello di Francesca Barra sul suo Instagram dopo l'ondata di odio e minacce che ha investito lei e le sue figlie, dopo la sua partecipazione a Zona Bianca su Rete4 dove aveva affrontato il tema delle violenze di Capodanno, condannando con fermezza quei fatti. Rispondendo a una domanda del conduttore Giuseppe Brindisi, Barra ha raccontato sia delle storie positive di integrazione sia delle criticità legate all’inclusione. "Insieme a Don Claudio Burgio, cappellano del carcere Beccaria, abbiamo ribadito con forza il nostro NO alla violenza. Eppure, alcuni interventi sono stati strumentalizzati e trasformati in brevi clip decontestualizzate, diffuse sui social alimentando odio e divisione".

Le violenze di Capodanno

Facciamo un passo indietro. Di cosa si è parlato a Zona Bianca? Dell'aggressione subita da delle turiste in Piazza Duomo a Milano durante i festeggiamenti dell'ultimo dell'anno. "Ero atterrita, sono stata trascinata da una parte all'altra da un fiume di uomini, 30 o 40 in tutto, non riuscivo ad uscire". Così aveva raccontato ai carabinieri una 20enne studentessa belga descrivendo gli abusi subiti. Oltre alla studentessa di Liegi, ci sono "anche due giovani inglesi" tra le vittime delle aggressioni. Si tratta di "una ragazza e il suo compagno, che avevano incontrato i sei ragazzi di Liegi a Milano, nel pomeriggio del 31 dicembre, e avevano simpatizzato con loro. I due si sono presentati alla polizia e hanno sporto denuncia". La Procura di Milano sta indagando su almeno 5 casi di presunti abusi sessuali: la ragazza belga ha confermato i racconti già resi ai media; una donna italiana si è detta pronta a denunciare; un altro episodio riguarderebbe una sudamericana da identificare, e c'è il caso della coppia di inglesi. Le aggressioni fisiche e sessuali nella notte del Capodanno milanese potrebbero essere riconducibili al fenomeno della taharrush gamea: un'espressione della lingua araba usata per indicare un’aggressione sessuale di massa, in segno di disprezzo perle donne. 

L'odio social

Tornando alle clip, queste hanno generato una spirale di violenza verbale non solo contro Francesca Barra, ma anche e soprattutto contro le sue bambine. Messaggi che augurano loro lo stupro. Minacce gravissime e inaccettabili. Migliaia di commenti come “Auguro alle tue figlie di subire quanto hanno subito le 4 ragazze e ti auguro di farti rispondere da una giornalista idiota leccac.lo”. Ancora chi le dava della “zecca comunista” e chi la additava come “maestrina narcisista buonista ignorante so tutto io” riconoscendola come parte del problema dietro allo “stato irrecuperabile in cui ci troviamo”. Continua la giornalista sul suo Instagram sottolineando che tanto orrore è stato postato anche da donne: "Mi chiedo: anche se avessi detto qualcosa di opinabile o non condivisibile, è questa la risposta giusta? Chi si dice difensore delle vittime, come può legittimare la violenza contro altre persone, per di più minorenni?".

L'appello a chi continua a condividere 

"Il primo video è stato condiviso da Daniele Capezzone, per ore senza alcun controllo sui commenti pieni di insulti . Dopo la mia denuncia pubblica, i commenti sono stati rimossi, e Capezzone ha invitato a moderare i toni, ma il danno ormai era fatto. Purtroppo la stessa dinamica si è ripetuta con Silvia Sardone. Un altro estratto decontestualizzato, altre minacce, altri auguri di stupro contro le mie figlie. Anche lei, dopo un mio messaggio, ha rimosso il post. Apprezzo il gesto e so che è solidale e sensibile. Per questo vi chiedo: fermiamo prima. Sappiamo tutti cosa generano certi contenuti".
Conclude Francesca Barra, e noi siamo assolutamente d'accordo con lei: "I bambini non si toccano mai. È un principio che dovrebbe essere universale, ma sembra smarrito. Io e la mia famiglia siamo preoccupati. Questo non è il Paese che voglio, e credo che non sia nemmeno quello che voi desiderate. Ma cosa volete davvero? Sicuri che cercare Sicurezza, giustizia, pace?"