La confessione shock della top model dal corpo perfetto: “Bevevo vodka dopo aver messo a letto i miei figli”
Oggi ha 60 anni, portati a meraviglia, e può permettersi di raccontare del suo passato anche i lati peggiori come quello dell’alcolismo. Elle Macpherson può farlo ora che è sobria da 20 anni e la dipendenza sembra lontana. Allora, invece, capitava che mettesse a dormire i suoi figli, Cy e Flynn, che ora sono adulti, e iniziasse a bere shottini di vodka fino allo svenimento. La supermodella australiana lo ha rivelato nel nuovo libro autobiografico, Elle: Life, Lessons & Learning to Trust Yourself. «La mia vita sembrava perfetta a tutti». Lei, che a 25 anni era soprannominata The Body per la «perfezione» del suo corpo, vista dall’esterno era proprio perfetta. «Da fuori sembrava che stessi facendo un ottimo lavoro, ma dentro di me stavo davvero lottando», racconta.
Com’è nata l’ossessione per l’alcol
Fu dopo la nascita del figlio più piccolo, Cy, oggi ventunenne, che la famosa modella di Sports Illustrated Swimsuit si fece pendere dall’ossessione per l’alcol. Per l’occasione, le era stata regalata una bottiglia di champagne ma i suoi naturopati le avevano consigliato di non bere subito dopo il parto, avvertendola che l’alcool avrebbe potuto alterare il suo equilibrio ormonale. Lei, però, mentre teneva in braccio il piccolo, non riusciva a smettere di pensare a quella bottiglia di champagne nel secchiello del ghiaccio.
La maternità e l’abuso di alcol
Ed è stato proprio per affrontare la maternità e il lavoro che, di sera, iniziò a rifugiarsi nella vodka per rilassarsi, e contemporaneamente cercando disperatamente di mantenere un’immagine ineccepibile agli occhi del pubblico. «Dovevo essere organizzata, perché bevevo e non volevo che nessuno lo sapesse», spiega con grande sincerità. «Quindi mi assicuravo che la casa fosse sempre in ordine, che io apparissi al meglio e che i miei figli fossero perfetti».
L’ossessione della perfezione
Dopo aver avuto la polmonite, in seguito alla nascita di Cy, Elle era voluta tornare in tempi rapidi al lavoro per dimostrare a se stessa e a tutti che la maternità non l’aveva limitata. «Uscivo, bevevo, facevo festa e mi ammalavo di nuovo. Era un circolo vizioso terribile». E poi aveva dei blackout tremendi. «Parlavo con qualcuno e poi dimenticavo quello che stavo dicendo. Mi guardavano perplessi, aspettando che continuassi. Spesso bevevo dopo aver messo a letto i miei figli. Mi sedevo da sola e bevevo shottini di vodka, poi scrivevo liste di cose da fare e lettere alla mia famiglia. Sbrigavo le faccende domestiche, ascoltavo musica fino alle 23 circa, poi andavo a letto e crollavo». Non prima di avere vomitato tutto, però: «Mi infilavo le dita in gola e mi assicuravo di vomitare tre volte prima di andare a dormire. Dovevano essere sempre tre volte». La mattina dopo si alzava, andava a correre e beveva solo un caffè a colazione.
La disintossicazione e la scelta della sobrietà
Impossibile che le persone più vicine a lei non si accorgessero, e così fu. Tra i primi a suggerirle di disintossicarsi ci furono proprio i suoi naturopati. L’anno scorso la modella ha festeggiato i suoi vent’anni di sobrietà. «Ho smesso di bere nel 2003 perché sentivo di non riuscire a essere pienamente presente nella mia vita, e quello è stato un trampolino per conoscermi meglio. È molto difficile conoscere davvero te stesso se ti stai anestetizzando». Il suo esempio può servire ai tanti che ancora si dibattono nel buio della dipendenza.
Foto Ansa e Instagram @ellemacpherson