Eleonora Giorgi ricoverata in clinica: “La mia anima è pronta”. Le parole per Bianca Balti
Eleonora Giorgi ha il corpo piegato dal tumore e dalla terapia per combatterlo ma ha una mente che è un vulcano. È debole “ma la mia origine austroungarica mi fa essere soldato di me stessa”. Così è lucida e pronta ad attraversare l’ultima parte della sua vita senza paura: “Ho avuto molta più paura di vivere. La vita a volte è crudele. Trovarsi nella consapevolezza della morte ti fa analizzare le cose in modo diverso”, dice durante un’intervista concessa al Corriere della Sera in cui dimostra una saggezza che a lei non piace chiamare così: “Non sono saggia, sono alle prese con un naufragio e cerco di gestirlo. Ma in fondo sono così matta che spero ancora in un miracolo. Se succederà correremo dal Papa e chiederemo spiegazioni”.
Ricoverata in clinica
“Dopo l’ultima crisi di tre settimane fa il mio oncologo ha deciso di ricoverarmi. Mi sono ritrovata da sola in casa, di notte, a urlare, in preda ai dolori. Qui ho recuperato le forze”, rivela precisando di trovarsi in una clinica romana. “Un luogo eccellente, nelle mani di due oncologi bravissimi… che lottano con me. Ma sono grata anche alla sanità pubblica: mi sono ritrovata in fila a fare la chemio con Angela, la meravigliosa sartina dei set di Marcello Mastroianni”. Insomma, la compagnia non le manca: “Ho il cuore pieno dell’affetto della famiglia e del pubblico. I miei figli, durante le flebo, mi hanno stretto la mano per 14 ore di fila”.
L’amore per i figli
Tiene molto a esprimere la sua gratitudine per tutti ma fa una richiesta: “L’amore dei miei figli: gli infermieri mi dicono non è scontato. Mi raccontano di quarantenni spaventati davanti ai genitori gravemente malati. Non lasciate solo chi soffre, soprattutto di domenica, il giorno più triste”.
La condivisione
L’attrice ha scelto di condividere la sua malattia con il pubblico fino dall’inizio e per questo è stata anche criticata. Ma lei non si pente: “Sono un personaggio da quando avevo 20 anni, ho condiviso tutto. Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone. Ho un’ampolla al collo e l’ossigeno: mi tengono in vita non perché ci sia futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo. La mia anima è pronta”. E degli antidolorifici dice: “Quando mi sedano, quelle sostanze in parte le riconosco”, ripensando al passato in cui ha conosciuto anche le droghe.
La gratitudine per il pensiero di Bianca Balti a Sanremo
Le giornate le passa così: “In una piccola Guantanamo, come la chiamo scherzando: tre cicli di terapie, dalle 7 del mattino alle 7 di sera. Poi il silenzio. Mi ha fatto compagnia Sanremo e ringrazio Bianca Balti per avermi ricordata. Le auguro di guarire presto, fa male vedere una donna giovane soffrire”.
Foto Ansa e Instagram