Dalla pellicceria alla fattoria con gli animali: la svolta "naturale" di una Fendi
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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. Ogni articolo e un pezzo unico\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E2 \\\/ 16\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1120847_c77489bb1b\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1120847_c77489bb1b\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Dalla pellicceria alla fattoria con gli animali la svolta naturale di una Fendi\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003EDalla storica pellicceria Fendi, alla magione con gli animali, dal marchio del lusso per eccellenza alla moda basata sul riciclo: e questa la parabola di Ilaria Venturini Fendi, classe 1966, nipote, figlia e sorella d\\u0027arte. I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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Ogni articolo e un pezzo unico\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E9 \\\/ 16\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1120849_ba0ca6fa15\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1120849_ba0ca6fa15\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Dalla pellicceria alla fattoria con gli animali la svolta naturale di una Fendi\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022504\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003EDalla storica pellicceria Fendi, alla magione con gli animali, dal marchio del lusso per eccellenza alla moda basata sul riciclo: e questa la parabola di Ilaria Venturini Fendi, classe 1966, nipote, figlia e sorella d\\u0027arte. I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che e diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l\\u0027azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si e avventurata su una nuova strada. Ha comprato un\\u0027azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, \\u0022le odi del campo\\u0022), che oggi e un marchio di borse, mobili e gioielli che si e imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, pero, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. 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Dalla storica pellicceria Fendi, alla magione con gli animali, dal marchio del lusso per eccellenza alla moda basata sul riciclo: è questa la parabola di Ilaria Venturini Fendi, classe 1966, nipote, figlia e sorella d'arte. I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che è diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l'azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si è avventurata su una nuova strada. Ha comprato un'azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, "le odi del campo"), che oggi è un marchio di borse, mobili e gioielli che si è imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, però, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. Ogni articolo è un pezzo unico
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Dalla storica pellicceria Fendi, alla magione con gli animali, dal marchio del lusso per eccellenza alla moda basata sul riciclo: è questa la parabola di Ilaria Venturini Fendi, classe 1966, nipote, figlia e sorella d'arte. I suoi nonni Edoardo e Adele Fendi aprirono nel 1925 a Roma un negozio di borse e pellicceria che è diventato una delle maggiori griffe del made in Italy. Fino a cinque anni fa anche Ilaria lavorava per l'azienda di famiglia, poi ha venduto le sue quote e si è avventurata su una nuova strada. Ha comprato un'azienda agricola a sei chilometri dal centro di Roma, dove si coltiva e si allevano animali nel pieno rispetti dei cicli biologici. E poi ha creato Carmina Campus (letteralmente, "le odi del campo"), che oggi è un marchio di borse, mobili e gioielli che si è imposto sul mercato degli accessori. Ilaria Venturini Fendi disegna le borse nel suo laboratorio, poi le fa realizzare da artigiani specializzati. Niente pellami e metalli preziosi, però, solo materiali di riuso e di riciclo: pezzi di pvc, tappeti antichi, buste del pane, copertoni di camion, tubi di plastica, scarti di ferramenti e persino tastiere di pc. Ogni articolo è un pezzo unico
09/11/2022