Lo sfogo di Chiara Caselli: "Lavorare con Nuti fu devastante, era da denuncia. Antonioni morboso, le scene di nudo imbarazzanti"

di Redazione

Senza filtri, a ruota libera, Chiara Caselli si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha svelato alcuni aspetti inediti della sua vita e del suo lavoro, come le difficoltà avute con Francesco Nuti ma non solo. Attualmente l'attrice è protagonista de L’isola degli idealisti, diretto da Elisabetta Sgarbi. 

Le scene di nudo

Chiara Caselli ha definito il suo corpo un personaggio, questa visione le ha permesso di affrontare scene di nudo senza imbarazzo e con professionalità. “Se c’era necessità, nessun problema. Ricordo Belli e dannati di Gus Van Sant, eravamo nudi, io e Keanu Reeves, lui bello, sicuro di sé, con un rispetto totale del mio corpo. Io, una pischella di 23 anni. Tutto naturale”, ha rivelato.

Nuti e Antonioni

I ricordi legati al cinema italiano con Nuti e Antonioni sono invece pessimi: “Fui in forte imbarazzo, mi spiace dirlo ma è così, con Michelangelo Antonioni, in Al di là delle nuvole”, ha descritto un uomo invecchiato e non molto in forma che “filmava i nostri corpi con una certa morbosità. Per fortuna sua moglie Enrica e Wim Wenders, che collaborava, ebbero cura di me”. Ma non ricorda positivamente nemmeno quanto vissuto durante le riprese di OcchioPinocchio di Francesco Nuti. L’ha descritta come “un’esperienza devastante. Dico solo che, oggi, in un mondo in cui la mentalità rispetto agli abusi è profondamente diversa, Nuti avrebbe avuto una denuncia”. Non ha voluto dire nient’altro l’attrice, per una forma di rispetto verso un uomo che non c’è più: “Avevo 26 anni, ero giovane. Lui non c’è più e non voglio aggiungere altro. La fiducia in questo lavoro la riacquistai dopo l’incontro con Liliana Cavani”.(In foto nella gallery sopra)

La carriera

Classe 1967, Chiara Caselli è un’attrice e regista di origini bolognesi. Da giovanissima ha frequentato la scuola di recitazione della sua città e presto si è affermata nel panorama cinematografico nostrano. Contemporaneamente ha portato avanti la carriera di fotografa, partecipando a manifestazioni come la Biennale d’Arte di Venezia e il Festival Internazionale di Fotografia a Roma. Ha debuttato nel 1986 al Teatro Stabile di Bolzano, ma si è avvicinata anche al piccolo schermo. Il suo talento le ha fatto vincere numerosi riconoscimenti. Fra gli altri, il premio François Truffaut al Giffoni Film Festival e due Nastro d’Argento. Uno di questi è arrivato per la regia di un cortometraggio, dal titolo Per sempre, che ha ottenuto anche la candidatura ai David di Donatello.

Foto Ansa