Bridget Jones è diventata grande: Renee Zellweger spegne 50 candeline
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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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E c\\u0027\\u0026egrave; anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l\\u0027oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per \\u0022Ritorno a Cold Mountain\\u0022 del 2003.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EDa Bridget Jones al cinema indipendente\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003ELa terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones \\u0026egrave; del 2016 e da allora Ren\\u0026eacute;e ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come \\u0022Diverso da me\\u0022 di Michael Carney o \\u0022Qui e ora\\u0022 di Fabian Constant. Tra breve sar\\u0026agrave; di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Ren\\u0026eacute;e che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. 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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? Al fianco di Meryl Streep in \\u0022La voce dell\\u0027amore\\u0022 si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico \\u0022Betty Love\\u0022, l\\u0027anno dopo trionfa nel \\u0022Diario di Bridget Jones\\u0022 e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante \\u0022Chicago\\u0022 di Rob Marshall.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EPerfetta showgirl\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003ENon ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi \\u0026egrave; una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c\\u0027\\u0026egrave; anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c\\u0027\\u0026egrave; anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l\\u0027oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per \\u0022Ritorno a Cold Mountain\\u0022 del 2003.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EDa Bridget Jones al cinema indipendente\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003ELa terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones \\u0026egrave; del 2016 e da allora Ren\\u0026eacute;e ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come \\u0022Diverso da me\\u0022 di Michael Carney o \\u0022Qui e ora\\u0022 di Fabian Constant. Tra breve sar\\u0026agrave; di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Ren\\u0026eacute;e che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perch\\u0026eacute; tanto \\u0026egrave; fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l\\u0027annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell\\u0027arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E8 \\\/ 25\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1486428_0de4c24482\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022528\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1486428_0de4c24482\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Bridget Jones e diventata grande Renee Zellweger spegne 50 candeline\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022528\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EQuando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Ren\\u0026eacute;e Zellweger si \\u0026egrave; svegliata nella seconda met\\u0026agrave; della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente \\u0022mocciosa\\u0022 che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. 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La storia di Ren\\u0026eacute;e \\u0026egrave; infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni pi\\u0026ugrave; ripartiti.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EAttrice per caso\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EVa a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l\\u0027anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione pi\\u0026ugrave; vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indoss\\u0026ograve; per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di \\u0022Orgoglio e pregiudizio\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EUna predestinata\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EFu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai pi\\u0026ugrave; sentito il nome dell\\u0027eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Ren\\u0026eacute;e \\u0026egrave; infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni pi\\u0026ugrave; ripartiti.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EAttrice per caso\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EVa a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l\\u0027anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione pi\\u0026ugrave; vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Perch\\u0026eacute; tanto \\u0026egrave; fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l\\u0027annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell\\u0027arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022,\u0022\\u003Cdiv class=\\u0022post-item p-2 position-relative\\u0022\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022slide-pagination bg-dark w-100\\u0022\\u003E11 \\\/ 25\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv style=\\u0022width: 100%; aspect-ratio: 16\\\/9\\u0022 class=\\u0022w-100 bg-dark d-flex justify-content-center align-items-center gallery-slider pb-2\\u0022\\u003E\\u003Cfigure\\u003E\\u003Cpicture class=\\u0027picture-bg\\u0027\\u003E\\u003Csource media=\\u0022(min-width: 0px)\\u0022 srcset=\\u0022https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1486419_fd44ab1576\\\/preview.webp 754w\\u0022 sizes=\\u0022100vw\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022434\\u0022 \\\/\\u003E\\u003Cimg loading=\\u0027lazy\\u0027 src=\\u0027https:\\\/\\\/www.milleunadonna.it\\\/media\\\/1486419_fd44ab1576\\\/preview.webp\\u0027 alt=\\u0022Bridget Jones e diventata grande Renee Zellweger spegne 50 candeline\\u0022 class=\\u0027figure-img\\u0027 style=\\u0022width: 100%;aspect-ratio: 16\\\/9;object-fit: contain\\u0022 width=\\u0022755\\u0022 height=\\u0022434\\u0022 \\\/\\u003E\\u003C\\\/picture\\u003E\\u003C\\\/figure\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003Cdiv class=\\u0022item-didascalia bg-dark\\u0022\\u003E\\u003Cp\\u003EQuando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Ren\\u0026eacute;e Zellweger si \\u0026egrave; svegliata nella seconda met\\u0026agrave; della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente \\u0022mocciosa\\u0022 che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. 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La storia di Ren\\u0026eacute;e \\u0026egrave; infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni pi\\u0026ugrave; ripartiti.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EAttrice per caso\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EVa a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l\\u0027anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione pi\\u0026ugrave; vicino a casa. 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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indoss\\u0026ograve; per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di \\u0022Orgoglio e pregiudizio\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EUna predestinata\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EFu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai pi\\u0026ugrave; sentito il nome dell\\u0027eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. 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Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? 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Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indoss\\u0026ograve; per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di \\u0022Orgoglio e pregiudizio\\u0022.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EUna predestinata\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EFu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai pi\\u0026ugrave; sentito il nome dell\\u0027eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Ren\\u0026eacute;e \\u0026egrave; infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni pi\\u0026ugrave; ripartiti.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EAttrice per caso\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EVa a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l\\u0027anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione pi\\u0026ugrave; vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: \\u0022Non aprite quella porta IV \\u0022 del 1994. Si \\u0026egrave; fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma \\u0026egrave; un amico a segnalarle i provini per \\u0022Luna\\u0026amp;45\\u0022 che sar\\u0026agrave; il film destinata a metterla in luce perch\\u0026eacute;, a sorpresa, ha il ruolo principale.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003ELa svolta\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003EA questo punto si avventura a Hollywood e un\\u0027altra volta \\u0026egrave; la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in \\u0022Jerry McGuire\\u0022 del \\u002796. Determinata, simpatica, versatile com\\u0027\\u0026egrave;, chi fermer\\u0026agrave; pi\\u0026ugrave; la bionda Ren\\u0026eacute;e? Al fianco di Meryl Streep in \\u0022La voce dell\\u0027amore\\u0022 si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico \\u0022Betty Love\\u0022, l\\u0027anno dopo trionfa nel \\u0022Diario di Bridget Jones\\u0022 e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante \\u0022Chicago\\u0022 di Rob Marshall.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EPerfetta showgirl\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003ENon ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi \\u0026egrave; una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c\\u0027\\u0026egrave; anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c\\u0027\\u0026egrave; anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l\\u0027oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per \\u0022Ritorno a Cold Mountain\\u0022 del 2003.\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003E\\u003Cstrong\\u003EDa Bridget Jones al cinema indipendente\\u003C\\\/strong\\u003E\\u003C\\\/p\\u003E \\u003Cp\\u003ELa terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones \\u0026egrave; del 2016 e da allora Ren\\u0026eacute;e ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come \\u0022Diverso da me\\u0022 di Michael Carney o \\u0022Qui e ora\\u0022 di Fabian Constant. Tra breve sar\\u0026agrave; di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Ren\\u0026eacute;e che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perch\\u0026eacute; tanto \\u0026egrave; fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l\\u0027annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell\\u0027arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.\\u003C\\\/p\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\\u003C\\\/div\\u003E\u0022]')
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
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Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
Quando ha aperto gli occhi il 25 aprile, Renée Zellweger si è svegliata nella seconda metà della vita: ancora giovane per gli standard di oggi ma certo molto diversa dalla travolgente "mocciosa" che ha sedotto il pubblico mondiale con la maschera di Bridget Jones. Sono passati esattamente 18 anni da quando, nel 2001, indossò per la prima volta i panni della trentenne Bridget secondo il modello disegnato da Helen Fielding che a sua volta si era ispirata, molto liberamente alla trama di "Orgoglio e pregiudizio".
Una predestinata
Fu una immediata standing ovation di ogni genere di pubblico, dai fan dei romanzi a coloro che non avrebbero mai più sentito il nome dell'eroina pasticciona senza associarlo alla texana dal cognome esotico. La storia di Renée è infatti quella di una predestinata: nasce nella piccolissima cittadina di Katy il 25 aprile del 1969 da un padre svizzero e una madre norvegese (di origine sami, ovvero della minoranza nordica di etnia lappone) si sono incontrati su un battello durante una vacanza americana e dalla terra del petrolio non soni più ripartiti.
Attrice per caso
Va a scuola come una promettente futura atleta e laureata ma si iscrive a un corso di recitazione per avere i crediti necessari alla laurea. Ottiene consensi inattesi ma non le passa nemmeno perla testa di fare la valigia in direzione Hollywood. Pensa che sia certo la Mecca del Cinema ma anche l'anticamera del fallimento e quindi cerca qualche occasione più vicino a casa. Incredibilmente la trova a Huston, a due passi da casa, con una particina nel remake di un titolo di culto del cinema horror: "Non aprite quella porta IV " del 1994. Si è fatta una certa fama con piccoli ruoli e spot pubblicitari ma è un amico a segnalarle i provini per "Luna&45" che sarà il film destinata a metterla in luce perché, a sorpresa, ha il ruolo principale.
La svolta
A questo punto si avventura a Hollywood e un'altra volta è la sorte a baciarla in fronte visto che Cameron Crowe la sceglie come fidanzata di Tom Cruise in "Jerry McGuire" del '96. Determinata, simpatica, versatile com'è, chi fermerà più la bionda Renée? Al fianco di Meryl Streep in "La voce dell'amore" si cimenta in una parte drammatica, nel 200 vince il primo dei suoi 6 Golden Globes per il thriller comico "Betty Love", l'anno dopo trionfa nel "Diario di Bridget Jones" e nel 2002 si propone come star da musical nel rutilante "Chicago" di Rob Marshall.
Perfetta showgirl
Non ha mai preso lezioni di canto e ballo ma in pochi mesi è una perfetta showgirl e quasi ruba la scena alla sua amica Catherine Zeta-Jones. Tra le carte vincenti del suo mazzo c'è anche una simpatia che la lega solidamente a colleghe illustri come Michelle Pfeiffer, Nicole Kidman, la stessa Zeta-Jones. E c'è anche questa chimica da set alla base dei suoi successi, compreso l'oscar come miglior attrice non protagonista guadagnato per "Ritorno a Cold Mountain" del 2003.
Da Bridget Jones al cinema indipendente
La terza e ultima puntata della saga di Bridget Jones è del 2016 e da allora Renée ha preferito centellinare le sua apparizioni sposando spesso la causa di opere indipendenti e registi giovani come "Diverso da me" di Michael Carney o "Qui e ora" di Fabian Constant. Tra breve sarà di nuovo sullo schermo invece in una grande produzione vestendo i panni di Judy Garland nel biopic ispirato alla sfortunata storia della grande attrice. Una nuova sfida per Renée che nel frattempo ha dovuto anche respingere le chiacchiere sulla sua solitudine sentimentale. Perché tanto è fortunata nel lavoro, tanto sembra insicura nelle sue relazioni amorose: un matrimonio nel 2005 col cantante Kenny Chesney per il quale chiede e ottiene l'annullamento appena quattro mesi dopo, una chiacchierata relazione con Jim Carrey finita comunque nell'arco di un anno e molta privacy, difesa con le unghie e coi denti.
08/11/2022
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