Alison Moyet, l'incredibile trasformazione: "Perché ho deciso di non cantare "Invisible" mai più"
Il 18 giugno ha compiuto 63 anni e oggettivamente si fa fatica a riconoscere in questa splendida donna dai lunghi capelli scuri l'icona trasgressiva britannica degli anni Ottanta. E invece è proprio Alison Moyet quella che annuncia un nuovo album "Key" per il prossimo 4 ottobre e che celebra il 40° anno di attività come solista della ex-vocalist degli Yazoo. Diventata famosissima con "All Cried Out" e “Invisible”, oggi Alison ha tutto un altro aspetto rispetto ai video di quarant’anni fa in cui appariva decisamente più rotonda ma sempre di una bellezza disarmante.
Il nuovo album
"Ho voluto cogliere l’opportunità di guardare alla traiettoria degli ultimi quattro decenni ed esplorare canzoni che, nella loro forma originale, non sono mai state pienamente realizzate o la cui rilevanza per me è stata alterata dal tempo": così Alison Moyet parlaì del suo nuovo lavoro con Ondarock.it:
Gli esordi e poi il successo
Splendida voce dal timbro originale e versatile, la cantante britannica ha esplorato e vissuto molte trasformazioni del panorama musicale britannico, Dalle prime incursioni nel movimento Punk fino all’assoluta indipendenza umana e professionale di oggi. Moyet proviene per parte di padre da una famiglia di contadini francesi e proprio dal genitore – che lei definisce uno street fighter – ha ereditato la propria indole volitiva che la portava a gridare con forza di voler essere diversa e di sentire che il suo destino non sarebbe stato in fabbrica. Nelle sperimentazioni dei primi anni ’80 la voce quasi black fu perfetta sul tappeto elettronico di Clarke e la splendida ballata d’esordio ‘Only You’ (1982) li lanciò in vetta alle classifiche.
Depressione e agorafobia
Dopo una giovinezza segnata da depressione e agorafobia, Alison Moyet ha superato ogni ansia rispetto al giudizio altrui: “Per anni ho evitato addirittura il contatto visivo con le persone, quando bussavano alla mia porta mi nascondevo nell’armadio […] Ora sono una capofamiglia, una madre, una nonna. Ho scelto di non cantare più ‘Invisible’ ai concerti, perché il testo è sciocco; se un uomo fa lo stronzo oggi il mio consiglio è piuttosto quello di prenderlo a calci nel xxxx”, scrive Radio Capital.
La scultura e la gioia dei figli
Oggi la cantante segue anche corsi d’arte, si dedica alla scultura e va fierissima dei propri figli: “Sono nel periodo più felice della mia vita. In famiglia, tranne me sono tutti degli intellettuali, ma per fortuna spesso ci divertiamo ancora a guardare TV trash insieme e giocare a carte.”
Foto Ansa e Instagram