Vita da gemelli, genitori e insegnanti devono facilitarne uno sviluppo equilibrato e individualizzato
Che cosa significa nascere, crescere e passare una vita intera con un gemello? Che tipo di rapporto c’è tra due gemelli rispetto a quello tra altri fratelli o sorelle? Innanzitutto i gemelli possono essere: monozigoti, ossia identici nel senso che condividono il sesso, il patrimonio genetico, l’aspetto fisico e molte caratteristiche psicologiche oppure dizigoti, cioè fisicamente hanno alcune differenze, possono essere anche di sesso diverso e condividono solo in parte le caratteristiche precedenti (il patrimonio genetico è identico in media al 50%, come nei fratelli non gemelli).
La psicologia studia da tempo i gemelli per capire quanto l’ambiente o la dotazione genetica influiscono sul loro sviluppo e più in generale sullo sviluppo delle persone. Un aspetto fondamentale dell'educazione è aiutare ogni bambino, sia esso singolo o gemello, a costruirsi con il tempo una propria identità e indipendenza. Pertanto va considerato che ogni bambino è unico rispetto al suo percorso di vita, alla sua personalità e alla sua storia personale e familiare. Questo vale soprattutto nel caso dei gemelli, poiché spesso si tende a rapportarsi a loro come ad una coppia e non a due persone singole e differenti.
Tanti genitori di gemelli si chiedono come fare per educare i figli in modo che abbiano personalità autonome e definite, mantenendo parallelamente il rapporto di stretta comunione che c’è tra loro. Sin dalla nascita il gemello stabilisce un legame molto forte con la madre ed il co-gemello. Il problema emerge fortemente nell’età adolescenziale, periodo di per sé difficile per tutti i ragazzi, costretti a confrontarsi con se stessi, il proprio corpo, i propri obiettivi, la propria identità.
I gemelli possono incontrare più difficoltà rispetto ai coetanei a causa della maggiore intimità presente tra loro e di un rapporto particolarmente forte e dipendente. Di conseguenza possono avere problemi nel separarsi e a differenziarsi dal gemello e dai genitori, nel costruire amicizie con compagni che siano importanti e costruttive quanto il rapporto con il co-gemello.
Il rapporto che due gemelli instaurano può essere di vario tipo. La condizione estrema è l’unione, nel senso di fusione completa, simbiosi affettiva, conflittualità, ambivalenza e difficoltà nel separarsi (tanto da creare ansia e paura). In questi casi di solito la madre è affettivamente poco presente o è lei stessa a favorire un rapporto così stretto. Vi sono poi altri modelli: quello di interdipendenza, anch’esso molto coinvolgente a livello emotivo, ma meno ansiogeno e conflittuale; il modello scisso, si verifica quando una madre, di solito con personalità borderline, tende a definire i ruoli dei figli in modo rigido (ad esempio, lo studioso e il nullafacente); quello competitivo, in cui i genitori enfatizzano le differenze dei figli ma senza esagerazioni; il modello di attaccamento, presente di solito nei figli gemelli di sesso diverso, con i quali la madre si relaziona in modo differente; il modello idealizzato, in cui il genitore evidenzia le somiglianze dei gemelli e le valorizza (Benelli, 2011).
Quindi come devono comportarsi i genitori di gemelli? Nascere gemelli può creare limiti nello sviluppo della propria personalità solo se la gemellarità viene vissuta dai figli o dagli altri come una gabbia o un limite. Pertanto è fondamentale il modo in cui i genitori, i fratelli, gli insegnanti e gli amici si relazionano con i gemelli, rafforzandone l’uguaglianza e la similarità oppure favorendo l’individualità di ciascun gemello.
Le giuste modalità per aiutare un gemello a crescere con una buona autostima ed una sua identità ben definita devono essere messe in pratica sin dall’infanzia nelle interazioni sociali, nella gestione delle attività quotidiane e nei contesti scolastici. Quando un genitore deve chiamare i figli, è meglio che usi i nomi propri e i pronomi al singolare, evitando di utilizzare espressioni come “voi due” oppure “i gemelli”, rafforzando un’idea di identità simbiotica. I giocattoli non devono essere necessariamente uguali, ma adatti ai desideri di ciascun bambino.
Per quanto riguarda l’abbigliamento si vedono spesso gemelli, soprattutto nell’infanzia, vestiti allo stesso modo. L’idea è carina e divertente, ma è bene che non sia la regola. La differenziazione nel vestirsi è utile non solo ai gemelli, ma anche alle persone che devono riconoscerli (nel caso di gemelli monozigoti). Anche una pettinatura o un taglio di capelli diversi potrebbero aiutare i genitori a riconoscerli senza difficoltà.
L’inserimento scolastico è un altro passaggio difficile nella vita dei gemelli. È bene che frequentino la stessa classe o è meglio che vengano iscritti in classi o addirittura scuole diverse? Ci sono studi sia a favore che contro la separazione, in quanto bisogna valutare il tipo di relazione che c’è tra loro. Se uno dei due o entrambi sono angosciati dalla separazione, allora è consigliabile evitare di imporre una separazione, ma piuttosto intervenire e aiutare il gemello più fragile ad acquisire una maggiore indipendenza. Frequentare classi o scuole diverse aiuta i gemelli a crearsi una rete di amicizie autonoma rispetto al fratello e che risponde maggiormente alle sue esigenze personali (Benelli, 2011). Un rischio che talvolta si verifica quando due gemelli frequentano la stessa classe si concretizza in spiacevoli confronti, spesso messi in atto dagli insegnanti, con l’intento di creare una rivalità allo scopo di facilitare una differenziazione, ma talvolta questo atteggiamento porta a rafforzare una divisione e caratterizzazione dei ruoli già verificatasi in famiglia. Quindi tutti coloro che si trovano a dover accogliere figli gemelli, in primis genitori e insegnanti, devono essere preparati così da facilitarne uno sviluppo equilibrato e individualizzato.