Un viso più giovane grazie a peeling, maschere e onde d’urto

Un nuovo trattamento restituisce luminosità alla pelle togliendo i segni del tempo e idratandola dopo una lunga esposizione al sole

di Stefania Elena Carnemolla

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Ringiovanire il volto, restituendo luminosità alla pelle: c’è ora un nuovo protocollo per un trattamento non invasivo in una sola seduta con peeling, applicazione di un siero, onde d’urto e due maschere. A illustrarlo la dottoressa Patrizia Gilardino, laureatasi in Medicina e Chirurgia all’ Università degli Studi di Milano e perfezionatasi alla Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dello stesso ateneo e che, oltre a svolgere la libera professione, è socio di diverse società scientifiche fra cui la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e la Società Americana di Chirurgia Plastica.

Un viso più giovane grazie a peeling maschere e onde durto

“È un trattamento” spiega “che svolge un’azione di base: innanzitutto rinfresca il volto. Grazie ad un’azione complessiva di rivitalizzazione cellulare e di stimolazione della produzione del collagene, porta ad un rinnovamento superficiale della pelle, la ricompatta e, agendo sul tono muscolare, ha un effetto di risollevamento. Tenendo conto della stagione estiva, è possibile evitare il peeling iniziale, che richiede qualche particolare attenzione per l’esposizione al sole, anche se l’effetto si attenua un po’”. 

Il trattamento è anche indicato per reidratare il viso dopo lunghe esposizioni al sole questo perché “iI raggi solari tendono a seccare la pelle, indurirla e inspessirla”.

Peeling

Primo step è il peeling, “un’esfoliazione leggera” per togliere le cellule morte e liberare i pori della pelle” spiega la dottoressa Gilardino. La base del peeling è costituita dall’acido mandelico, originariamente usato come antibatterico per trattare le infezioni alle vie urinarie se non come antibiotico e entrato una quarantina di anni fa in cosmesi per la creazione di prodotti depigmentanti ed esfolianti. Previsto dal nuovo protocollo per il ringiovanimento del viso, oltre a garantire un peeling più soft rispetto ad altri acidi come, ad esempio, quelli della frutta, l’acido mandelico agisce sulla pigmentazione della pelle, schiarendo l’incarnato, agendo sulle macchie più leggere e preparando la pelle per i trattamenti successivi.

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Maschera lenitiva

Prima del trattamento con le onde d’urto il consiglio è quello di applicare, in particolare nel caso di pelli molto sensibili, una maschera lenitiva, preceduta dall’utilizzo di un siero dalle proprietà idratanti ed emollienti a base di camomilla, olio di castoro o di ricino e hamamelis, l’amamelide pianta nativa dell’America settentrionale e i cui estratti vengono usati in cosmesi per proteggere, ad esempio, la cute dall’azione dei raggi ultravioletti, da episodi infiammatori o, ancora, per sostenere le capacità antiossidanti cutanee.

La maschera è base di ossido, zinco, biossido di titanio, hamamelis e glicerina, sostanze dal potere idratante, antiinfiammatorio, protettivo, ciò che ne fa sostanze lenitive.

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Trattamento con onde d'urto

Si passa quindi alle onde d’urto, soluzione non invasiva, ormai largamente usata in medicina estetica. Novità di questa fase del protocollo è il gel conduttore, “non più inerte” spiega la dottoressa Gilardino “ma addizionato di principi ristrutturanti che possono a penetrare meglio grazie alle onde d’urto. Il risultato è quindi amplificato: da una parte abbiamo le onde d’urto che, agendo direttamente sul metabolismo cellulare, hanno un effetto rigenerativo importante e permettono di restituire tonicità alla pelle; dall’altra questi principi rigeneranti contenuti nel gel che le stesse onde permettono di far penetrare”.

Il gel è a base di collagene idrolizzato, elastina e acido ialuronico e ha proprietà antiinfiammatorie grazie alla centella asiatica, un derivato del luppolo e grano tenero, tutte sostanze che stimolano i fibroblasti, le cellule, cioè, tipiche del tessuto connettivo e che producono, fra le altre cose, il collagene.

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Maschera protettiva

Dopo il trattamento con le onde d’urto, preceduta dall’uso del siero a base di camomilla, olio di castoro e hamamelis, viene applicata la maschera protettiva a base di ossido, zinco e biossido di titanio, che garantiscono una maggiore protezione della barriera cutanea dagli agenti esterni.

Cura quotidiana 

L’azione combinata del peeling, delle due maschere e delle onde d’urto “non risolve situazioni particolari ma è un’ottima base per avere sempre un viso luminoso” spiega la dottoressa Gilardino, ricordando come - al di là dei trattamenti per i quali è “sempre bene affidarsi ad un medico esperto” - la pelle può essere conservata con “piccoli accorgimenti quotidiani” come “pulizia, nutrimento e idratazione” e proteggendola prima di ogni esposizione al sole.

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Casi particolari

Ci sono poi i casi particolari, che necessitano di interventi più mirati: “Ad esempio, per le rughe che si formano sulla fronte o nella zona della glabella” conclude la dottoressa Gilardino “è indicato il botulino; per uniformare la zona del collo sono più indicati i led; mentre, per un rilassamento del viso più pronunciato, è necessario agire più in profondità, magari con un trattamento con ultrasuoni focalizzati”.

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31/07/2019
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