Un Piano di azione per l'economia circolare italiana, lo presenta Enea
Roma, 24 nov. - (AdnKronos) - Creazione di un’Agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse sull’esempio di Germania, Giappone e Stati Uniti; semplificazione normativa con un focus specifico sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti; sinergia tra Pa, ricerca e imprese; trasferimento di tecnologie per l’innovazione del sistema produttivo nazionale. Sono i quattro punti del Piano di azione dell'Enea per l’economia circolare, un nuovo modello di sviluppo per l'Italia che coniughi competitività, innovazione e sostenibilità ambientale. A presentarlo, il presidente dell’Enea Federico Testa in occasione del convegno “Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy”, oggi a Roma. Solo per l’Italia un modello di sviluppo basato sull’economia circolare potrebbe creare oltre 500mila nuovi posti di lavoro, con importanti benefici per l’ambiente e il sistema produttivo. A livello internazionale la Commissione europea stima che l’eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l’8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l’anno. Il manifesto programmatico dell’economia circolare dell'Enea si esplicita in un Piano di azione incentrato sulla creazione di un’Agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse. 'Per il suo ruolo super partes, l’Enea potrebbe ricoprire la funzione di Agenzia, assicurando il necessario coordinamento a beneficio di imprese e Pa”, dichiara Testa. “All’Enea – aggiunge Roberto Morabito, direttore del dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Enea – lavoriamo da anni allo sviluppo e all’implementazione di soluzioni tecnologiche e di approcci integrati per l’uso efficiente delle risorse sul territorio e all’interno delle imprese. Abbiamo realizzato la prima piattaforma di simbiosi industriale in Italia e completato progetti in questo ambito in tre Regioni italiane, supportando aziende che operano in settori diversi a scambiarsi risorse, che da ‘potenziali’ rifiuti per un ciclo produttivo diventano elementi utili per un altro”. L'incontro di oggi ha riunito oggi esponenti di istituzioni quali Presidenza del Consiglio, ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, di associazioni come Confindustria, Abi e Legambiente e di grandi aziende quali Barilla, Costa Crociere, Enel e Gruppo Intesa Sanpaolo.