Cosa succede quando scopri di avere un tumore: come affrontare i cambiamenti del corpo e conservare la sessualità
Oggi gli interventi chirurgici hanno raggiunto una buona capacità conservativa e le pazienti vengono rassicurate ma il percorso è difficile per i cambiamenti negativi nel corpo e questo può ulteriormente spaventare
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Giada ha 37 anni ed è andata dalla sua ginecologa perché sentiva che c’era qualche cosa che non andava. Ha fatto la mammografia e poi l’ecografia e gli è stato scoperto un tumore al seno. Racconta che si è sentita morire, assalita dall’angoscia perché gli sono venute in mente paure e dubbi. Le preoccupazioni dentro di lei sono nate per la consapevolezza che ci sarà bisogno di un intervento chirurgico e dei trattamenti necessari per la guarigione. Poi ha cominciato a pensare che non aveva ancora intrapreso un percorso per avere un figlio e questo la costringerà a domandare se sarà possibile e quando. Improvvisamente le vengono alla mente tante cose brutte perché è successo anche ad una sua amica che ha perso i capelli e ha fatto la chemio e poi la radio.
I cambiamenti negativi del corpo
Oggi gli interventi chirurgici hanno raggiunto una buona capacità conservativa e le pazienti vengono rassicurate in questo senso, ma il percorso è difficile per i cambiamenti negativi, per il corpo ferito in organi che rappresentano il femminile e per l’incertezza che si produce sempre dopo la diagnosi. Giada pensa a cosa accadrà alla coppia, alle relazioni con gli altri, al lavoro. Si affacciano riflessioni come i bisogni di autorealizzazione, di stima, bisogni di appartenenza e di amore, bisogno di sicurezza, bisogni estetici che possono entrare in contrasto con l’intervento chirurgico. L’esperienza individuale e di coppia della problematica organica può produrre un senso di malessere che contiene riflessioni anche relativamente alla sessualità.
Il corpo che cambia e la sessualità
La psicoterapeuta, che ha competenza sulla sessuologia le ha detto che mantenere il corpo del piacere e della seduzione ha un forte impatto con la speranza. Un famoso psicoanalista junghiano James Hillman ha scritto che quando entriamo nella negazione o nella rimozione ci può accadere che dentro di noi due figure psichiche, puer e senex possono entrare in funzione e avere contrasti. Nella parola Puer possono essere considerati la speranza, l’incoscienza e il desiderio e nella parola Senex invece la malinconia e la negazione. Per questo il Puer deve essere potenziato nel costruire il percorso e nel produrre una attenzione alla cura della speranza e della competenza di coppia. Se la sessualità viene indicata come possibile, il dialogo nella coppia anticipa la consultazione e può trovare una differenza di scelta. (J. Hilman, Trame perdute).
La vita deve continuare
L’autostima, la base sicura, la capacità di cercare risorse permette di affrontare i temi della possibile continuità della vita nei suoi diversi aspetti così come il corpo può mantenere una seduzione, cercare risorse, affrontare il cambiamento con una competenza diversa. La paura della malattia e l’idea di essere colpiti dalla sfortuna, spesso ha molto spazio, ma l’essere accompagnate nel percorso nella ricerca di risorse permette di costruire una possibile alternativa. La perdita dei normali cicli ha un impatto psicologico molto forte soprattutto fra le più giovani (20-40 anni) che devono affrontare con la scomparsa delle mestruazioni, un rapido e forzato passaggio alla menopausa iatrogena e la necessità di rinunciare o più spesso, rimandare di qualche anno, una maternità forse desiderata e non ancora realizzata.
Ripristinare la sessualità
Il pensiero punitivo e l’eccesso di prudenza portano danno nelle problematiche oncologiche perché rinforzano il pensiero del corpo ferito e della fragilità determinata dall’impatto con le cure. Dovendo costruire un percorso bisogna procedere alla elaborazione della paura, insegnare ad ascoltare il corpo in modo costruttivo ripristinare la sessualità nel concetto di salute con la teoria dei piccoli passi, eliminare le ostilità nascoste o il disinteresse per il futuro che invece va guardato e riempito di risorse. La prescrizione di pensieri e comportamenti deve essere un abito su misura che incontra la consapevolezza e la rassicurazione dei partner nel pensare che è giusto e intelligente essere accompagnati nella ripresa. Abbiamo verificato che la doppia azione medico e psicologo permette di costruire rassicurazione e un accompagnamento competente. Negli Ospedali e nella formazione rivolta a questo accompagnamento si possono verificare ottimi risultati.