La nuova terapia per il tumore al seno che abbatte gli effetti collaterali: come funziona
Per il trattamento di alcuni sottotipi di cancro al seno possono essere impiegati farmaci speciali: ecco quali
Il cancro al seno fa sempre meno paura. Alcune prove sperimentali infatti suggeriscono che ci sarebbe una terapia che prevede la somministrazione di sostanze, note come inibitori della segnalazione Wnt a spettro ristretto, che potrebbe avere meno effetti collaterali rispetto alla chemio.
La speranza arriva dai risultati dello studio, guidato da Aina He, dello Shanghai Jiaotong University Affiliated Sixth People’s Hospital in Cina, sono stati pubblicati sulla rivista open access PLOS Biology.
La necessità di trovare nuove terapie
In alcune pazienti purtroppo la chemioterapia può far sviluppare cellule tumorali simili a cellule staminali, resistenti ai farmaci. Ma sappiamo già che alcuni farmaci che inibiscono uno specifico processo biologico, chiamato segnalazione Wnt, potrebbero potenzialmente combattere queste cellule. Per ora però non si è puntato su questi farmaci perché i potenziali benefici degli inibitori della segnalazione Wnt sono stati oscurati dai loro effetti collaterali dannosi, come quelli sulla densità ossea.
Quindi i ricercatori hanno quindi recentemente sviluppato nuovi inibitori della segnalazione Wnt che potrebbero ridurre gli effetti collaterali prendendo di mira solo tre di questi recettori. Tuttavia, non è chiaro quanto questi inibitori della segnalazione Wnt a spettro ristretto possano essere efficaci nel trattamento del cancro. Ma He e colleghi hanno condotto una serie di esperimenti con uno specifico inibitore della segnalazione Wnt a spettro ridotto, noto come TcdBFBD.
Si tratta di un derivato da una tossina presente naturalmente nella specie batterica Clostridium difficile. I ricercatori hanno dunque trovato prove che suggeriscono che la TcdBFBD ha soppresso la crescita tumorale e ridotto l’attività delle cellule tumorali simili alle cellule staminali nei topi, senza effetti collaterali sulla densità ossea. Hanno, inoltre, riscontrato che la TcdBFBD può sinergizzare con il farmaco chemioterapico standard cisplatino per inibire i tumori al seno sia di tipo basale sia di tipo luminale nei topi.
Per ora solo una speranza
Saranno comunque necessarie ulteriori ricerche per studiare la loro efficacia nell’uomo, esaminare come potrebbero agire in modo sinergico con altri trattamenti antitumorali oltre al cisplatino ed esplorare i loro effetti in altri tipi di cancro, come il carcinoma ovarico sieroso e il carcinoma orale a cellule squamose. “Un frammento di tossina batterica colpisce e sopprime le cellule che danno vita al tumore del cancro al seno e quelle resistenti alla chemio”, hanno dichiarato gli autori.