The Nature Conservancy 2018, dalla città ingoiata dalla sabbia ai vulcani del Messico
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Tra i concorsi di fotografia naturalistica si segnala per la bellezza ed originalità degli scatti quello di The Nature Conservancy, edizione 2018.
The Nature Conservancy è un’organizzazione benefica, con sede ad Arlington, in Virginia, negli Stati Uniti, che si occupa di natura e ambiente per la difesa della terra, dell’acqua e della biodiversità, con azioni in tutto il mondo, pensando alle future generazioni. Il concorso rientra in questa missione con la fotografia che testimonia la bellezza e, al tempo stesso, la fragilità di un pianeta da proteggere. Sette le categorie Grand Prize, Wildlife, Water, People & Nature, Landscape, Cities & Nature, Judges’ Special Recognition. All’appello hanno risposto fotografi da 135 paesi di tutto il mondo per un totale di 57.489 scatti: “La qualità delle iscrizioni di quest’anno è stata sbalorditiva. È stato molto difficile selezionare il vincitore” ha dichiarato Bill Marr, direttore della fotografia di The Nature Conservancy e uno dei giudici del concorso.
Fotografia vincitrice del Grand Prize è Stallions Playing di Camille Briottet di Lione, Francia, che ritrae, come simbolo del “potere del regno animale” due stalloni della Camargue.
Secondo premio della categoria è andato ad Andre Mercier di Los Angeles, Stati Uniti, con The End is Near, ritratto di un iceberg, che “potrebbe avere migliaia di anni”, staccatosi dal ghiacciaio Vatnajokull, nella baia di Jokulsarlon, in Islanda, e che presto potrebbe sciogliersi in mare.
Terzo premio a Terra Fondriest di St. Joe, Stati Uniti, con Frog Hug. Sulle collinette di una località dell’Arkansas i punti umidi sono “pochi e lontani tra loro” e non è raro incontrare girini, rospi e rane nelle pozzanghere di fango lungo le strade. Lo scatto ritrae una bambina con in mano un piccolo anfibio: “Mia figlia” racconta Terra Fondriest “ama tutte le creature, il suo obiettivo è quello di creare, un giorno, un centro di riabilitazione per la fauna. M’ispira costantemente con la sua attenzione verso ogni essere vivente”.
Il primo premio della categoria Wildlife è andato a Roberto Moccini Formiga di Rio de Janeiro, Brasile, con O Caçador, ritratto di un grande squalo bianco nelle acque dell’isola di Guadalupe, in Messico.
Il secondo premio, invece, a Megan Lorenz di Etobicoke, Canada, con Watching You Watching Me, ritratto di una volpe rossa a Bonavista, Newfoundland.
Ad aggiudicarsi il terzo premio Florian Ledoux, Brasles, Francia, con Polar Bear, ritratto di un orso polare sul pack mentre guarda il ghiaccio in scioglimento. La fotografia è stata scattata a Nunavut, Canada, nell’estate del 2017.
Primo premio della categoria Water a Jeremy Stevens di Fallsington, Stati Uniti, con Serenity, ritratto della cascata di Aldeyjarfoss, in Islanda. “I luoghi più difficili da raggiungere” commenta Jeremy Stevens “sono spesso i migliori e i più tranquilli”.
Secondo premio a Jorge André Diehl del Distrito Federal, Brasile, con Reunião de Jacarés, ritratto di una laguna del Pantanal settentrionale, nella regione di Pocone, in Brasile, con molti alligatori e con la scena che “nel tardo pomeriggio è diventata di colore bluastro”.
Terzo premio ad Aristo Risi di Shelharbour, Australia, con Her Majesty. Lo scatto, del 2017, ritrae un sacchetto di plastica mentre nuota nell’oceano, a Shellharbour. “La plastica” commenta Aristo Risi “una volta era venerata, ora distrugge tutto ciò che amiamo. La natura unisce tutti noi, abbiamo il potere di proteggerla”.
Scatto vincitore della categoria People & Nature, Slender Slots di Tanner Latham di Bozeman, Stati Uniti. Lo scatto ritrae il passaggio attraverso uno slot molto stretto di un canyon dello Escalante National Monument durante una spedizione nei deserti del sud dell’Utah.
Secondo premio a Harry Randell di Bulawayo, Africa, con Waterfall Wonders, ritratto delle Victoria Falls, cascate al confine tra Zambia e Zimbabwe considerate la “settima meraviglia del mondo”, con l’acqua che emette “boati infiniti”.
Terzo premio a George Bufan di Timisoara, Romania, con Vama Veche Sunrise, scatto aereo di un’alba a Vama, Romania.
Vincitore della categoria Landscape Paul Zizka di Banff, Canada, con Namibian Curves. Scatto del deserto del Namib meridionale, in Namibia, nella zona della Sossusvlei, pozza di acqua effimera circondata da alte dune, durante il ritorno al campo base dopo una serie di riprese per Chronicles of Namibia: “Non ho potuto resistere” racconta Paul Zizka.
Secondo premio ad Aline Fortuna di Rio Grande do Sul, Brasile, con Floating in the Dead Sea, galleggiando nel Mar Morto: “Una delle esperienze più uniche al mondo” commenta Aline Fortuna. “Apparteniamo alla natura e non al contrario. Senza la natura non viviamo, ma essa vive senza di noi”.
Terzo premio a Hernando Alonso Rivera Cervantes di Villa de Alvarez, Messico, con Energía Pura y Fuego, ritratto del vulcano Colima fotografato di notte durante un’eruzione a Yerbabuena, Messico.
Primo premio della categoria Cities & Nature a Kwok Kui Andus Tse, di Wong Tai Sin, Hong Kong, con My Home My City. “Lion Rock è un simbolo di Hong Kong, inclusa me” racconta Kwok Kui Andus Tse. “Molte persone di Hong Kong crescono anche sotto la montagna, che rappresenta anche lo spirito della gente di Hong Kong”.
Secondo premio a Yonca Ables di Fort Lauderdale, Stati Uniti, con Autumn in the Big Apple, ritratto del World Trade Center, a New York, in un giorno d’autunno.
Terzo premio a Jesse Yang di Fort Lee, Stati Uniti, con Reclamation. “La stranezza di esplorare questa città fantasma negli Emirati Arabi Uniti” racconta “è sparita dopo un’ora, esplorando. Ma mi sentivo ancora a disagio nell’entrare in alcune di queste case. Mi sentivo come se stessi sconfinando, quindi ci ho provato, cercando di farlo con grande rispetto. Il deserto arabo ovviamente non la pensava allo stesso modo, ricordandomi che la natura reclama sempre ciò che abbandoniamo”.
Primo premio speciale della giuria a Duncan Mcnaught di Castle Douglas, Regno Unito, con Welcome to my Humble Abode, ritratto di un moscerino, scatto nel sud della Scozia, mentre si ripara sotto l’ombrello di un fungo velenoso.
Secondo premio della categoria a Elyse Butler di Honolulu, Hawaii, con Lava Explosion, scatto che ritrae la lava del vulcano Kīlauea mentre colpisce l’oceano, creando un’esplosione di rocce di basalto fuso, con i pennacchi di vapore acido che salgono verso l’alto. Quando la lava calda si vaporizza, l’acqua di mare fredda esplode frammenti di roccia lavica in ogni direzione, creando una nuvola di foschia lavica composta da una miscela di vapore acqueo di acqua salata, acido cloridrico e minuscole schegge di vetro vulcanico.
Terzo premio, infine, a Ruben Dario Mejia di Barranquilla, Colombia, con La Pacha Mama, ritratto di una modella a Juan de Acosta, sull’Oceano Atlantico, in Colombia, mentre sorregge una foglia secca dalle tante nervature: “La Natura” commenta Ruben Dario Meija “è una Madre generosa”.
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